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Rise of the Ronin – Recensione: l’open world nipponico di Team Ninja

Team Ninja di Koei Tecmo negli ultimi tempi è stato protagonista di diverse uscite videoludiche di rilievo, che hanno sottolineato gli elementi identitari della software house giapponese. Con Nioh il pubblico è stato testimone di una rivoluzione dal punto di vista del gameplay che ha portato a titoli di grande valore come Nioh 2, Stranger of Paradise – Final Fantasy: Origin e il recente Wo Long: Fallen Dinasty, un gruppo di opere che hanno trovato terreno fertile tra gli appassionati di esperienze hardcore. Ora è il turno di Rise of the Ronin.

Il nuovo titolo del team nasce da uno sviluppo durato diversi anni, dimostrandosi come il più ambizioso nella storia della software house nipponica, supportato dal partner Sony Interactive Entertainment, che ne eredita un’esclusiva su PlayStation 5 capace di sottolineare tutti i valori produttivi dei creativi di Koei Tecmo.

Rise of the Ronin è un gioco d’azione open world ambientato durante il periodo Bakumatsu, in epoca Edo. Questo arco temporale ha visto la fine dello Shogunato, rappresentando dunque una parentesi storica affascinante sulla quale costruire una ricca intelaiatura ludica fatta di contenuti e personalizzazione dell’esperienza. Vediamo dunque, come se la cava Rise of the Ronin nella nostra recensione.

La via del ronin

L’approccio di tipo storico è evidente sin dalle prime battute, nelle quali saremo chiamati alla personalizzazione del protagonista e del suo compagno. Impersoneremo una Lama Velata, ovvero un guerriero addestrato per opporsi allo Shogunato Tokugawa e alle “navi nere” americane. Varie vicissitudini ci porteranno a impersonare una delle Lame Gemelle, nelle vesti di un ronin senza padrone in un Giappone in conflitto. Il paese sta vivendo profondi tumulti in un periodo di forte cambiamento, dove vibrano diverse fazioni che si contengono il futuro dello stesso. In tal senso, faremo la conoscenza di diverse figure storiche importanti, scegliendo talvolta da che parte schierarci per degli esiti tutti da scoprire.

Fa gola a molti team di sviluppo odierni l’approccio a mondo aperto per dare vita alle proprie opere. Nel caso di Rise of the Ronin, Team Ninja non dimentica l’impronta arcade, dove troviamo da un lato un vasto open world standardizzato fatto di punti di interesse e quest, dall’altro un approccio più lineare alle missioni principali esattamente come nei titoli passati dello studio, dove dovremo prepararci e portare a termine l’incarico in una cornice di level design ben definita. Durante l’esplorazione, invece, potremo occuparci dei luoghi di “disordine pubblico” da liberare dalle varie minacce, oppure dei latitanti, avversarsi più forti del normale da consegnare alla giustizia, insieme a tutto un corredo di attività secondarie di varia natura.

Parliamo insomma di un open world di stampo molto classico che non porta delle reali novità all’approccio di genere, ma la forza del team nipponico risiede in un sistema di combattimento che ancora una volta si confema una certezza in fatto di profondità, tecnicismo e personalizzazione. In sostanza, dati anche i limiti tecnici del titolo che non gli permettono di puntare su aspetti grafici ed estetici di rilievo tanto da avvalorare le escursioni, combattere è ciò che coinvolge maggiormente, grazie a una mole imponente di sistemi che ben si amalgamano tra loro.

Rise of the Ronin, combat

È possibile equipaggiare due armi corpo a corpo differenti e due a distanza. Le prime possono essere impugnate con diversi stili, che cambieranno l’assetto di combattimento e le abilità intrinseche, risultando più o meno efficaci in relazione ai vari nemici che ci si pareranno davanti. L’arsenale risulta oltremodo vasto e oltre ai valori numerici bisogna tenere conto anche di una crescita per le varie categorie d’arma tramite l’utilizzo, cosa che aggiungerà vari bonus all’uso.

Non manca inoltre il miglioramento del protagonista attraverso dei rami di abilità, i quali vanno ad aggiungere ulteriori caratteristiche al gameplay grazie ad una serie di potenziamenti che coprono ogni singolo aspetto del combat system e non solo. È naturale, dato l’elevato numero di sistemi in ballo, che il bilanciamento non sia proprio su buoni livelli, e in tal senso è possibile impostare la difficoltà di gioco tra tre disponibili, per chi volesse sperimentare su più livelli l’esperienza di Rise of the Ronin in base alle proprie necessità, dimostrandosi un titolo più accessibile rispetto alle opere passate dello studio.

