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Street Fighter 6 ha nascosto molti dettagli nell’ultimo showcase, ecco i più importanti

Con l’ultimo showcase di Street Fighter 6 sono stati mostrati tutti i segreti finora taciuti sul nuovo picchiaduro di Capcom, che si prepara ad un sontuoso lancio multipiattaforma previsto per il 2 giugno.

A partire dallo scorso febbraio c’è stato un continuo influsso di teaser e trailer confezionati ad arte: un fiume di informazioni per tenere vivo l’interesse verso Street Fighter 6, definito da Capcom come “il picchiaduro più ricco di contenuti” mai sviluppato dallo studio giapponese. E infatti ogni filmato promozionale è stato riempito fino all’orlo di dettagli, compresa la conferenza finale trasmessa qualche giorno fa.

Nonostante l’host dell’ultimo showcase fosse Lil Wayne, la vera star dello spettacolo è stata la demo gratuita di Street Fighter 6 che gli appasionati stanno già giocando; ma nei trenta minuti di showcase erano nascoste tante altre informazioni che sono passate sotto il radar dei più, piccoli suggerimenti a cui abbiamo pensato di regalare un po’ di attenzione con questo riassunto.

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Street Fighter 6, ma quanta roba c’è!?

Ormai è risaputo che il lancio di Street Fighter 5 non è stato dei migliori. Il gioco che molti fan si sono trovati tra le mani al day one assomigliava più a uno scaffale da riempire che al nuovo attesissimo capitolo di una serie dal buonissimo nome. Tuttavia Capcom ha preso appunti da quello scivolone, e da ciò che abbiamo visto finora, Street Fighter 6 è il più ricco e polposo fighting game di sempre.

Con tre modalità di gioco, Capcom pensa ai fan di tutti i tipi, cercando di offrire esperienze rifinite che si adattano a diversi gusti. Accanto al “classico” gameplay fatto di partite classificate all’insegna del sudore e della sofferenza, e all’esperienza più sociale delle lobby pubbliche, c’è anche una inedita modalità singleplayer open world che, da quanto visto, potrebbe ben essere un gioco indie apprezzabile anche dai fan meno ingobliniti.

Dettaglio bonus #1: È presente un preset di animazioni per la spada, come possiamo vedere dalla battaglia tra l’avatar personalizzato e Carlos, il ninja brasiliano di Final Fight 2. Queste mosse non appartengono a JP… chissà se saranno utilizzabili?

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World Tour e mosse personalizzate

La modalità singleplayer di Street Fighter 6 si basa su una premessa accattivante: inserire il giocatore nel mondo tramite un avatar personalizzato capace di imparare le mosse dei combattenti “ufficiali”.

Grazie ai filmati dello showcase ora siamo sicuri che nello stesso loadout si possono mescolare le mosse speciali imparate dai vari maestri: i lottatori custom mostrati nel video uniscono mosse di Ken a quelle di Blanka, fluttuano a mezz’aria come il personaggio preferito di Andrew Tate per scagliare i calci di Juri, e si teletrasportano in nuvole di vernice per poi lanciarsi a rotta di collo (dell’avversario) in uno Spinning Piledriver proprio come il buon Zangief.

Non sarà God Hand, il piccolo capolavoro del 2006 che permetteva di decidere ogni singola animazione all’interno di una stringa di attacchi, ma è quanto di più vicino a quell’idea si possa realizzare in un picchiaduro multiplayer senza rovinare l’esperienza per la metà dei giocatori che sta ricevendo la combo. Riuscire a trovare la combinazione di mosse speciali più disonesta del web è comunque un incentivo più che sufficiente per spingere i giocatori attraverso i vari scenari, tra i quali la baraccopoli di Nayshall e una mappa italiana, che giustamente si chiama Colosseo.

Dettaglio bonus #2: Le aree principali sembrano essere solo due, Metro City e Nayshall. Ci sono un numero di altre zone che però vengono rappresentate diversamente nel menù di navigazione, probabilmente perché di dimensioni minori.

