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Netflix spiega il suo approccio nel promuovere serie d’origine asiatica

Come si spiega il recente aumento di popolarità delle serie asiatiche, anime inclusi, sul servizio di streaming della piattaforma Netflix?
Da un paio di anni, anche grazie al successo dell’animazione giapponese ed alla riscoperta del cinema orientale dopo l’acclamatissimo Parasite, è evidente che i prodotti d’intrattenimento d’origine asiatica siano alla ribalta e stiano finalmente ottenendo l’attenzione che meritano, portando infine al boom di visualizzazioni di Squid Game.
Ma quanto dipende dalla campagna marketing del gigante dello streaming rispetto alla pura popolarità dei prodotti nel loro singolo?

Kaata Sakamoto, vicepresidente dei contenuti di Netflix Japan, e il product manager Michael Smith hanno condiviso i dettagli sulla strategia promozionale di Netflix al seminario “Netflix: from Asia to the world – Breaking out new titles” di TIFFCOM.

Secondo Sakamoto, le tre parti essenziali della strategia sono Contenuto, Conversazione e Scelta.

squid game

In cosa consistono Contenuto, Conversazione e Scelta di Netflix?

Il punto “Contenuto” prevede l’investimento in team di produzione per creare una programmazione di qualità. Dal 2015, Netflix ha infatti investito in più di 50 titoli da Giappone e Corea.
Il colosso dello streaming ha anche stabilito impianti di produzione in più di 100 paesi e territori al di fuori degli Stati Uniti. La chiave è investire ampiamente in storie da tutto il mondo, tutte con temi ampiamente accattivanti e punti di vista differenti da offrire al pubblico spettatore.

La parte di “Conversazione” consiste nel coinvolgimento dei titoli della piattaforma sui social media. L’idea di fondo è che le persone associno la promozione da parte di Netflix ai consigli fidati del passaparola, in modo da investire più tempo nel servizio.
Sakamoto ha infatti affermato che il colosso dello streaming ha una rete di più di un centinaio di social media manager che lavorano alla gestione del marchio attraverso i social network, consentendo al brand di espandersi e di rimanere sempre vigile sulle ultime tendenze, con un occhio di riguardo verso il pubblico che esprime le proprie opinioni in modo da migliorare costantemente le proprie produzioni.

Netflix e Anime

Il punto “Scelta“, infine, si riferisce all’intricato algoritmo di raccomandazione di Netflix. In primo luogo, i titoli sono consigliati in un genere o una categoria simile a quello che l’utente ha visto in precedenza. I video e gli stili delle miniature sono personalizzati in base alla cronologia dei clic dello spettatore. Un singolo titolo può anche essere consigliato in più categorie, a seconda di quelle preferite dall’utente. Ad esempio, il programma televisivo dal vivo Alice in Borderland è stato consigliato sotto “Programmi TV giapponesi”, “Programmi TV basati su Manga”, “Programmi TV pieni di suspense”.

Secondo Smith, ci sono due distinti vantaggi che derivano dalla vendita di un titolo a Netflix: il primo è che i titoli hanno il potenziale per ricevere un’esposizione continua anche dopo il lancio, grazie all’algoritmo. Ad esempio, Alice in Borderland ha ricevuto un picco di visualizzazioni dopo il successo mondiale di Squid Game, quindi l’algoritmo ha iniziato a consigliarlo agli spettatori di quest’ultimo. Per questo motivo, lo show è tornato tra i primi 10 in più di 50 paesi, più di nove mesi dopo il suo lancio iniziale.

Il secondo vantaggio dell’algoritmo di Netflix è che può ignorare la necessità di marketing specifiche per il titolo. Sebbene il servizio colleghi titoli con generi e stili simili, è anche importante consigliare i titoli in generale a un pubblico che non è mai stato esposto a quella categoria prima, il che aumenta la possibilità di nuove scoperte e boom improvvisi.

Alice in Borderland

Smith e Sakamoto hanno, infine, aperto una breve parentesi per quanto riguarda gli anime descrivendoli come “un enorme successo su Netflix“.
Nel 2020, oltre 120 milioni di abbonati hanno scelto di guardare almeno un anime su sulla piattaforma.
Secondo Smith, “molti utenti stanno scoprendo gli anime per la prima volta attraverso il servizio”.

Fonte: Kudasai

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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