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Nioh 2, la recensione: Prepare to die, again, and again, and again…

Ecco la nostra recensione di Nioh 2! 

Nioh è tornato, ed è più crudele che mai. Mancano oramai pochissimi giorni all’arrivo nei negozi di Nioh 2, seguito del titolo sviluppato da Team Ninja ed arrivato su console e PC nel lontano 2017. Il gioco, grazie ad una perfetta commistione tra la formula ludica dei soulslike ed un sistema di loot molto vicino a quello visto in Diablo, conquistò istantaneamente pubblico e critica, risultando non solo uno dei migliori titoli ispirati alla saga creata da Hidetaka Miyazaki, ma anche e soprattutto uno dei migliori videogiochi della generazione. L’importanza ricoperta dal prodotto di Team Ninja ed il successo dello stesso si sono poi palesate in seguito, vista la continua e pedissequa riproposizione in titoli come Sekiro: Shadows Die Twice e Ghost of Tsushima di fantasiose rielaborazioni di quel Giappone Feudale che ha fatto la fortuna di Nioh. Un seguito del titolo, date le vendite e l’acclamazione, era praticamente scontato; ecco dunque che all’E3 di due anni fa Sony presentò Nioh 2 con un trailer che non mostrava nulla di più di un filmato in computer grafica, ma che fu accolto con gioia da tutti i videogiocatori, giapponesi e non. Dopo soli due anni, Nioh 2 è finalmente tra noi. Qui in redazione abbiamo avuto la fortuna di giocarlo in anteprima, e siamo pronti a dire cosa pensiamo di uno dei titoli più attesi e punitivi degli ultimi anni. Curiosi? Ecco la nostra recensione!

Nioh 2

Personalizzazione incredibile, narrativa scarna..

Partiamo dalla prima, vera novità di Nioh 2: la personalizzazione del personaggio. A differenza del primo capitolo della saga infatti, non vestiremo più i panni dell’inglese William, ma di un samurai liberamente personalizzabile nel sesso e nelle fattezze, che risponderà al nome di Hide. L’editor che i ragazzi di Team Ninja hanno sviluppato per l’occasione è di qualità elevatissima, e permette di dare libero sfogo alla vostra immaginazione grazie a delle possibilità di personalizzazione praticamente sterminate. Per intenderci, potrete modificare ogni singolo parametro estetico del vostro alter ego: dalla pronuncia dei tratti somatici alla forma degli occhi, passando per tre diversi layer per i capelli, personalizzabili anche per lunghezza e colori, due per la barba, e per la definizione dei muscoli e delle forme dello stesso. Ma non è tutto; il nostro Hide è infatti un metamorfo, un uomo che può diventare uno Yokai. Ebbene, nell’editor avrete la possibilità di personalizzare anche la forma, anzi, le forme demoniache del protagonista, modificabile però in maniera meno approfondita rispetto a quella umanoide. Se l’editor del personaggio dunque è una delle novità sicuramente più gradite di Nioh 2, lo stesso non si può dire dello sfruttamento e dell’utilizzo del personaggio all’interno del tessuto narrativo del gioco. L’assenza di una figura di riferimento, caratterizzata a dovere, porta infatti ad un appiattimento sia della trama, sia del nostro alter ego, che riveste purtroppo i classici panni del personaggio muto dalla backstory più o meno interessante, ma che non lascia trasparire nulla se non le sue personali emozioni. Tale scelta, in titoli come Dark Souls o Bloodborne, non pesa sulle spalle del giudizio finale per il semplice fatto che viene prestata più attenzione alle vicende del mondo di gioco, la cosiddetta lore, che a quelle del protagonista in sé. In questo caso invece, essendo Hide un essere speciale, dotato della capacità di trasformarsi in Yokai, una maggior caratterizzazione sarebbe stata sicuramente gradita, essendo questa nelle possibilità di Team Ninja dato l’egregio lavoro svolto con i personaggi secondari che sono stati tutti tratteggiati divinamente sia nell’estetica, sia soprattutto nel carattere. Le vicende che coinvolgeranno Hide, così come nel primo Nioh, vedranno al loro interno una saggia commistione di personaggi storici realmente esistiti inseriti in un mondo fantastico, popolato da umani e demoni conosciuti col nome di Yokai, presi anche loro di peso dalle radici della cultura giapponese.