La progressione, oltre alla crescita del proprio ronin, si snoda attraverso un sistema di dialoghi a risposta multipla capace di cambiare l’esito delle missioni, insieme alla meccanica dei Legami che interessa i personaggi del periodo con cui entreremo in contatto. Alcuni snodi narrativi permetteranno di rafforzare il rapporto con alcune figure anziché altre, in virtù delle proprie posizioni rispetto agli eventi storici narrati, e ogni rapporto coltivato può garantire l’accesso a bonus esclusivi. In base alle scelte fatte più cruciali si può accedere a diversi finali che rispecchiano la posizione presa dal protagonista.

Rise of the Ronin, scena

Team Ninja ha concentrato in Rise of the Ronin tutta l’esperienza accumulata negli anni con le diverse release che hanno fatto la fortuna dello studio, mescolando diverse meccaniche già note. I fan ritroveranno delle contaminazioni evidenti, oltre che delle novità, come ad esempio l’aggiunta di dinamiche stealth semplicistiche contestuali al mondo aperto che fanno la loro parte senza infamia né lode. I riflessi ancora una volta risultano essere l’arma più forte in un sistema di combattimento tecnico e impegnativo che richiede del tempo per essere padroneggiato e che punisce la fretta d’esecuzione, in una danza di colpi, parate, schivate e deflessioni che tiene strettamente conto della stamina e della salute degli interpreti, con a supporto un kit variegato di strumenti sempre a disposizione del giocatore che può fare la differenza in diverse situazioni.

Vecchie abitudini tecniche

La componente più debole dell’offerta risulta essere il comparto tecnico, aspetto in cui Team Ninja non ha mai brillato. La natura open world di Rise of the Ronin contribuisce a mettere in evidenza tutti i limiti del caso, che pongono il titolo indietro di oltre una generazione. Le texture si presentano piuttosto piatte, mentre l’illuminazione non brilla per vivacità e realismo. Possiamo dire lo stesso per i modelli dei personaggi, perlopiù piatti e con animazioni poco pulite.

Non manca qualche scorcio interessante guidato da una direzione artistica che riesce nel proprio compito in certi frangenti, ma un framerate alquanto ballerino in alcune zone non contribuisce a migliorare la situazione. Questo nonostante le tre modalità di rendering disponibili, ovvero framerate, grafica e ray-tracing. Dulcis in fundo, non mancano all’appello fenomeni frequenti e vistosi di pop-up e micro caricamenti in alcune sezioni.

Anche sul fronte sonoro troviamo alti e bassi, con una colonna sonora d’accompagnamento valida, ma un doppiaggio in lingua italiana non all’altezza dell’epicità storica che il gioco vorrebbe narrare. Un grande plus sono le numerose opzioni di accessibilità a disposizione, che configurano un titolo dal forte tratto hardcore più abbordabile per tutti coloro che cercano un’esperienza adattabile seppur impegnativa.

Rise of the Ronin, paesaggio

Conclusioni

Rise of the Ronin è un titolo ambizioso e controverso, affascinante e vetusto al tempo stesso. L’interpretazione del concetto di open world da parte di Team Ninja si dimostra semplicistica quanto funzionale, che non aggiunge nulla di nuovo e imperdibile al genere ma risulta piacevole da sperimentare nell’ottica di un sistema di combattimento che a conti fatti risulta essere il vero fulcro della produzione, punto di forza di un team che ancora una volta centra l’obiettivo con grande esperienza.

Proprio con l’avvento di un mondo aperto nei canoni del team, ora più che mai è necessario rinnovarsi dal punto di vista tecnico, che rappresenta l’aspetto più debole dell’esclusiva PS5, capace di scoraggiare chi cerca la resa grafica nella possanza prestazionale della console Sony. Per tutti coloro che invece ricercano un’esperienza impegnativa pad alla mano, profonda e contenutisticamente ricca, in una cornice storica affascinante, allora Rise of the Ronin saprà ritagliarsi tranquillamente un posto nella propria libreria PlayStation 5.

Rise of the Ronin, cover

Rise of the Ronin

Voto - 8

8

Rise of the Ronin è un gioco d'azione open world sviluppato da Team Ninja e pubblicato da Sony in esclusiva su PlayStation 5.

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Mirko Proietti

Mirko Proietti

Videogiocatore classe '96 operativo dall'età di 3 anni. La prima esperienza con Sega Mega Drive e PlayStation in contemporanea. Prediligo il genere Platform e GDR, ma da sempre mantengo una visione a 360 gradi del panorama videoludico. Laureato in Comunicazione, cerco la completezza nella produzione del videogioco, che tendo a considerare un'arte vera e propria.

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