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Aquaman – L’inizio del riscatto dei film DC

C’è un nuovo film su un supereroe in città e sta volta deve fare sul serio

Aquaman di James Wan è finalmente arrivato, Samuele Malloci e Nicolò Seregni si sono recati all’anteprima e ora sono pronti a parlarci delle loro impressioni sul film. Sarà all’altezza del suo onere: risollevare la fiducia del pubblico nei confronti delle produzioni made in DC/Warner

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La recensione di Samuele

Portare sullo schermo Aquaman non è semplice, un supereroe che su internet è da anni un meme difficilmente può esser preso sul serio. Nel 2011, con il reboot dei New 52, Geoff Jhons rinarrò le origini del personaggio tranciando di netto tutti i collegamenti con le avventure della Golden Age e, portando a compimento un percorso che era iniziato già da decenni, uccise metaforicamente il supereroe biondino svampito che parla coi pesci per lasciare posto al Re di Atlantide. Questo Jhons ha fatto e questo Jhons rifà con la sceneggiatura dell’ultima fatica in casa Warner/DC.

Assieme a James Wan, qui nel doppio ruolo di regista e sceneggiatore, Jhons scrive una storia che sicuramente pecca di qualche spiegone di troppo, ma non annoia con la classica narrazione introduttiva sulle origini del personaggio. Il film si concede una manciata di minuti per introdurre il tutto, poi si lancia subito nell’azione. Il poco che ci serve sapere sull’addestramento e la backstory di Arthur ci viene mostrato tramite flashback spalmati egregiamente nel corso della pellicola. La fotografia accesa e la regia molto serrata e ricca di piani sequenza (a tratti troppi, che nelle scene di battaglia diventano quasi fastidiosi sul lungo periodo) ci accompagnano quindi lungo una storia che passa dall’horror al fantasy alla fantascienza all’avventura senza soluzione di continuità ed amalgamando il tutto in un prodotto che ben scorre nelle sue due ore e venti di durata.

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Attorialmente c’è ben poco da dire, tra mostri sacri come Willem Dafoe (Vulko) e Nicole Kidman (Atlanna); attori carismatici come Dolph Lundgren (King Nereus) e Jason Momoa (Aquaman), qui più scatenato che mai; altri attori di livello come Patrick Wilson (qui il feticcio di James Wan interpreta nientemeno che Ocean Master), conosciuti come Amber Heard (Mera) e astri nascenti come Yahya Abdul-Mateen II (Manta) il cast regala interpretazioni che spaziano dal buono all’ottimo, senza cali degni di nota.

Concludendo

In generale il film funziona, anche coi suoi difetti (per esempio alcune armature fin troppo giocattolose e certe scene comiche che a qualcuno potrebbero far storcere il naso), puntando molto sull’epicità e su uno stile molto personale, ricco di ambientazioni maestose ed affascinanti, di personaggi interessanti, ma anche di momenti stranamente violenti (sia a livello fisico che psicologico) e battute parecchio scurrili per questo genere di pellicola.

VOTO: 8

La recensione di Nicolò

Da profano dei fumetti, avevo deciso di informarmi il meno possibile riguardo questa pellicola, in modo tale da entrare in sala senza alcun tipo di preconcetto o di aspettativa. Devo ammettere che, nonostante avessi il timore di dover assistere ad un ennesimo flop di casa DC, visto l’andazzo che stavano seguendo i suoi film, sono lieto di annunciare che Aquaman, nonostante sia tutt’altro che perfetto, risulta essere un prodotto assai godibile.

Partendo dalla regia, si può facilmente notare fin dalle primissime sequenze, come il regista e sceneggiatore James Wan arrivi dal panorama dei film horror: egli riesce infatti, in un paio di occasioni, a sorprendere lo spettatore con dei jumpscare, grazie ad un rapido cambio di sequenza. In generale la regia risulta essere per tutta la pellicola estremamente rapida, soprattutto durante i combattimenti, i quali, nonostante presentino coreografie elaborate e ben eseguite, possono causare allo spettatore un leggero senso di nausea, dato da una eccessiva rapidità nei movimenti di camera (il motion sickness si avverte principalmente negli scontri uno contro uno, in quanto la camera tende a compiere rotazioni molto veloci attorno ai soggetti).

La storia, scritta dagli sceneggiatori David Leslie Johnson-McGoldrick, Will Beall e Geoff Jhons, risulta essere semplice e lineare, senza troppi colpi di scena inaspettati; sicuramente questa scelta è dovuta al fatto che Warner, questa volta, ha preferito puntare di più sulle scene d’azione (che sono circa l’80% del film), piuttosto che sullo sviluppo di una trama eccessivamente complessa.

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La fotografia densa e satura della pellicola, grazie anche ad una CGI non eccelsa ma sicuramente degna di nota, riesce a trasportare lo spettatore in un viaggio attraverso diversi mondi; dalla splendida Atlantide alla meravigliosa Sicilia, dalle immensità dell’oceano fino alla sconfinatezza del Sahara, ci si trova catapultati in una realtà, più fantasy che fantascientifica, che farà gioire tutti gli appassionati.

Riguardo al cast, composto da Willem Dafoe (Vulko), Nicole Kidman (Atlanna), Dolph Lundgren (King Nereus), Patrick Wilson (Ocean Master), Amber Heard (Mera) e Yahya Abdul-Mateen II (Manta), non vi è molto da dire: la recitazione si è sempre mantenuta su buoni livelli. una menzione speciale va fatta a Jason Momoa (Aquaman), il quale è riuscito a rendere epico e divertente un uomo che parla con i pesci.

Concludendo

Aquaman è un film che, nonostante i difetti, riesce far immergere lo spettatore in una storia che, per quanto basilare, trasuda epicità fumettistica da tutti i pori, grazie soprattutto alle numerose scene d’azione.

VOTO: 8

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