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Jujutsu Kaisen: Kento Nanami, lo Stregone che era andato a Sud [SPOILER]

Tra i personaggi più amati e più tragici di Jujutsu Kaisen, battle manga scritto e disegnato da Gege Akutami e pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 2018, c’è sicuramente Kento Namani, piazzatosi nei primi 10 posti in tutti i sondaggi di gradimento della rivista giapponese edita da Shueisha.

Nanami, dal carattere apparentemente freddo, ha ricoperto il ruolo di maestro per il protagonista Yuji Itadori divenendo per lui una figura fondamentale nel proprio percorso di crescita. Ex-salaryman divenuto membro della classe docente della Tokyo Jujutsu High, Kento Nanami ha illuminato con la propria luce uno dei momenti più bui della storia di Jujutsu Kaisen.

Il “colletto bianco” di Jujutsu Kaisen

Quella del cosiddetto “salaryman” è una delle figure più diffuse all’interno del panorama manga e anime nipponico. Da Salaryman Kintaro passando per Inuyashiki, Servant x Service, One-Punch Man, Zom 100: Bucket list of the dead e Wotakoi: Love is hard for otaku, non si contano le opere che hanno per protagonisti impiegati del settore terziario o aspiranti tali.

Dopo la grande Crisi Economica che colpì il Giappone negli anni ‘90, il rappresentante tipico della nuova classe media che nel Secondo Dopoguerra era stato percepito positivamente (grazie alla stabilità e al potere d’acquisto che un lavoro impiegatizio portava con sé) si è ammantato di una connotazione fortemente negativa a causa del mutamento della situazione economica che ha portato a una svalutazione del lavoro d’ufficio con conseguenti superlavoro, “schiavitù salariale”, alienazione, basso prestigio sociale, morte da superlavoro.

Jujutsu Kaisen

La natura essenzialmente tragica con cui oggi in Giappone si guarda al lavoro d’ufficio ha permesso, nelle opere d’intrattenimento nipponiche, il fiorire di personaggi definiti primariamente proprio da questa caratteristica: decadenti, stanchi, sfiduciati, ma dotati di una sorta di appannato onore, retaggio del Giappone che fu.

Come dicevamo, all’interno della trama di Jujutsu Kaisen il personaggio che risponde a queste caratteristiche è Kento Nanami, introdotto nel capitolo 18 allorché Satoru Gojo decide di affiancarlo a Yuji per favorire la crescita del ragazzo come Stregone. Fisicamente si tratta di uno dei personaggi più iconici della serie: alto, biondo, muscoloso, capelli ordinati e occhi piccoli coperti dai caratteristici occhiali da sole senza aste.

Jujutsu Kaisen

Come si addice a un ex impiegato, Nanami indossa quasi sempre il completo e utilizza come arma la sua tipica lama smussata (che utilizza in combinazione con la propria Tecnica Maledetta, Ratio Tecnique) avvolta in una benda maculata. Saggio e riservato (attitudini rare fra i protagonisti di Jujutsu Kaisen), schietto al punto da sembrare brusco, ma comunque responsabile ed empatico, Nanami è spesso molto impaziente.

Odia fare gli straordinari ed è molto serio nel non superare ciò che gli viene richiesto dal punto di vista lavorativo: è forse il personaggio più integro di Jujutsu Kaisen. La morte del compagno di classe Yu Haibara durante una missione (evento mostrato nell’Arco dedicato al passato di Satoru Gojo) giocò probabilmente un ruolo nella sua decisione di lasciare la Stregoneria. Anni più tardi, un Nanami completamente distrutto dalla vita impiegatizia ritrova la motivazione per tornare a essere uno Stregone dopo aver aiutato una fornaia tormentata da una Maledizione.

Andare a sud

Dal punto di vista della fabula, Kento Nanami ricopre di fatto il ruolo di Maestro per Yuji Itadori, essendo uno dei tanti personaggi di Jujutsu Kaisen a prendersi carico del ragazzo. Lo affianca in missione dandogli piccoli incarichi e contestualmente spiega il funzionamento del jujutsu in una fase della storia in cui poteri e world building non sono ancora chiari al lettore.

Oltre a rappresentare per lui un mentore/aiutante, Nanami condivide con Yuji alcuni dei momenti più drammatici della sua formazione da Stregone: la lunga, tragica parabola umana di Junpei Yoshino, la lotta mortale con Mahito, gli eventi dell’Incidente di Shibuya. Accanto a lui, seguendo lui, Yuji scopre la crudeltà e i pericoli della vita di uno Stregone verso i quali Nanami lo spinge per rafforzarlo mettendolo tuttavia in guardia, evidentemente per evitare di ritrovarsi ancora una volta a perdere un giovane compagno.

Jujutsu Kaisen

Dopo che Gojo è stato sigillato da Kenjaku salva Nobara da Haruta Shigemo, assiste Maki e Naobito nella lotta contro Dagon, viene sconfitto da Jogo e infine ucciso da Mahito. La sua è una morte pregna di rimpianto, prima per aver definitivamente fallito nel salvare Gojo, poi per non essere stato abbastanza forte da riuscire a non lasciare tutto in mano al suo allievo Yuji, cui è costretto a lasciare il testimone un attimo prima di essere distrutto da Mutazione Oziosa.

Come previsto da Gojo molti capitoli prima, il momento della morte è anche quello del rimpianto per lo Stregone di prima classe: riflettendo sulla svolta che lo ha portato a essere lì in quel luogo a perdere la vita contro uno Spirito Maledetto quando avrebbe preferito trovarsi su una spiaggia della Malesia a leggere tranquillamente un libro, si domanda per chi o per cosa sia morto. E in tutta risposta il suo amico Haibara indica il suo allievo Yuji che lo sta guardando andarsene.

Da sempre di poche parole, forse il momento maggiormente rivelatore della sua esperienza umana avviene però molto tempo dopo la sua scomparsa, nella bella sezione post-mortem del capitolo 236 in cui si ritrova in spirito con Gojo, Geto e Haibara in una conversazione che mescola rimpianti, rimorsi e amare considerazioni esistenziali.

Mentre Gojo, il maniaco del combattimento che ha sempre lottato per affermare sé stesso, rimugina su quanto sia stato incredibile e gratificante lottare con Sukuna, Nanami sceglie di dedicare poche ultime parole a tracciare un bilancio della propria vita di Stregone al servizio degli altri.

Me lo disse Mei in passato, quando le chiesi consiglio su dove avrei dovuto vivere. “Se vuoi cambiare, dirigiti verso nord. Se vuoi tornare a essere quello che eri, vai verso sud. Senza pensarci due volte ho scelto di andare a sud. Sono stata una persona che vive guardando al passato, ed è ironico che io sia morto scommettendo sul futuro.

Kento Nanami avrebbe potuto scegliere definitivamente la grigia vita del salaryman e terminare i propri giorni su una spiaggia baciato dal sole, ma alla fine ha deciso di rimanere fedele a sé stesso e alla propria natura. Ed è andato a sud.

Leggi anche: JUJUTSU KAISEN 2×12: LA POTENZA DEGLI STREGONI DI PRIMI LIVELLO

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Manuel Crispo

Manuel Crispo

Medico, vive e lavora a Siena. Scrive un po' di tutto. "La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo e soprattutto è conoscenza e domande".

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