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ChatGPT sa già condurre da solo un’intera messa: al posto del prete c’è un avatar su maxi schermo

ChatGPT sta cambiando la quotidianità di diversi utenti, aziende e lavoratori. La meraviglia di OpenAI è già stata inclusa in alcuni dei software aziendali più utilizzati, e sono diversi gli utenti del web che lo utilizzano per sbrigare i lavori intellettuali più tediosi o per velocizzare le proprie mansioni.

Sebbene la sua tecnologia non sia ancora perfetta, migliora a vista d’occhio. Così tanto che in alcuni ambiti lavorativi sembra aver già sostituito degli umani, come in quello del copywriting. Ne avevamo parlato di recente qui. Il chatbot qualche mese fa ha strabiliato tutto il mondo, aprendo anche un grande interrogativo sul futuro dei lavori sistuitibili dalla sua tecnologia. Era stato visto che, tra i lavori più a rischio, erano inclusi soprattutto quelli d’ufficio.

Adesso, un esperimento condotto in Germania sembra ampliare le prospettive che erano state date. A quanto pare, c’è un altro ruolo attuabile dal chatbot che non molti si aspettavano: quello di sacerdote. Infatti, a Norimberga è stata celebrata la prima messa interamente condotta dal chatbot, ed ha avuto un enorme successo.

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Una messa ben fatta ma poco credibile

La messa è stata celebrata da un avatar che rappresentava un barbuto uomo di colore, trasmesso su un maxi schermo disposto al di sopra dell’altare della chiesa di St. Paul. Le 300 persone presenti all’evento a dir poco al di fuori dal comune hanno potuto assistere a quest’avvenimento storico.

ChatGPT ha accolto tutti i presenti con un breve discorso, in cui salutava i fedeli e dava loro il benvenuto alla prima apparizione di un’AI alla conferenza dei Protestanti in Germania. Il tutto con voce, bisogna dirlo, piuttosto monotona e poco espressiva.

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In ogni caso, il chatbot ha portato avanti l’intera cerimonia, durata 40 minuti tra il sermone, le preghiere e i canti. L’intera celebrazione è stata creata proprio da ChatGPT, grazie all’input di un teologo e filosofo di nome Jona Simmerlein. Egli stesso ha confessato che crede di aver semplicemente “accompagnato” l’AI, che a suo dire è stata responsabile del 98% di quello che è stato celebrato.

Simmerlain racconta che il prompt usato sul chatbot è stato molto semplice:

Ho detto all’intelligenza artificiale: “Siamo al congresso della chiesta, tu sei un prete. Come sarebbe una messa?”.

I presenti all’evento hanno potuto testimoniarne la resa. La messa è stata condotta non solo dall’uomo di cui abbiamo parlato prima, ma anche da quattro avatar diversi: due giovani uomini e due giovani donne. Le reazioni del pubblico sono state varie. La gente ha ascoltato con attenzione quanto aveva da dire l’AI, ma non tutti si sono uniti alla preghiera collettiva parlando ad alta voce insieme all’avatar.

Per i presenti, però, è indubbio che l’AI manchi ancora del “calore” necessario a questo tipo di mestiere. L’avatar, racconta una fedele presente all’evento, mancava di qualunque emozione e non riusciva a coinvolgere adeguatamente la platea. In ogni caso, Simmerlein ha fatto presente che l’intenzione di questo esperimento non è affatto quella di sostituire i leader religiosi con le IA, ma di fornir loro un supporto durante il loro lavoro.

Infatti, almeno per il momento uno dei requisiti fondamentali di un buon pastore (ovvero la spiritualità, il calore umano e la passione per la sua gente) sembra inimitabile da parte delle AI.

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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