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Star Ocean The Second Story R cover recensione

Star Ocean: The Second Story R, la recensione – La garanzia dell’old school

Quando si parla di Star Ocean: The Second Story, bisogna citare la storia. Appartenente alla saga di Star Ocean, sviluppata da tri-Ace e pubblicata da Enix (poi diventata Square Enix) per Super Nintendo nel 1996 e per console PlayStation a partire dal 1998 con il secondo capitolo. Il primo titolo viene lanciato esclusivamente nel mercato giapponese, per poi diventare di dominio mondiale grazie al remake su Playstation Portable, nel 2008.

Per chi invece non ne avesse mai sentito parlare, stiamo parlando di una saga rivoluzionaria: il primo Star Ocean era davvero innovativo sotto tantissimi aspetti in quel periodo, a partire da uno speciale chip che permetteva alla sua cartuccia di registrare una grande quantità di dati. Inoltre, è stato uno dei primi videogiochi ad avere delle parti recitate, registrate nell’introduzione, oltre a brevi clip vocali durante le fasi di battaglia.

Il secondo titolo della saga, Star Ocean: The Second Story, sta per arrivare grazie al suo nuovo remake. Sviluppato da Gemdrops con grafica in 2.5D in onore del suo venticinquesimo anniversario, sarà distribuito per le console Sony, PlayStation 4 e 5, per Nintendo Switch e per Microsoft Windows, attraverso la piattaforma Steam. Abbiamo avuto modo di provare il titolo in anteprima e questa è la nostra recensione.

Star Ocean: The Second Story R - Claude, Rena e Celine

La trama, bellezza di un altro mondo

La trama di gioco ruota intorno a due personaggi principali, che possono essere selezionati all’inizio della nostra avventura, lasciandoci la possibilità di vivere in prima persona il loro punto di vista: Claude C. Kenny e Rena Lanford. Claude Kenny è un giovane ufficiale della federazione pangalattica, inviato a investigare un oggetto misterioso all’interno del pianeta Milokeenia, sotto gli ordini di Ronyx, suo padre e suo ufficiale in comando.

All’interno di questo mondo Claude incrocia la sua strada con un misterioso meccanismo: per dimostrare il suo coraggio, ignora gli ordini del padre e tocca l’oggetto, svanendo definitivamente nel nulla per ricomparire, poco più tardi, in una strana foresta magica e rigogliosa, realizzando di essere stato teletrasportato da qualche altra parte. È qui che, sentendo la voce di una fanciulla in pericolo, si imbatte nella giovane expeliana Rena Lanford, attaccata da un mostro.

Star Ocean: The Second Story R Claude C Kenny

Rena, una ragazza dai poteri magici curativi che nessun altro ha all’interno del suo mondo, scambia Claude per una figura leggendaria che viene tramandata nelle leggende di Expel: si tratta dell’eroe di luce, che brandendo la sua leggendaria spada, sconfiggerà il male e salverà Expel dalla distruzione. Per ringraziare Claude dopo averla salvata, la giovane Rena lo accompagna al villaggio di Arlia, il suo paese natale.

Qui comincia la nostra lunga avventura attraverso gli occhi del protagonista che abbiamo scelto all’inizio, passando di città in città alla ricerca delle informazioni sulla minaccia che incombe su Expel, il globo stregato che fa impazzire tutti gli animali ed evoca mostri che attaccano tutti indiscriminatamente. Tutte premesse che mantengono sempre alta l’attenzione del giocatore, con la curiosità di scoprire di più su quello che succede intorno a noi.

Abbiamo trovato la scelta del doppio protagonista molto interessante perché permette di dare uno sguardo alla storia da due punti di vista uguali e differenti al tempo stesso: è curioso vedere come i due personaggi si interfacciano alla stessa trama di gioco, ma con due pensieri spesso diametralmente opposti. Inoltre è soddisfacente vedere come i due protagonisti della storia maturano attraverso le vicende a cui vanno incontro e come diventano sempre più amici, perché dimostra grande attenzione di Gemdrops sulla caratterizzazione dei personaggi.

