Per chi ha seguito la contorta vicenda dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, sapeva che oggi 28 ottobre sarebbe stato l’ultimo giorno dato al CEO di Tesla per completare l’operazione. Infatti, dopo aver avanzato un’offerta di 44 miliardi e aver subito sospeso l’affare, un giudice del Delaware aveva stabilito come ultimatum la data del 28 ottobre per completare l’acquisizione .
Musk però non ha perso tempo, tanto che nella giornata di ieri si è presentato nel quartiere generale di Twitter con un lavandino in mano, riprendendosi e caricando il video sul suo profilo social. Era un messaggio chiaro ai dipendenti e ai vertici della società: “let that skin in!“, “dovete abituarvi all’idea di mandarmi giù!”.
Dopo aver aggiunto nella sua descrizione la scritta “Chief Twit”, il miliardario sudafricano si è definitivamente deciso: nella giornata di oggi Elon Musk ha completato l’acquisizione di Twitter, annunciando al mondo intero con un tweet che “l’uccello è stato liberato” (post messo nella copertina dell’articolo).
Elon Musk e Twitter: “l’ho fatto per il futuro della civiltà”
Elon Musk ha quindi acquistato Twitter per la ragguardevole cifra di 44 miliardi di dollari. Come ha spiegato ieri con un altro tweet, il miliardario sudafricano non ha comprato il social per meri profitti economici: lo ha fatto soprattutto per il suo “amore per l’umanità” e per creare un ambiente in cui non ci siano più estremismi, né “a destra”, né “a sinistra”, fonte di discordia e di “odio”:
Volevo parlarvi di persona per condividere il mio motivo dell’acquisizione di Twitter. C’è stata molta speculazione sul perché io abbia comprato Twitter e su che cosa pensassi riguardo la pubblicità. La maggior parte di queste cose sono sbagliate.
La ragione per cui ho acquistato Twitter è perché ritengo importante per il futuro della civiltà avere una piazza digitale comune, dove un ampio raggio di convinzioni possano essere dibattute in una maniera salutare, senza ricorrere alla violenza […] Questo è il motivo per cui ho comprato Twitter. Non l’ho fatto perché era facile. Non l’ho fatto per fare più soldi. L‘ho fatto per cercare di aiutare l’umanità, che io amo.
Come prima mossa, Elon Musk avrebbe licenziato 4 manager ai vertici dell’azienda: il CEO Parag Agrawal, il direttore finanziario Ned Segal, il consulente legale Sean Edgett e la responsabile della policy Vijaya Gadde. E non solo: come riporta Reuters, Segal e Agrawal sarebbero stati scortati fuori dalla sede di Twitter a San Francisco appena l’affare è stato chiuso.
Al momento non è chiaro il futuro della compagnia e soprattutto la direzione concreta che prenderà Musk. E non è nemmeno certo se, oltre ai 4 manager sopracitati, il miliardario sudafricano licenzierà il 75% degli attuali dipendenti, com’era trapelato qualche giorno fa.
L’Unione Europea è stata la prima a farsi sentire per ribadire la sua posizione sulla libertà su internet. Infatti, il Comissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, ha retweettato il messaggio di Elon Musk ricordando che, se “l’uccello è stato liberato”, comunque “volerà secondo le nostre regole europee”:
Quello di Breton è più che altro un memorandum: infatti, nei commenti il Commissario europeo ha ricondiviso un post di video di inizio maggio con lui e Musk. In quell’occasione, il CEO di Tesla aveva appena acquisito Twitter (di lì a poco avrebbe sospeso l’affare) e aveva già ribadito a Breton che avrebbe rispettato il Digital Services Action (DSA). Si tratta di una proposta legislativa dell’UE per creare uno “spazio digitale più libero” dove vengono rispettate le libertà fondamentali degli individui.
Vedremo come Elon Musk gestirà nel prossimo futuro Twitter e se garantire una maggiore libertà di espressione come ha sempre promesso e ribadito. Ma, soprattutto, speriamo che garantirà un futuro più sicuro ai dipendenti della società, evitando inutili licenziamenti.
Fonti: La Repubblica, Rai News, Reuters
