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Signal, l’alternativa più sicura a WhatsApp e Telegram

In una crescente ricerca di privacy, Signal si posiziona al primo posto come sicurezza.

Dopo che Facebook ha deciso di cambiare i termini di servizio di WhatsApp e di conseguenza anche le norme sulla privacy, con la questione approfondita in questo articolo, alcuni di voi si saranno chiesti quali altre app di messaggistica sarebbero migliori di WhatsApp per tutelare al meglio la vostra privacy. 

Telegram è sicuramente più famosa e rinomata di Signal e già implementa un sistema di gestione dei dati più conservativo rispetto a WhatsApp, con una tutela della privacy maggiore. In questo trittico, però, Signal risulta la scelta migliore a causa dell’interfaccia più intuitiva e della sicurezza.

Nella giornata di ieri, inoltre, Elon Musk ha pubblicato il seguente tweet, il quale ha causato un breve down dell’app dovuto all’aumento esponenziale improvviso dei download.

Privacy è la parola chiave

 

Signal non può decrittare o accedere in alcun modo al contenuto dei messaggi o delle chiamate; l’applicazione mette in coda i messaggi crittografati end-to-end sui suoi server esclusivamente per il recapito a dispositivi temporaneamente offline (ad esempio un telefono la cui batteria è scarica); la cronologia dei messaggi è memorizzata sui dispositivi degli utenti e non sui server. Questi sono alcuni dei punti cardine dell’app.

I dati mantenuti da Signal, poi, riguardano solo informazioni tecniche, limitando così la raccolta dei dati aggiuntivi al minimo richiesto per il funzionamento dei servizi.

Signal App Chat Privacy

Oltre alle classiche funzionalità disponibili su ormai quasi tutti i servizi di messaggistica, troviamo una particolare funzionalità chiamata sealed sender, che riduce ulteriormente le informazioni visibili in transito durante una chiamata, nascondendo nelle fasi iniziali della chiamata il mittente ed il destinatario.

Al primo accesso vi verrà chiesto un PIN da inserire per poter creare da esso tramite una funzione di derivazione di una chiave crittografica chiamata Argon2, chiave univoca a 32 byte.

Ancora, è possibile scegliere se permettere all’app di avere accesso alla rubrica o no, e nel caso si scegliesse di condividere i contatti, essi verrebbero comunque crittografati e trasmessi in modo sicuro per capire quali sono già registrati, ma solo con il permesso dell’utente.

Signal

 

In quali casi può condividere i miei dati?

Gli unici casi sono i seguenti:

  • per soddisfare qualsiasi legge, regolamento, procedura legale o richiesta governativa applicabile;
  • per applicare i termini applicabili, accettati dagli utenti, inclusa l’indagine su potenziali violazioni;
  • per rilevare, prevenire o altrimenti affrontare frodi, sicurezza o problemi tecnici;
  • per proteggere da danni ai diritti, alla proprietà o alla sicurezza di Signal stesso, dei suoi utenti o del pubblico, come richiesto o consentito dalla legge.

Fattore molto importante è l’intenzione dell’app di non condividerli mai a scopo di lucro, ed è per questo che anche la commissione europea la consiglia rispetto a WhatsApp in termini di sicurezza e privacy.

Ovviamente, per ora, il punto dolente di quest’app è la scarsa distribuzione, ma non è detto che in futuro essa non venga sempre più usata dalle persone che ci tengono a sapere quali dati condividono con le aziende, e quali no.

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Paolo Carnevale

Paolo Carnevale

Appassionato di tecnologia in generale, fotografo per passione, informatico per mangiare

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