Star Ocean: The Second Story R Rena Lanford Artwork

Il gameplay, un universo da scoprire

Star Ocean: The Second Story R offre una vastissima gamma di cose da fare, così grande da non sapere neanche da dove cominciare. Nonostante questa frase possa scoraggiare il giocatore, in realtà niente di tutto questo è così complicato da risultare invalicabile, anzi. Il titolo permette al giocatore di imparare tutti i meccanismi di gioco con estrema facilità, grazie a una serie di tutorial semplici e ben spiegati che ci mostrano tutte le novità che andremo a sbloccare.

La prima cosa a cui andremo incontro è il sistema di combattimento, molto particolare per l’epoca e che è stato mantenuto anche durante il remake. The Second Story è infatti un action RPG, con tantissime funzionalità degli RPG che hanno fatto la storia. All’interno della mappa di gioco possiamo trovare tanti nemici con cui iniziare un combattimento in base a come vengono approcciati: se attaccati alle spalle, i nemici saranno bloccati per qualche secondo, se li approcciamo faccia a faccia, inizia un normale combattimento, se sono loro ad approcciare noi alle spalle, saremo noi bloccati per qualche secondo.

A questo punto, inizia la vera e propria fase action, in cui controlliamo il nostro protagonista (o uno dei quattro membri all’interno del party): qui possiamo scegliere se andare di forza bruta, con un attacco fisico legato al tasto dedicato, o attraverso una vasta selezione di incantesimi che possiamo sbloccare con l’avanzamento di livello. Inoltre, abbiamo la possibilità di sfruttare alcuni eroi che possono entrare in combattimento in nostro soccorso, oppure possiamo combinare le nostre abilità tramite le combo.

Star Ocean: The Second Story R sistema di combattimento

Nei combattimenti possiamo notare una grande attenzione da parte degli sviluppatori, poiché anche a difficoltà intermedie, è necessario prestare attenzione e avere comunque una buona dose di strategia per evitare di incappare in rovinose figure che ci portano al game over e al “riprova” (la possibilità di ripetere il duello da dove lo avevamo lasciato). Questo significa che con alcuni nemici, è importante utilizzare la giusta formazione e scegliere un approccio più difensivo, soprattutto se abbiamo scelto Rena come protagonista. Un altro punto a favore per Star Ocean, perché mantiene sempre equilibrato il livello della sfida.

Come tutti gli RPG di questo calibro e di questo tipo, avanzare di livello è una fase fondamentale per rendere il nostro gioco più semplice, e il “farming” diventa d’obbligo da questo punto di vista. Star Ocean ci offre la possibilità (oltre di utilizzare diverse formazioni con cui massimizzare attacco, difesa, o addirittura l’esperienza ottenuta) di farci inseguire dai nemici fino a quando una freccia non si collega tra di essi, per massimizzare le ondate di avversari in un solo combattimento. Collegare i nemici velocizza in maniera drastica il farming e aumenta l’esperienza ottenuta.

Per alcuni potrebbe risultare noioso e ripetitivo raggruppare i nemici, attaccarli e guadagnare esperienza fino a un livello accettabile, ma un fan del genere rpg può tranquillamente accettare la dinamica senza troppi problemi. Inoltre, questo tipo di farming risulta particolarmente produttivo non solo per i punti esperienza che aumentano il nostro livello, ma anche per due punti fondamentali per lo sviluppo del nostro team: punti battaglia e punti abilità.

Star Ocean: The Second Story R incantesimi di Rena

Questi due punti si collegano alle abilità che possiamo sbloccare, che saranno fondamentali per rendere comoda la nostra vita a Expel: con i punti battaglia aumentiamo l’efficacia, la potenza e la velocità delle nostre abilità di combattimento; con i punti abilità aumentiamo invece l’efficacia e l’esperienza dei nostri mestieri, che ci permettono di avere vantaggi alle statistiche e soprattutto migliorie fondamentali in base al mestiere scelto.

