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OnePlus castra le prestazioni dei propri smartphone?

OnePlus è stata accusata di castrare le prestazioni dei propri smartphone rendendoli meno potenti della concorrenza

Una decina di anni fa tra amici si faceva a gara a chi aveva il punteggio su AnTuTu più alto, per vedere chi aveva lo smartphone più potente. Ora parlare di benchmark sugli smartphone è sempre meno utile perché ormai hanno abbastanza potenza per effettuare qualsiasi operazione richiesta dagli utenti.

Ovviamente il punteggio può aiutare nella scelta o meno di uno smartphone soprattutto per chi utilizza questi dispositivi per lavoro, foto e video ritocco e gaming. Siamo arrivati ad un certo punto dove le aziende decidono anche di “limitare” le prestazioni dei propri dispositivi per motivi di marketing o altro, come nel caso di OnePlus.

OnePlus 9 Pro sembra non dare sempre il massimo

OnePlus 9 Pro monta il nuovissimo Snapdragon 888 (abbiamo recensito il modello “liscio” qualche mese fa), 8GB di RAM, un display QHD da 6,7 pollici e 3 fotocamere, insomma un vero e proprio top di gamma del 2021. Ed è proprio questo smartphone a non dare tutta la potenza che potrebbe.

OnePlus 9 Pro Castrato Snapdragon

L’inchiesta è partita da Anandtech, una delle più famose applicazioni al mondo per il benchmark di smartphone, che ha dichiarato come OnePlus 9 Pro fosse “al confine tra ottimizzazione della batteria, imbroglio delle prestazioni e falsa dichiarazione delle specifiche“. Il problema sembra essere la presenza di una black list di applicazioni molto diffuse che non hanno accesso a tutta la potenza della CPU. Questo porterebbe a un’autonomia più lunga ma prestazioni molto limitate.

Ad esempio, Google Chrome, uno dei browser più utilizzati su Android, sfrutta solamente i 4 core Cortex-A55 a 1.8 GHz dello Snapdragon 888 invece di andare ad utilizzare anche gli altri 4 più prestanti (tre Cortex-A78 a 2.4 GHz e un Cortex-X1 a 2.84 GHz). L’impatto prestazionale porterebbe questo top di gamma ai livelli degli smartphone di dieci anni fa. In alcuni casi le app, però, possono accedere anche ai core più prestanti ma con delle limitazioni sul clock.

Le applicazioni incriminate e il motivo del limite

Ovviamente il motivo di tale limite non è dato dal marketing in questo caso, visto che OnePlus 9 Pro è l’attuale top di gamma della casa cinese ma è tutto collegato ai consumi. La volontà di OnePlus infatti sarebbe quella di ottimizzare i consumi potendo aumentare la durata della batteria anche se si poteva dare la scelta all’utente.

Le applicazioni che troviamo nella black list sono quelle più utilizzate nel mondo Android:

  • Tutti i servizi Google (Maps, YouTube, Google Pay…)
  • Tutte le app di Facebook (Whatsapp, Instagram, Facebook, Business Suite…)
  • Tutte le app Microsoft
  • Adobe Reader
  • Amazon
  • Firefox
  • Zoom
  • VLC
  • Twitch
  • TikTok
  • Snapchat
  • Netflix
  • Linkedin
  • Discord
  • Airbnb
  • Dropbox
  • Twitter
  • Pokèmon GO
  • Candy Crash

E molte altre ancora. La cosa più problematica è che vengono limitati alcuni giochi e app per il fotoritocco che di solito sono quelle che chiedono più energia per il corretto funzionamento. Vengono limitate anche le applicazioni proprietarie di OnePlus come il launcher, il meteo, il file manager, la galleria, la fotocamera e molto altro. Ovviamente mancano tutte quelle applicazioni di benchmark così da poter mandare lo smartphone a pieno carico quando deve dare il risultato.

All’occhio umano in realtà questi cali di prestazioni vengono meno grazie a degli escamotage come dei booster del framework del sistema operativo e del touch, che migliorano nettamente le prestazioni dello smartphone. Diventa però visibile quando si mettono a confronto altri smartphone come il Samsung Galaxy S21 Ultra e lo Xiaomi Mi 11 Ultra.

Fonte: GizChina

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Valerio Monti

Valerio Monti

Fotografo, videomaker e consulente tecnico, ma visto che mi avanzava un po' di tempo anche studente di Ingegneria Informatica

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