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Dietro le quinte di Strappare Lungo i Bordi: Intervista a Jacopo Galli, Clean up supervisor assistant di DogHead Animation

Strappare lungo i bordi è la nuova serie animata targata Netflix di cui si sta parlando maggiormente nel nostro paese. La ragione non riguarda soltanto la qualità effettiva dell’opera – apprezzata in maniera particolarmente calorosa, anche da noi – ma anche il fatto che essa è il frutto del lavoro di un team italiano. Parliamo dello studio DogHead Animation, situato a Firenze e facente parte del Network di Movimenti Production.

Per approfondire la produzione della serie noi di DrCommodore ci siamo messi in contatto con un membro dello staff della serie, Jacopo Galli. Galli è un giovane animatore italiano che ha studiato Animazione Tradizionale a Firenze. Nella sua carriera risalta il suo contributo nel video di Una Parola magica dello Zecchino d’oro, nel video de La Cicogna Strabica di Checco Zalone, e infine nel lungometraggio animato Klaus, uscito nel 2019 su Netflix.

Proprio a seguito di quest’ultima esperienza lo avevamo intervistato, e anche questa volta non potevamo esimerci dal raggiungerlo nuovamente per sentire la sua.

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L’approdo in DogHead Animation tra il lavoro e la pandemia: Jacopo Galli si racconta

Bentornato su DrCommodore Jacopo! Ne è passato di tempo da Klaus. Prima di passare al piatto forte, raccontaci un po’ a cosa ti sei dedicato in questi (quasi) due anni.

Salve a tutt*! Sì sono passati circa due anni e giusto una pandemia di mezzo. In questo periodo sono successe tante cose tra cui la più rilevante è che sono approdato nello studio DogHead Animation, dove ho lavorato a diversi progetti tra cui web series, videoclip e serie TV.

Come sei finito a bordo di Strappare lungo i bordi?

Proprio grazie a DogHead con cui ormai collaboro da due anni a questa parte.

Quando hai saputo che avresti lavorato alla serie del fumettista italiano più popolare del momento, come ti sei sentito?

Quando me l’hanno comunicato un mix tra estasi e terrore. Ero al settimo cielo per il progetto che già dall’inizio avevamo capito fosse una bomba e molta ansia per il ruolo che avrei dovuto ricoprire di lì a breve.

L’esperienza con Strappare lungo i bordi e Zerocalcare

Questa volta hai assunto un ruolo di maggiore responsabilità: quello di Clean up supervisor assistant. Quali sono state le tua mansioni, precisamente?

Il reparto di clean nello specifico si occupa di mettere a “pulito” e finalizzare le scene che arrivano da Animazione. Per la prima volta ho avuto la  possibilità di aiutare il Supervisore del reparto di Clean, ovvero Marianna Forti. Quindi oltre a fare le mie scene avevo la responsabilità di aiutare a controllare quelle degli altri e dare supporto tecnico alle persone. 

Raccontaci un po’ la tua esperienza.

Sono stati mesi intensi dove ho conosciuto tante persone nuove e ne ho reincontrate altre con cui non lavoravo da tanto. Dopo mesi di lavoro da remoto abbiamo avuto l’occasione, con tutte le precauzioni e norme del caso, di tornare a lavorare in studio. Tutta un’altra cosa. Quando si lavora in team, potersi confrontare e relazionarsi direttamente con i tuoi colleghi è importantissimo.

Ci sono state particolari difficoltà a cui siete andati in contro?

Abbiamo lavorato duramente e con scadenze molto serrate, ma tutto è filato liscio. Segno della grande organizzazione e capacità dei ragazzi dello studio.

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Ho completamente cambiato l’approccio al mio lavoro. Sono passato da dover gestire le mie assegnazioni personali ad avere e sentire la responsabilità di più di 20 persone.

Hai incontrato Zerocalcare? Che impressione ti ha fatto?

Ho avuto modo di scambiare due parole in alcuni incontri in studio a Firenze e alla festa di fine di produzione. Persona umile e riconoscente del lavoro che siamo riusciti a fare. Per fare un esempio, ha promesso di ricordare ogni volta che potrà che questa è la serie di Zerocalcare ma che ci hanno lavorato più di 100 persone.

Strappare lungo i bordi ha ottenuto un riscontro straordinario. Come ti fa sentire tutto questo?

Il degno riconoscimento per un autore incredibile come Zerocalcare e la giusta spinta per l’intero settore dell’animazione italiana, che ha tanto ha ancora da esprimere.

Secondo te questa serie rappresenta una svolta per l’animazione italiana, oppure si tratta di un fenomeno passeggero legato soltanto alla fama di Zerocalcare?

La serie di Zerocalcare non può che aver fatto bene al nostro settore. Sicuramente ha dimostrato che i talenti e gli studi per fare prodotti del genere ci sono. Basta investire dare modo agli autori di esprimersi al 100%.

Grazie mille Jacopo, a risentirci!

Un saluto a tutti i lettori di DrCommodore!

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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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