Dr Commodore
LIVE

Sanremo 2023, cosa rimarrà di questa edizione del Festival?

E’ stato il Sanremo dei record, questo è poco ma sicuro. Con più di 12 milioni di italiani sintonizzati su Rai 1 durante la finale e il 66% di share, Amadeus conferma, per la quarta volta superando sempre se stesso, di aver capito a pieno il format e gli obiettivi del Festival.

Se fino al 2020, Sanremo era definito un evento per le “vecchie generazioni” ora si propone, probabilmente, come una delle realtà più giovani della tv italiana sia per quanto riguarda l’approccio al mezzo sia per la scelta musicale sempre più variegata.

E poco interessa la gare e la vittoria (che in un deja vu dell’anno passato, è risultata quasi scontata già da prima dell’inizio del Festival) se, al centro di tutto sembra esserci un tentativo di svecchiare la tv, renderla più social e, soprattutto, far parlare di temi che sono vicini a tutti.

sanremo 2023

Partendo da Marco Mengoni che dopo la sua vittoria ha posto l’attenzione sulla mancanza di donne in cinquina, passando per il discorso di Drusilla Foer e l’attivista Pegah per la rivoluzione iraniana, fino all’ inno alla libertà di amare di Rosa Chemical, Amadeus ha avuto la sensibilità di portare sul palco ogni sfaccettatura delle questioni sociali e politiche contemporanee.

In una kermesse all’insegna del successo degli ascolti e di interazioni social mai raggiunte, cosa ci rimarrà realmente di questa 73esima edizione del Festival di Sanremo?

Sanremo 2023, l’Italia una repubblica fondata sui meme

Dal 2020 in poi, il Festival è diventato sempre di più fucina instancabile di meme e quest’anno (quasi al pari con il Bugo Gate) il picco massimo sembra esser stato raggiunto.

Fin dalla prima serata con le rose distrutte di Blanco e gli abiti della Ferragni, fino all’ultima serata con il bacio incriminato Rosa Chemical e Fedez, il palco dell’Ariston è diventato un luogo perfetto in cui creare contenuti social per i prossimi 6 mesi.

A giocare sulla questione ci sono stati gli stessi conduttori che, nella serata finale, hanno dedicato un piccolo siparietto ai meme e alla innumerevoli battute circolate sui social.

La presenza di una componente così digitale, caratterizzata dalla presenza in Riviera di Chiara Ferragni, Fedez, Luis e tante personalità che comunque fanno parte di questo mondo, ha sicuramente portato ad un ulteriore e sempre più profondo gemellaggio tra il festival e i social network.

Tra Fiorello addormentato sul marciapiede di via Asiago e l’improvvisa e fulminante svolta social di Amadeus, possiamo dire che i meme sono ciò che l’ha fatta veramente da protagonista in questo Sanremo 2023.

sanremo 2023 blanco

Sanremo 2023, il regno delle polemiche: dalla lettera di Zelensky a Rosa Chemical

Il Festival prima ancora di essere un modo per raccontare la musica, già da mesi prima della sua messa in onda, diventa un modo per ributtare prepotentemente al centro un tema che nel paese ci portiamo dietro dagli anni 50: l’intervento sempre più invadente della politica in tv.

All’annuncio che nella serata finale di Sanremo potesse essere mostrato un videomessaggio del Presidente ucraino Zelensky, personalità di spicco della politica nostrana si erano schierati contro questa eventualità, professando la necessità di un Sanremo meno “politico” e più di spettacolo.

Prevedibilmente, non è stato così. Quest’anno il pubblico è stato testimone, probabilmente, del Festival più politico mai realizzato dal punto di vista delle idee e dei messaggi trasmessi.

La scelta della direzione artistica, non condivisa da molti, di non mandare in onda il messaggio del presidente ucraino ma di leggere una lettera da lui scritta ha fatto storcere il naso a molti ma, vedendo la direzione presa dall’evento, sembra esser stata più un contentino per le istituzioni.

Rosa Chemical: le parole in Parlamento e il bacio fuori programma

Rosa Chemical è stato il personaggio più discusso di questo Festival di Sanremo, arrivando addirittura in Parlamento ben prima della prima serata a causa del modo in cui, secondo alcuni parlamentari, rappresentasse “devianze“,

La polemica ovviamente non si è minimamente fermata neanche durante i giorni di Sanremo venendo amplificata ancora di più da una canzone che inneggia all’amore e alla sessualità e da un bacio appassionato fuori programma tra il cantante e Fedez.

Insomma, la poetica e la rappresentazione del gender fluid, al Festival di Sanremo non ha riscontrato particolare apprezzamento dalle istituzioni, tanto da spingere, all’indomani della kermesse a parlare di sostituzioni ai vertici Rai.

sanremo 2023 fedez rosa chemical

Il Freestyle politico di Fedez

Nella seconda serata è salito sul palco della Costa Smeralda a largo di Sanremo, Fedez che, in maniera anche abbastanza prevedibile vedendo i suoi precedenti con la Rai, ha eseguito un freestyle che ha direttamente attaccato il Codacons e il viceministro Bignami, facendo riferimento a temi sensibili nell’opinione pubblica italiana.

Facendo appello all’articolo 21, il rapper ha parlato della libertà di parola prendendosi ogni responsabilità e ammettendo che il testo della canzone non era preventivamente stato annunciato in Rai, a differenza di ciò che successe con l’infinita polemica del concertone del primo maggio.

L’esibizione, che ha destato ovviamente l’attenzione delle istituzioni, è sicuramente tra i tanti motivi che mettono a rischio la dirigenza Rai e, soprattutto, il ruolo da direttore artistico di Amadeus per l’anno prossimo.

La stanchezza sempre più evidente del pop italiano

Passando al fronte meno “politico” ma più artistico e musicale, si potrebbero fare molte riflessioni sul Festival appena concluso, partendo, principalmente dal fatto di esser stati testimoni di uno dei Sanremo più prevedibili degli ultimi anni.

Al di là dell’indiscutibile talento artistico di Marco Mengoni, che ha giocato un campionato a parte per 5 serate e che non a caso è uno dei cantanti italiani più acclamati degli ultimi 15 anni, ciò che ci mostra questo Festival è un’incredibile stanchezza della musica italiana, in particolare, del pop italiano.

Se il fronte urban finalmente sembra aver trovato la sua voce anche in kermesse di questo tipo (il secondo posto di Lazza conferma un trend già ottimo) riuscendo a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nel panorama discografico italiano, il pop sembra essere davanti ad una infinita fase di stallo in cui l’unica salvezza pare essere quello di poggiarsi su artisti già affermati di altissima caratura (Mengoni e Giorgia sono gli esempi più lampanti di questo Festival).

sanremo 2023

Poche idee, poca inventiva verso un genere come il pop che avrebbe un costante bisogno di rinnovarsi. La superiorità dell’ urban tra i giovanissimi, in questo Sanremo, è stata confermata solo da un genere pop, che per decenni in Italia è andato per la maggiore e che ora non sembra più avere idee.

In un Sanremo di qualità mediocre, in cui il vincitore ha avuto la strada spianata fin dal primo minuto, avremo bisogno di molti più Tananai e Colapesce e DiMartino capaci di veicolare al loro racconto un messaggio universale.

FONTE

Articoli correlati

Condividi