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Zhiyun Weebil S: la recensione dopo sei mesi di utilizzo

Zhiyun Weebil S è uno dei gimbal preferiti dai videomaker grazie al suo rapporto qualità-prezzo

Se si parla di gimbal per reflex e mirrorless i marchi più conosciuti si contano sulle dita di una mano, e uno di questi è Zhiyun. Oggi andiamo a recensire, dopo sei mesi di utilizzo intenso, uno dei loro ultimi gimbal: lo Zhiyun Weebil S.

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Contenuto della confezione

  • Stabilizzatore Zhiyun-Tech Weebill-S
  • 2 batterie agli ioni di litio proprietarie
  • 1 caricatore
  • 1 cavo USB-C per la ricarica
  • 1 cavo Micro USB a Micro USB
  • 1 cavo Micro USB a Mini USB
  • 1 cavo Micro USB a USB-C
  • 1 cavo di controllo per Sony
  • 1 mini treppiede
  • 1 base di supporto
  • 1 copricavo
  • 1 custodia

Le caratteristiche tecniche

  • Payload 3Kg
  • Piastra a sgancio rapido 2 in 1 (Mafrotto/Swiss)
  • Batteria da 14 ore
  • Dimensioni esterne 30 x 19 x 14 cm
  • Peso di 0,93Kg

Design e descrizione

I comandi di Zhiyun Weebil S

Lo Zhiyun Weebil S ha la particolarità di essere estremamente compatto e pratico da trasportare: quando i motori sono tutti bloccati riesce a mantenere le dimensioni di un foglio A4 ed è molto leggero. Gli ottimi materiali di costruzione ci hanno permesso di trasportarlo nella tasca superiore dello zaino (un Peak Design Everyday Backpack 20L) senza che mai si rovinasse. Il design del gimbal è studiato per permettere di manovrarlo comodamente con ogni tipo di carico mantenendo la possibilità di passare dalla posizione classica a quella di trasporto.

Il gimbal è formato da 2 parti distinte: il mini treppiede, utile sia per appoggiarlo che per l’utilizzo a due mani, e i motori veri e propri con l’alloggiamento per la camera. Nella sezione dei motori è presente un piccolo LCD monocratico, perfetto per capire la modalità in cui siamo e per la maggior parte dei settaggi. Inoltre troviamo il pulsante POV per abilitare la modalità Point of View (di cui parleremo dopo), il pulsante rec, la ghiera per il controllo del menù e un joystick per spostare manualmente il gimbal. Sul lato sinistro troviamo il pulsante ON/OFF, il selettore per passare dalla modalità Lock Pan Follow, il pulsante Fn e la ghiera per la gestione del fuoco. Sulla parte anteriore invece troviamo un grilletto per passare in maniera veloce alla modalità Follow. Ogni motore ha il suo selettore di blocco, utilissimo sia per il trasporto che per la calibrazione dei motori.

Interfaccia

Il menù all’interno del gimbal è facile, intuitivo e multilingua. Le funzionalità sono molte ma tutte utili, e da qui si possono programmare il pulsante Fn e il passaggio alla modalità Follow. La nuova funzione di autotune è la più interessante ed è la prima volta che viene implementata nel mondo Zhiyun: lo Zhiyun Weebil S rileva in automatico il peso sui motori e lascia al gimbal la scelta di aumentare o meno la potenza dei motori. Inoltre, attraverso il menù si può scegliere la marca di videocamera che si sta utilizzando così da poter comandare attraverso le ghiere ISO, tempi, diaframmi e rec direttamente dall’interfaccia.

Altro aspetto importante è l’applicazione. La nuova ZY Play permette di ampliare le funzionalità dello Zhiyun Weebill S ma non è perfettamente tradotta. Da qui si può pilotare il gimbal remotamente, attivare l’autotune, calibrare ogni singolo motore ma non è semplice e intuitiva come quella di DJI. Comunque il collegamento Bluetooth è rapido e duraturo.

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Utilizzo e accessori

Utilizzare lo Zhiyun Weebil S è semplicemente…facile. Pur essendo leggero e compatto, l’impugnatura del gimbal rende tutto facile e maneggevole anche quando il treppiede viene montato sulla sezione dei motori, così da poterlo mettere parallelo al terreno. L’efficacia dei motori è strabiliante, lo Zhiyun Weebil S è stato testato anche con una Sony a7 III con 24-105mm f/4 G OSS e non ha battuto ciglio. La posizione del motore posteriore leggermente abbassata permette quello che i gimbal delle generazioni passate non potevano: vedere direttamente lo schermo della macchina. Il passaggio da una modalità all’altra lo abbiamo trovato leggermente più complesso rispetto agli altri brand dato l’obbligo di utilizzare combinazioni diverse di tasti. La funzionalità Vortex, che permette di far ruotare di 360° la camera, funziona molto bene con qualsiasi peso ma non è sempre facile da attivare. Tutto questo è accompagnato però da un’ottima stabilizzazione e rapidità di movimento soprattutto in modalità sport, rimanendo sempre pronto e scattante ad ogni movimento senza risultare scattoso.

Lo Zhiyun Weebil S, come ci ha abituato la casa cinese, ha 6 diverse modalità di ripresaPan Follow, Follow, Lock, POV, Vortex e Sport (GO). Ogni modalità permette diversi utilizzi dei motori ma l’applicazione permette anche di creare timelapse in movimento e attivare la Sync Mode, modalità con la quale un secondo operatore può gestire il movimento del gimbal utilizzando il giroscopio dello smartphone. Non abbiamo avuto l’onore di provare anche il Sistema Transmount, venduto separatamente, che permette la trasmissione HD a bassa latenza tramite l’Image Trasmission System e il controllo remoto grazie a il TransMount Wireless Remote Controller.

Conclusioni 

Uscito a fine 2019 a un prezzo di listino di 399€, lo Zhiyun Weebil S si può trovare ora in sconto in molte occasioni sia su Amazon che negli store italiani a 329€: con un prezzo così non ci si può lasciar scappare questo piccolo miracolo di ingegneria. Piccolo, compatto, veloce e potente, Weebil S è adatto a ogni videomaker run-and-gun con una mirrorless e non possiamo che consigliarlo a chiunque. Per poterlo acquistare fate un salto qui.

Tutte le foto nell’articolo sono state fatte con Sony a7 III (nella nostra selezioni di migliori tuttofare professionali), Sony 24-105mm f/4 G OSSGodox V860ii-SSoftbox Neewer con staffa ad S e Godox SL-304.

E voi, Commodoriani e non, cosa ne pensate? Lo avete già e volete farci sapere la vostra? Oppure pensate potrebbe essere il vostro prossimo acquisto? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.

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Valerio Monti

Valerio Monti

Fotografo, videomaker e consulente tecnico, ma visto che mi avanzava un po' di tempo anche studente di Ingegneria Informatica

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