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Jujutsu Kaisen 245: dettagli [SPOILER]

Durante la lettura di questo capitolo di Jujutsu Kaisen, il numero 245, c’è chi è scoppiato a ridere e chi mente. Dopo aver lasciato la colonia del Lago Gosho, dove Kenjaku sta fronteggiando un apparentemente vittorioso Yuta Okkotsu, siamo tornati per il momento a Shinjuku con un capitolo intitolato “The Shinjuku battle in the inhuman demon realm part 17”.

Yuji Itadori e Hiromi Higuruma sono coinvolti nel processo a Sukuna, mentre Kinji Hakari prosegue il proprio combattimento con Uraume. Se da un lato la colpevolezza dell’Utilizzatore di Maledizioni è lampante, non è mai sembrato verosimile che la sua sconfitta potesse avvenire all’interno del Dominio di Higuruma. Ancora una volta gli Stregoni della Tokyo Jujutsu High hanno affidato la propria strategia a poteri che non conoscono fino in fondo, con i risultati che vedremo tra poco.

Red flag?

La prima parte del capitolo 245 di Jujutsu Kaisen si concentra sul pirotecnico scontro fra Uraume, alleato di Sukuna da secoli, e Kinji Hakari. Uraume utilizza la Tecnica Maledetta Frost Calm, in grado di congelare istantaneamente il proprio bersaglio; in quel modo distrugge subito il braccio destro di Kinji. Pronunciando le parole “È finita” Uraume si appresta a finire l’avversario.

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Tuttavia, Kinji riesce in pochi istanti a ricreare il proprio braccio e ridendo aggradisce l’alleato di Sukuna. Diversi altri attacchi vanno a segno, sempre con lo stesso esito: dando mostra di divertirsi moltissimo, in pochi attimi Kinji Hakari si cura con l’Inversione della Tecnica che, a detta di Uraume stesso, padroneggia a tali livelli da essere, per questo singolo aspetto, superiore persino a Sukuna e a Gojo.

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A questo punto Uraume congela le tubature dell’acqua facendole così esplodere e mentre il terreno di battaglia si modifica dichiara che, se la natura umana si caratterizza per la debolezza dovuta alla paura della solitudine, lui non riconosce Kinji come un essere umano. Prima di lanciarsi contro di lui gridando gioioso, Kinji Hakari ricorda il suo kohai Yuta Okkotsu dichiarandosi affascinato da lui.

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Questo riferimento a Okkotsu, un attimo prima di gettarsi in un attacco frontale contro Uraume, sembra alquanto forzato in quel punto dello scontro. Cosa c’entra Okkotsu? Che averlo evocato in questo momento sia da intendersi come una sorta di “red flag”? Dobbiamo aspettarci che uno dei due fra senpai e kohai (se non entrambi) ci lasci a breve? Lo sapremo nelle prossime settimane.

Processo al Mostro di Shibuya

Passiamo ora al Processo a Sukuna. All’interno del Dominio di Higuruma, procede il dibattimento iniziato nel capitolo 244 di Jujutsu Kaisen. Hiromi Higuruma, nelle vesti di Pubblico Ministero, impugna il processo precedente conclusosi con l’ammissione di colpevolezza di Yuji Itadori per la strage di Shibuya, compiuta mentre era sotto il controllo di Sukuna.

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Il maggior timore di Higuruma è che Sukuna dichiari l’infermità mentale, cosa che potrebbe negargli una condanna a morte. Mentre si interroga sull’esito del processo, è lo stesso Sukuna a chiedergli di sveltire il procedimento in quanto conosce già le regole del suo Dominio per averle ascoltate quando si trovava all’interno di Yuji. A lui interessa soltanto fronteggiare la Spada del Boia.

Senza por tempo a mezzo, lo Shikigami Judge decreta la colpevolezza di Sukuna e lo condanna a morte. Il Dominio si scioglie, il martelletto di Higuruma si trasforma nella Spada del Boia: una volta stabilita la pena, il potere di Higuruma procede a sigillare la Tecnica Maledetta del condannato grazie al potere Confistication, rendendo il colpo della Spada quasi certamente mortale.

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Tuttavia, un’amara sorpresa attende i nostri eroi. Sukuna infatti è stato l’unico ad accorgersi del grande punto debole di Confistication: in caso il condannato possieda un’Arma Maledetta (ed è il caso di Sukuna, come sappiamo), la Tecnica sigilla l’arma e non il potere. Un dettaglio non di poco conto. Sukuna attacca Higuruma e lo ucciderebbe senz’altro se Atsuja Kusakabe non arrivasse in tempo per salvarlo dai micidiali fendenti dell’Utilizzatore di Maledizioni.

In questo modo Higuruma mostra una plot armor che non ha salvato neppure Satoru Gojo, ucciso dal medesimo colpo. Ci troviamo in uno dei punti più incomprensibili del manga: al di là dell’assurdo logico di imporre il proprio sigillo su uno strumento invece che sul condannato, la grande diffusione di Armi Maledette fra i personaggi di Jujutsu Kaisen rende di fatto il potere di Judge quasi inutile.

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Diversi lettori sul Web hanno fatto notare come l’intera strategia di salvataggio degli Stregoni della Tokyo Jujutsu High si sia basata su lottatori ignari dei propri stessi poteri, e il fatto che Higuruma sia sopravvissuto a un attacco in grado di tagliare l’universo fa apparire ancora più assurda la morte di Gojo, uno dei momenti più divisivi e scioccanti di Jujutsu Kaisen.

Leggi anche: JUJUTSU KAISEN 2×20: AZIONE E COMMOZIONE

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Manuel Crispo

Manuel Crispo

Medico, vive e lavora a Siena. Scrive un po' di tutto. "La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo e soprattutto è conoscenza e domande".

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