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Libero Mail, da ora per accedere alla casella di posta dovrai accettare i cookies o pagare

Libero Mail continua a far parlare di sé dopo i disservizi di gennaio e di giugno 2023. Negli ultimi giorni ItaliaOnline infatti ha comunicato un importante cambiamento che riguarderà d’ora in poi tutti gli utilizzatori della casella di posta elettronica: come avviene già per molti quotidiani, da questo momento bisognerà pagare se non si vorranno accettare i cookies di profilazione del sito oppure pagare un abbonamento.


Questa novità non riguarderà ovviamente tutti coloro che daranno il loro consenso, come annunciato dalla stessa ItaliaOnline:

Se hai già prestato il tuo consenso ai cookie di profilazione, potrai usare Libero Mail come hai fatto finora, senza fare altro e senza versare alcun corrispettivo in denaro. Nulla cambia.

Staff di Libero
Libero Mail

Quanto dovrà pagare chi non accetterà i cookies?

Se invece si rifiuta di ricevere messaggi pubblicitari personalizzati negando l’autorizzazione alla cessione dei propri dati a scopo pubblicitario, tramite una mail inviata ai suoi utenti ItaliaOnline ha comunicato che si dovrà pagare una cifra simbolica:

Qualora invece, decidessi di rifiutare il consenso ai cookie di profilazione, a breve, entrando in Libero Mail da web potrai scegliere se prestare il consenso ai cookie, per avere accesso secondo le modalità attuali, o, in alternativa, acquistare un abbonamento a pagamento a partire da 3,99€/anno.

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Ovviamente, se non si vuole fare nessuna delle due cose, ci sarà poi anche la possibilità di recedere dal servizio, come dichiarato dalla stessa mail di Libero:

Se ritieni che nessuna delle opzioni sia adatta a te, potrai recedere dal servizio in qualunque momento, come previsto nelle Condizioni Generali di Contratto, fermi restando i tuoi diritti ai sensi dell’Informativa Privacy. In tal caso l’utilizzo di Libero Mail sarà garantito senza costi aggiuntivi fino al completamento della tua richiesta di esercizio dei diritti.

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Questa nuova modalità di accesso, già da tempo utilizzata da tutti i principali quotidiani online, è ormai soggetta a molte polemiche e il Garante della Privacy ha persino aperto un’istruttoria per verificarne la compatibilità con il GDPR. Nonostante ciò, come testimoniato dalla scelta di Libero Mail, sembra che la pratica sia destinata a espandersi a diversi tipi di siti, almeno finché non interverranno le istituzioni ad arginarla.

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Simone Gambaro

Simone Gambaro

Aspirante scrittore classe 1997 amante di tutto ciò che è intrattenimento. Vivo in provincia di Milano e adoro i Pokémon, i libri di Philip K. Dick, i film horror e la musica rap.

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