Nioh 2

Tutti questi elementi sono stati inseriti all’interno di un mondo di gioco che sprizza passione e cultura da tutti i pori, pregno di ambientazioni memorabili e capace di far respirare al giocatore la magica aria di questo terrificante e splendido Giappone feudale.  La fedeltà alla cultura nipponica, la sua conoscenza e la sua totale ma rispettosa reinterpretazione sono il pregio più grande del comparto narrativo di Nioh 2, che tuttavia come già anticipato offre il fianco a più di una critica, che tuttavia non va assolutamente a minare la godibilità del gioco. Spesso infatti l’utenza, quando si approccia a titoli di questo tipo, vede la narrativa come un accessorio utile a rappresentare una mera scusa per proseguire nel viaggio; a noi invece piacerebbe vedere una maggior attenzione non nella costruzione del mondo di gioco, che come già anticipato risulta essere ottima, ma nelle vicende del protagonista, che ormai spesso risultano essere tutte sviluppate in maniera raffazzonata e piuttosto approssimativa. Augurandoci che quanto detto poc’anzi diventi realtà, non possiamo esimerci dal complimentarci con Team Ninja per la cura riposta nella creazione di ambientazione, personaggi e Yokai, facendo loro una piccola tiratina d’orecchie per ciò che invece concerne l’intreccio narrativo in sé, privo di mordente e poco sviluppato se non in alcuni punti, che avrebbe potuto fare di questo titolo un prequel (si, in realtà è un prequel) davvero coi fiocchi.

Poche innovazioni, tanta qualità! 

Dal punto di vista del gameplay, Nioh 2 è praticamente la copia carbone del suo illustre predecessore. Il titolo infatti è composto da una lunghissima serie di missioni, articolate in principali, secondarie e “Crepuscolo”, che si svolgeranno in delle aree molto ampie e labirintiche, ma comunque delimitate da confini ben precisi. La struttura delle missioni principali è piuttosto semplice: bisognerà infatti esplorare in lungo e in largo la zona in cui si svolgeranno le stesse per arrivare poi ad epici e difficilissimi scontri contro i meravigliosi boss ideati da Team Ninja per l’occasione. Le missioni secondarie invece, accessibili comodamente dall’overworld una volta terminata una missione principale, vedranno il nostro protagonista coinvolto in svariati tipi di vicende: si passa dal recupero di determinati oggetti a scontri con boss già affrontati, fino ad arrivare a dei veri e propri scontri ad ondate contro orde di Yokai assetati di sangue. Le missioni Crepuscolo invece sono delle missioni totalmente opzionali che vi faranno rigiocare una delle quest principali a difficoltà sensibilmente aumentata, garantendovi una serie di ricompense rare e preziosissime.  Rispetto al primo capitolo della saga tuttavia abbiamo alcune novità, che arricchiscono senza stravolgimenti un impianto ludico estremamente riuscito.  Come già anticipato, il protagonista potrà infatti trasformarsi in Yokai, nonché utilizzare le abilità degli Yokai uccisi tramite la raccolta e la successiva armonizzazione dei Nuclei d’Anima rilasciati da alcuni di loro; tali Nuclei, se armonizzati con lo Spirito Guardiano da voi equipaggiato, vi permetteranno di utilizzare dei devastanti attacchi propri dei demoni uccisi, capaci di infliggere ingenti danni ai nemici che si pareranno davanti a voi. Ognuno di questi attacchi svuoterà di poco la barra dell’anima, una delle nuove feature introdotte, che potrà essere ricaricata o sconfiggendo i demoni o assorbendo i loro nuclei. Sempre con riguardo agli Yokai, ci preme segnalare un’altra delle novità presenti nel titolo: oltre ai “regni Yokai”, le pozze nere già viste nel primo Nioh, in questo titolo saranno presenti delle zone interamente corrotte dai demoni. Queste avranno sul nostro personaggio lo stesso effetto dei regni Yokai, il che vuol dire che il nostro Ki, la stamina di Nioh 2, si consumerà molto più rapidamente e si ricaricherà molto più lentamente; in tali zone inoltre i nemici saranno sensibilmente più potenti che al di fuori. Per fortuna però, una volta sconfitti la zona verrà purificata, scomparendo definitivamente dal livello e rendendo disponibile al giocatore un premio, rappresentato da alcuni scrigni contenenti un ingente quantitativo di loot. Un’altra delle novità presenti è rappresentata da delle tombe azzurre sparse per ogni livello, che vanno ad affiancare quelle rosse già presenti nel precedente capitolo della saga. Per coloro i quali non sanno di cosa stiamo parlando, cerchiamo di fare chiarezza: in ognuno dei livelli di Nioh e Nioh 2 sono presenti delle tombe di colore rosso, le Bloody Graves, che, se “utilizzate” vi permetteranno di scontrarvi contro un giocatore reale morto in quel determinato punto, controllato tuttavia da un IA che registra il suo stile di gioco e tenta di riproporlo nella maniera più fedele possibile. Allo stesso modo in Nioh 2 le tombe azzurre vi permetteranno di evocare un giocatore controllato dall’intelligenza artificiale che, piuttosto che attaccarvi, darà voi una mano durante l’avventura; tuttavia questo sistema ci è sembrato controllato da un IA piuttosto grezza, il cui apporto sembra essere più deleterio che utile allo scopo. Raramente infatti abbiamo trovato un “compagno” capace di darci un consistente aiuto per abbattere un boss, dato che molti di loro si gettavano a capofitto nella battaglia senza pensare a schivare, curarsi o pararsi. Speriamo che questo piccolo problema possa essere risolto con qualche patch correttiva, dato che invece gli Spiriti Rossi evocati per guadagnare equipaggiamento ed Amrita sembrano comportarsi in maniera molto più coerente e corretta. L’ultima novità dal punto di vista della struttura del gameplay è quella relativa alla presenza dei Sudama, la versione malvagia degli splendidi e simpaticissimi Kodama presenti in ogni Santuario del gioco. Questi piccoli demoni vi chiederanno un pezzo del vostro equipaggiamento, e una volta soddisfatti vi ringrazieranno donandovi a loro volta o una versione diversa e migliorata di quanto lasciatogli, o diversi oggetti utili a proseguire senza troppi affanni nel titolo. In sostanza dunque Nioh 2 è una versione (non troppo) riveduta e corretta del suo predecessore, che non innova ma arricchisce una formula ludica di successo, giocando sul sicuro. L’unico appunto che possiamo fare agli sviluppatori è proprio questo: osare di più non sarebbe stato male, ed avrebbe potuto rendere Nioh 2 più di uno splendido e divertentissimo more of the same.

