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Riot Games, l’azienda indennizzerà più di 1500 donne per discriminazione di genere

Riot Games è un’azienda di sviluppo di videogiochi famosa per aver creato prodotti videoludici che si sono distinti per il riscontro assolutamente positivo ottenuto dalla community di Esport: titoli come League of Legends e Valorant hanno infatti lo stesso padre e hanno ottenuto un riscontro che ha fatto la storia come pochi altri multiplayer competitivi.

Tuttavia, non sempre qualità di gioco e sistema di valori aziendali vanno di pari passo. Se le figure femminili inserite all’interno dei videogiochi risultano molto rispettate poiché basate su un concept caratteriale di stampo molto indipendente ed emancipato, molte di quelle reali che lavorano all’interno della Riot Games non hanno ottenuto lo stesso trattamento.

L’azienda è stata infatti querelata per discriminazione di genere ancora nel 2018, e la somma concordata per indennizzare le vittime di tale discriminazione non è l’unica ammenda contemplata. Per assicurarsi che la situazione non si ripeta e che l’ambiente divenga molto più equo e sereno per tutti i dipendenti, la Riot ha infatti acconsentito anche ad altre soluzioni.

Riot Games Discriminazione di genere

La querela per discriminazione di genere intentata a Riot Games

Nel 2018, a seguito della pubblicazione di un articolo di denuncia da parte di Kotaku, l’attenzione della community è stata guidata verso il clima estremamente sessista che aleggiava all’interno dell’azienda videoludica. Come risultato, quest’ultima è stata querelata.

Dopo tre anni, nel 2021, si è raggiunto l’accordo di indennizzare le vittime di discriminazione di genere per una somma pari a 100 milioni di dollari. Durante l’anno della querela, la somma accordata ammontava a soli 10 milioni, ma dopo un ulteriore intervento dei legali dell’accusa la cifra è lievitata fino a raggiungere quella sopraccitata. Nel luglio del 2022, infine, tale cifra viene accettata.

Le persone coinvolte riceveranno in media dai 2.500 ai 5.000 dollari di risarcimento, ma in base all’anzianità e al ruolo ricoperto la somma potrebbe raggiungere anche i 40.000 dollari in alcuni casi. Axios riporta inoltre che 7 donne abbiano preferito non accettare l’accordo, rifiutando dunque la somma proposta e concordata.

Oltre al risarcimento economico, Riot Games dovrà essere monitorata per tre anni da una terza parte sul tema della parità di genere e dal 2020 ha cominciato a elargire un report annuale riguardante l’inclusività e la diversità interne. Inoltre, l’azienda ha acconsentito all’implemento di un programma di diversificazione e inclusione che verrà sostenuto interamente a proprie spese.

A cinque anni dalla pubblicazione dell’articolo di denuncia da parte di Kotaku, Riot ha dichiarato che il 27,5% della forza lavoro globale interna e il 26% delle posizioni di leadership sono attualmente occupate da donne. Di certo questi dati suggeriscono un passo in avanti rispetto al tema dell’inclusività e della parità di genere, e il monitoraggio a cui è sottoposta l’azienda aiuterà a ottenere risultati sempre più notevoli in questo senso.

Riot Games Discriminazione di genere #1

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Giada Cardillo

Giada Cardillo

Grafica di giorno e redattrice di notte. Bizzarra amante di videogiochi fin dalla più tenera età e profondamente affascinata dalla semiotica. Nutro la mia fervida curiosità approfondendo tutti i temi che stuzzicano il mio interesse, nel tempo libero scrivo romanzi, pratico yoga e da brava nerd gioco a D&D.

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