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Secondo un editor di Shueisha il pubblico occidentale è ormai fondamentale

Solitamente, quando ci si trova a discutere di anime e manga nelle community occidentali, viene diffusa l’idea che alle case di produzione e distribuzione nipponiche del pubblico occidentale importi relativamente poco.
Si sostiene generalmente che a loro basti che una determinata opera ottenga un discreto successo in madre patria per garantirne un futuro prolifico e proficuo.

Quante volte abbiamo sentito discorsi secondo i quali un certo anime/manga che ha fatto successo oltreoceano sia stato cancellato per colpa del poco seguito nella terra del sol levante?

Yuuta Momiyama, editor di MANGA Plus e Shonen Jump+, entrambi di casa Shueisha, ha recentemente smentito questo falso mito.

Shueisha Manga Plus

MANGA Plus ha debuttato a livello globale nel 2019 e un recente post sul blog dell’editor Yuta Momiyama, di casa Shueisha, ci ha aggiornato su cosa sta succedendo dietro le quinte.
Innanzitutto egli specifica in maniera inequivocabile che l’iniziativa stessa di MANGA Plus sia nata con il preciso obiettivo di allargare gli orizzonti della casa editrice anche ad un pubblico straniero al quale, precedentemente, faceva fatica ad approcciarsi.

Ovviamente lo scopo principale della piattaforma di Shueisha è, e resta, quello di fornire gli ultimi capitoli dei migliori manga del proprio catalogo gratuitamente, quotidianamente e contemporaneamente con l’uscita in Giappone, così da tentare di arginare la pirateria straripante e favorire una lenta ma costante transizione digitale del colosso dell’editoria nipponica.

Yuuta Momiya ha sostenuto che qualsiasi rivista di manga sia incentrata sul come “consegnare manga nuovi e interessanti al mondo intero”. Egli ha specificato che Weekly Shonen Jump e Shueisha in generale prestano grandissima attenzione al feedback dei lettori e nei sondaggi.
Non solo, tuttavia, quello domestico; le case editrici vogliono il feedback dei lettori a livello internazionale.
Queste informazioni li aiutano a capire quale delle loro serie manga vogliono trasformata in adattamenti di anime, quali autori sono i preferiti del pubblico così da riproporli sulle proprie riviste in futuro e molto altro ancora, di quali anime gradirebbero vedere dei sequel e molto altro ancora.
Quindi i lettori stranieri potrebbero avere più attrazione e attenzione di quanto si rendano conto.

Shueisha

Momiyama ha menzionato, inoltre, che secondo un rapporto di Kodansha si afferma che circa una vendita di tankobon su cinque avviene al di fuori del Giappone. Un manga che sta andando molto bene fuori dalla madrepatria, per esempio, è Kaiju No. 8.
In Francia, il primo volume del manga ha già venduto circa un quarto di milione di copie.

Mentre le vendite all’estero rappresentano ancora solo il 20% circa del mercato complessivo dei manga, Momiyama ha parlato di quanto siano in aumento le vendite al di fuori del Giappone e ha affermato che tra un decennio è più che probabile che le vendite saranno equamente suddivise, con il 50% proveniente dall’estero e un altro 50% dal Giappone.

Tutto questo evidenzia come il pubblico d’oltreoceano stia ormai diventando parte fondamentale dell’introito di una casa editrice nipponica e di come quest’ultime prendano il mercato occidentale molto seriamente.

kaiju

Fonti: ANN, Crunchyroll

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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