Nioh 2

Combat system di qualità, ma fate attenzione!

Passiamo dunque ad analizzare i veri e propri fulcri di Nioh 2, gli elementi attorno a cui ruota l’intera esperienza confezionata da Team Ninja: il combat system, il sistema di loot e la progressione del personaggio. In Nioh 2 infatti ognuno degli elementi sopracitati, all’apparenza così distanti tra loro, è in realtà legato a doppio filo all’altro. Partiamo subito col dire che anche in questo caso Team Ninja ha deciso di non discostarsi troppo da quanto di buono fatto con il primo capitolo, apportando alcuni accorgimenti ad un combat system che già all’epoca toccava vette di eccellenza. In sostanza in Nioh 2 ci sono diversi tipi di armi, divise in corpo a corpo ed a distanza, diversi tipi di attacchi, divisi in leggeri, pesanti ed in nuovi “poteri Yokai” e diversi tipi di pose, o stance: bassa, più veloce ma meno potente, media, il perfetto equilibrio tra forza e velocità, ed alta, che risulterà più lenta ed allo stesso tempo più potente. Ogni attacco consumerà il vostro Ki, che potrà essere tuttavia parzialmente ripristinato grazie all’utilizzo del ritmo Ki: tramite la pressione del tasto R1 al momento giusto infatti non solo recupereremo un gran quantitativo di stamina, ma purificheremo anche i vari regni Yokai e, nel caso in cui il nostro equipaggiamento lo permetta, recupereremo anche un po’ di vita. Il ritmo Ki potrà essere attivato anche grazie al cambiamento di stance durante una combo, permettendoci di inanellare una serie di attacchi leggeri e pesanti utili a sfiancare gli aggressivi nemici presenti. A queste meccaniche già viste in passato sono state aggiunte delle novità, rappresentate come già anticipato dalla possibilità di trasformarsi in Yokai e dallo sfruttamento dei poteri dei demoni uccisi. Ogni nemico avrà a sua disposizione un “attacco esplosivo”, preannunciato da un’aura rossa; tale attacco potrà essere contrastato tramite l’utilizzo di un parry in forma Yokai, che sarà utile non solo ad evitare qualsivoglia danno, ma anche a far diminuire di parecchio la resistenza del nemico di turno. Vi sono poi gli attacchi Yokai, di cui abbiamo già parlato in precedenza e su cui non ci dilungheremo più di tanto; vi basti sapere che questi saranno utilizzabili tramite la pressione dei tasti R2 e Quadrato/Triangolo.