Che si tratti della valutazione (con cui possiamo appunto valutare gli oggetti speciali trovati in giro per i forzieri) o la pesca (che ci permette di catturare più pesci e pesci migliori) o la cucina (che ci permette di cucinare piatti più prelibati e che offrono più bonus). Ci sono davvero tantissimi mestieri, tutti importantissimi e tutti che offrono, chi più chi meno, un valido potenziamento per la nostra avventura.

Infine, il titolo non svolge solamente la funzione di portarci dal punto A della trama al punto B, ma ci lascia ampia scelta su come andare avanti, lasciandoci di fronte a importanti decisioni che possono cambiare persino il finale della trama di gioco. Questo può accadere grazie all’opzione delle AP, azioni private, che ci consentono di interagire con gli altri membri del party o con alcune missioni secondarie che si riflettono nell’amicizia e nella relazione con i personaggi all’interno del nostro gruppo.

Star Ocean: The Second Story R mestieri

La grafica, come guardare le stelle

È stata molto particolare, ma per niente fastidiosa, la scelta della grafica in 2.5D: il titolo infatti ha gran parte delle sue scene e dei luoghi più iconici ridisegnati totalmente in 3D, seppur mantenendo tutti i personaggi in una grafica retrò in pixel. Questo ha dato modo a Gemdrops di ricreare paesaggi davvero stratosferici che lasciano al giocatore una grande soddisfazione nel fermarsi e ammirarli, come successo a noi di fronte alla statua dei tre guerrieri nella città di Lacuer.

Star Ocean: The Second Story R città di Lacuer

La cura dei dettagli degli sviluppatori nella grafica del titolo è davvero maniacale e ci sono alcuni luoghi davvero maestosi. Di contro, c’è forse meno attenzione all’interno della mappa di gioco, quando si dovrà camminare tra una città all’altra e tra un dungeon e l’altro: sembra infatti molto spoglia e, nonostante il 3D aiuti a immedesimarsi di più nel viaggio dei protagonisti, in realtà non c’è niente da vedere a parte rocce, montagne e alberi.

Gemdrops ha anche pensato a una completa rilavorazione degli artwork dei personaggi, seppur mantenendo quelli vecchi appartenenti alla prima versione di Star Ocean: The Second Story, affidando il lavoro all’artista Yukihiro Kajimoto, che si è occupato di tutti e tredici personaggi giocabili e del loro design.

Star Ocean: The Second Story R Artwork dei personaggi

In conclusione

Questo remake di Star Ocean: The Second Story è davvero l’opportunità che ogni giocatore amante dei vecchi gdr deve sfruttare per portarsi a casa un titolo sublime, qualora non l’avesse mai giocato. Su Star Ocean non ci si annoia mai, ci sono sempre tante cose da fare, ci viene data la possibilità di scegliere come meglio sviluppare in totale autonomia il nostro gruppo, partendo semplicemente dalla classe preimpostata dei membri del party.

I combattimenti sono ben studiati: non frustranti, ma nemmeno troppo semplici, lasciando al giocatore la sensazione di non dover mai prendere un duello troppo alla leggera. Inoltre la varietà dei mestieri fornisce un vero e proprio aiuto concreto e non è solo una mera scelta stilistica o riempitiva.

A volte capita che i giocatori si sentano persi di fronte a una marea di giochi nuovi che sembrano tutti uguali o poco originali. Star Ocean: The Second Story R offre la possibilità di riprendere con mano una perla del passato, dargli fiducia ancora una volta e rendersi conto che in questo spazio sconfinato che è l’attuale industria gaming, ci sono ancora delle meravigliose stelle brillanti.

Star Ocean: The Second Story Claude e Rena

LEGGI ANCHE: Disgaea 7: Vows of the Virtueless, recensione – Il ritorno della follia demoniaca

Star Ocean: The Second Story R

Voto: - 8.5

8.5

/10

Star Ocean: The Second Story R è il remake del secondo capitolo della saga di Star Ocean, sviluppato da Gemdrops e pubblicato da Square Enix per PS4, PS5, PC e Nintendo Switch.

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Giovanni Noto Nani

Giovanni Noto Nani

Scrittore, videogamer, appassionato di fantasy, con l'ambizione di realizzare un sogno: vivere da barbagrigia sulle alture di Hrothgar Alto.

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