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Il singleplayer insegna le meccaniche base

Mentre si va a zonzo per completare missioni (che ci ricompenseranno con gli Zenny, una valuta molto familiare ai giocatori di Monster Hunter — ora anche su mobile), capita spesso di imbattersi in nemici della Mad Gear Gang dai quali dovremo difenderci usando le stesse meccaniche che regolano gli scontri della classica modalità versus. Quella con Ryu e Ken, per capirci.

La Drive Bar è sicuramente la risorsa più importante di Street Fighter 6, e per spiegarla puntigliosamente ci è voluta gran parte del nostro reportage dalla closed beta di qualche mese fa. Ma il Drive è utile anche fuori dal combattimento, poiché permetterà di effettuare le master actions (le mosse speciali), utili sia a navigare l’ambientazione che a repellere i nemici.

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I punish counter sono l’altro aspetto fondamentale del gioco: attaccare il nemico nel momento in cui è più vulnerabile (per esempio, subito dopo un suo attacco) risulta in danni più alti e combo più lunghe. Il singleplayer ci aiuterà ad identificare questi importantissimi momenti facendo brillare i nemici quando si trovano in uno stato “punibile”, aiutando così i neofiti a sviluppare un istinto molto utile per navigare le acque di qualsiasi picchiaduro.

Dettaglio bonus #3: La testata di E. Honda mira sempre al pube degli avversari, che di solito nasconde il root bone dei modelli 3D (l’osso più importante, che viene usato per determinare posizione ed orientamento del personaggio).

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Funzioni social e uniformi del dojo

In Street Fighter 6 non si aspetta più la partita in un asettico menù-sala d’attesa bianco: ci si reca con proprio avatar in una sala arcade popolata da altri giocatori come noi. Vien da sé che l’aspetto sociale acquista grande importanza, ragion per cui i club sono stati potenziati notevolmente.

Oltre al creare un club con nome personalizzato, si potrà modificare nel dettaglio l’aspetto dell’icona che lo rappresenta, un simbolo che possiamo anche indossare vicino al cuore imprimendolo su una felpa da sfoggiare mentre camminiamo minacciosamente con i nostri compagni.

Tra le stanze private con fino a 16 battaglie simultanee e la modalità a squadre, ci sono i presupposti per molta più varietà di gioco rispetto a quella che abbiamo imparato a farci bastare.

Dettaglio bonus #4: una delle illustrazioni che è possibile impostare come “volantino pubblicitario” del proprio dojo mostra Marisa nella posa di “We can do it!”, il poster di propaganda americano diventato simbolo dell’emancipazione femminile in tutto il mondo.

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Il ritorno di un illustratore d’eccezione

Il talentuoso illustratore Bengus fa capolino nello showcase con delle eccellenti illustrazioni preparate per la modalità arcade di Street Fighter 6. Nonostante le critiche ricevute per alcuni disegni della modalità storia di Street Fighter 5, Bengus si riconferma come uno degli artisti più rinomati e talentuosi di tutta l’industria videoludica con pezzi da collezione degni di diventare sfondi del desktop.

Vi lasciamo quindi con una galleria di illustrazioni di Bengus e colleghi, che si possono apprezzare giocando, o anche sbloccare permanentemente completando vari percorsi e difficoltà della modalità Arcade.

Dettaglio bonus #6: i cartelloni pubblicitari a Metro City trasmettono continui riferimenti ai giochi della serie, tra i quali i teschi del locale Disco Metoro, scenario di Remy in Third Strike. “E se Blue Nocturne fosse reale? O lo diventasse in futuro?”

Street Fighter 6 esce il 2 giugno per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, e Xbox S serie X/S.

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Enrico Tonon

Enrico Tonon

Sono un tonno romanticissimo che nuota nella rete. Nonostante le pinne, mi ostino ad impugnare tastiere e controller. Ben ferrato in shitposting. Aerodinamico. Giallo.

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