Nioh 2

Il corretto utilizzo di ognuno di questi attacchi sarà fondamentale per avere la meglio in tutte le situazioni; Nioh 2 è infatti un titolo punitivo, forse anche troppo punitivo, ed ogni minimo errore potrà farvi perdere tutti gli Amrita faticosamente conquistati fino a quel momento. Per questo motivo, oltre che al dosaggio degli attacchi, dovrete fare molta attenzione al vostro equipaggiamento, acquisibile in gran quantità durante ogni missione.  Ognuno dei nemici uccisi lascerà infatti un quantitativo di loot più o meno elevato, diviso a seconda della rarità. Attenzione però, con rarità non ci riferiamo a quella dell’oggetto in sé, quanto piuttosto a quella degli effetti ad esso legati. Per intenderci, abbiamo trovato pezzi di armatura ed armi identici, ma dalla rarità diversa: i bianchi avevano effetti aggiuntivi assolutamente ignorabili, mentre i viola donavano al nostro personaggio sostanziosi bonus di varia natura. La giusta scelta dell’equipaggiamento, sia per quanto riguarda le armi sia per quanto riguarda le armature, e la giusta valutazione dei loro buff, sarà dunque fondamentale per avere la meglio contro i tanti Yokai presenti. Sono stati inoltre introdotti nuovi tipi di armi con annessi moveset, come ad esempio i Falcioni a scatto, che sono subito divenuti la nostra arma preferita. Altra novità riguardante le armi è la presenza delle armi Yokai, delle armi corrotte utilizzabili unicamente dal nostro Hide, che grazie al loro status infliggeranno sostanziosi danni al Ki dei nemici. Ogni arma avrà dei parametri che scaleranno in base ai parametri del nostro alter ego; sarà dunque utile in fase di level up scegliere con estrema cura il modo in cui spendere i nostri Amrita, per non ritrovarsi poi sguarniti di fronte ai nemici ed ai boss. In sostanza dunque bisognerà prestare estrema cura a tutta la serie di parametri presenti, e personalizzare il vostro equipaggiamento a seconda delle vostre esigenze e del vostro stile di gioco. Stare attenti a quanto detto poc’anzi è fondamentale, poiché, lo ribadiamo ancora una volta, Nioh 2 è uno dei titoli più punitivi mai arrivati sul mercato. Ogni errore sarà fatale, soprattutto contro i tanti boss presenti, che non aspetteranno altro che un attimo di distrazione pur di punirvi senza pietà alcuna. In conclusione dunque, il combat system di Nioh 2 è una naturale evoluzione di quanto visto nel primo capitolo, con alcune aggiunte come quelle relative ai nuclei d’anima Yokai, assolutamente apprezzate e capaci di donare ulteriore varietà ad un gameplay che rasenta la perfezione in quasi tutti i suoi aspetti.

Arte e tecnica da Samurai!

Concludiamo questa recensione parlando del lato tecnico ed artistico di Nioh 2. Come già anticipato in precedenza, Team Ninja ha svolto un lavoro egregio dal punto di vista artistico, riuscendo a creare ambientazioni coerenti con la trama e con il periodo storico; anche gli Yokai e gli Spiriti Guardiani sono splendidi da vedere, estremamente rispondenti a quanto riportato in testi relativi alla cultura giapponese dell’epoca. Nonostante ciò però, alcune ambientazioni, nonostante la loro indubbia bellezza, ci sono risultate poco ispirate rispetto a quelle viste nel capitolo precedente, che godevano probabilmente dell’effetto novità. Dal punto di vista tecnico invece non c’è nulla da eccepire: il titolo gode di due diverse modalità, la modalità risoluzione e la modalità prestazioni. La modalità risoluzione predilige ovviamente la qualità dell’immagine, cappando il frame rate a 30 FPS. La modalità prestazioni invece aumenta sensibilmente il frame rate del titolo, e permette di godere appieno la fluidità e la qualità delle animazioni e dei vari moveset. Vi consigliamo quindi di utilizzare quest’ultima, anche se non sappiamo se questa distinzione sia presente anche su PlayStation 4 Standard. In sostanza dunque, non possiamo promuovere un comparto tecnico che, almeno durante la nostra prova, è esente da qualsivoglia difetto.

Nioh 2

In conclusione dunque Nioh 2 è un prodotto dalla qualità altissima, divertente ed appagante, dotato di un combat system interessantissimo e molto tecnico; il gioco saprà come intrattenere il giocatore per ore ed ore, a patto che lo stesso abbia una discreta pazienza. Nioh 2 è infatti uno dei giochi più punitivi e frustranti della generazione e, se non sarete potenziati a dovere, rimarrete più e più volte vittima dei tanti Yokai presenti in ogni missione. Una volta raggiunto il giusto livello di esperienza e potenza però, vi ritroverete davanti ad un gioco da cui non riuscirete a staccarvi. Le novità inserite da Team Ninja sono tutte di ottima fattura, ma una maggiore innovatività sarebbe stata sicuramente gradita per non ritrovarsi davanti ad un more of the same. Se avete amato il primo Nioh, fiondatevi a comprare questo titolo; se non lo avete mai provato, dategli una chance, perché non ve ne pentirete.

VOTO: 8.8

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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