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Judas, il nuovo gioco dell’autore di Bioshock torna a mostrarsi allo State of Play

Durante lo State of Play di Playstation c’è stato spazio anche per Judas, l’enigmatica ultima fatica della mente dietro alla celebre serie di Bioshock. Il titolo è tornato a mostrarsi con un breve trailer dedicato principalmente alla sua narrativa.

Proprio quest’ultima è ovviamente uno dei punti cardine del progetto, come d’altronde succede in ogni opera di Ken Levine che, da sempre, ne fa il suo proverbiale cavallo di battaglia. E non poteva essere altrimenti, considerando la lunga e sofferta gestazione di Judas dovuta proprio alla ricerca di innovazione delle tecniche narrative in ambito videoludico.

Ghost Story Games, nuovo studio fondato da Levine sulle ceneri della vecchia Irrational Games, nasceva infatti dalla necessità dell’autore di tornare a lavorare con uno studio più piccolo dopo l’esperienza alla direzione di Bioshock Infinite, che per sua stessa ammissione era stata causa di forte stress. Pertanto, dopo una significativa ondata di licenziamenti e una riduzione da 90 sviluppatori a circa 25, il team ha cambiato nome e si è chiuso in un lungo silenzio radio, alla ricerca di nuovi metodi narrativi da applicare ai videogiochi. Dopo tanta attesa (e qualche polemica sul metodo di lavoro di Levine) il risultato porta il nome di Judas.

Judas

In Judas il giocatore è in pieno controllo della storia e dei suoi personaggi

Con un post pubblicato sul Playstation Blog a margine dell’evento, è stato proprio l’autore a fornire nuovi e interessanti dettagli sull’opera, rimarcandone le sue peculiarità. “I personaggi sono sempre stati la forza trainante di ogni gioco che abbiamo realizzato” afferma Levine, specificando con un po’ di ironia che SWAT 4 è escluso da questo discorso, “Che si tratti di combattere nei fondali marini per assassinare Andrew Ryan o di fuggire da una città nel cielo con Elizabeth, questi personaggi sono sempre stati al centro delle nostre storie. E se fosse possibile scegliere tra chi farsi amico e chi pugnalare alle spalle?”

L’autore afferma poi che la base dell’esperienza fornita da Judas si fonda sul mettere in mano al giocatore la possibilità di prendere queste decisioni in piena autonomia e influenzare lo sviluppo della storia. “Perché siete voi, nei panni di Judas, a guidare ogni evento con un nuovo cast di personaggi da conoscere e cambiare come non avete mai sperimentato prima nei nostri giochi”.

Judas

La Mayflower, un’ambientazione a metà strada tra Rapture e Talos I

In ogni titolo di Ken Levine che si rispetti, l’ambientazione ha sempre rappresentato uno dei punti forti dell’intera produzione e Judas rispetterà questa tradizione. Il gioco è infatti ambientato sulla Mayflower, una vera e propria nave/città itinerante dove quasi tutto è controllato dalle macchine e la società è composta da cittadini pronti a uccidersi per i motivi più futili, sprofondata inevitabilmente nel caos a causa delle discutibili scelte di chi la governava. Impossibile non notare gli evidenti rimandi alla Rapture di Bioshock con una “spolverata” di Talos I, la stazione spaziale protagonista di quel Prey di Arkane Studios che tanto strizzava l’occhio proprio alle opere di Levine (e al suo antenato System Shock).

La brutta notizia, purtroppo, è che Judas non ha ancora una finestra di lancio né tantomeno una data d’uscita precisa. L’unica cosa certa è che il gioco sarà disponibile per PC, Xbox Series X|S e PS5, pertanto i fan dovranno consolarsi con queste intriganti premesse, nell’attesa di poter mettere mano al titolo con cui Ken Levine tornerà sulle scene dopo oltre un decennio di assenza.

Judas

Leggi anche: DEATH STRANDING 2 ON THE BEACH PRESENTATO ALLO STATE OF PLAY: ESCE NEL 2025

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Andrea Schietroma

Andrea Schietroma

Rapture è la mia località di villeggiatura ideale. Strano? Beh, l'altra è Raccoon City. Vivo in un sottoscala di Pandora e il mio vicino di casa è Claptrap, per cui scrivo articoli sotto dettatura. Se non vi piacciono, parlate con lui.

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