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Fotografia 101: L’esposizione

Nella prima puntata di questa rubrica andremo a vedere come esporre correttamente una foto e come abbandonare la modalità auto

Se avete preso in mano almeno una volta una macchina fotografica, avrete sicuramente notato quella rotella con delle lettere scritte sopra, ecco, la prima puntata di questa nuova rubrica servirà a spiegarvi cosa farvene, e perché è anzi necessario imparare ad usarla al meglio se volete fare un salto di qualità nel mondo della fotografia.

Se invece non possedete ancora una macchina fotografica, vi consigliamo comunque di seguire la rubrica. Infatti, oltre a queste brevi guide, spiegheremo scenario per scenario quale set-up è il migliore e per quale motivo, cercando sempre di buttare un occhio al budget,  visto che siete alle prime armi, e chissà che magari non riusciate a trovare la vostra vocazione in tutto ciò. In fondo all’articolo potete già trovare dei consigli per gli acquisti, oppure potete andare a vedere anche il nostro articolo su “Tutto ciò che devi sapere prima di comprare una macchina fotografica” .

Esposizione

Esposimetro

Esposimetro

Bando alle ciance, andiamo ora a vedere il concetto di esposizione, cioè di quanta luce arriva sul sensore in un certo periodo di tempo, che è diverso dal tempo di esposizione che invece andremo a vedere dopo. L’esposizione viene misurata dall’esposimetro, che solitamente è rappresentato come nell’immagine, con il range che può arrivare a -5/+5. Noi vogliamo mantenere nella maggior parte dei casi quel valore sullo 0, con la foto di conseguenza perfettamente esposta, a meno che non sia vostra intenzione sovraesporre o sottoesporre certe parti della foto.

Nel caso si sovraesponga andremo a “bruciare i bianchi“, e nel caso si sottoesponga andremo a “schiacciare i neri“, con in entrambi casi un’evidente perdita di dettaglio. C’è anche da dire che l’esposimetro non sempre ci azzecca, nel caso della neve per esempio, esso tenderà a farvi sovraesporre, ma lì entrerà in gioco il vostro occhio, ed è anche proprio per queste situazioni particolari che la modalità Auto è da evitare, perché vi andrà a sovra/sottoesporre le vostre foto, con risultati pessimi. Ora andiamo a vedere cosa dobbiamo modificare, perché, e quando.

triangolo-esposizione

Triangolo dell’esposizione

Tempi

Il tempo di esposizione rappresenta il tempo durante il quale l’otturatore rimane aperto permettendo così alla luce di raggiungere il sensore, ed è rappresentato in secondi. Le macchine moderne in media permettono di scattare fino a 1/4000s, dando l’opportunità al fotografo di congelare l’attimo, per esempio durante una partita di calcio, o uno spettacolo.

Basso tempo di esposizione

1/500 di secondo di esposizione

Quando invece scendiamo sotto 1/80sec. le cose iniziano a farsi più complicate, la mano deve essere bella ferma altrimenti la foto ci verrà mossa, ma grazie ad un appoggio o a un cavalletto possiamo fare delle lunghe esposizioni, per rendere più setosa l’acqua, per fare giochi di luce, oppure semplicemente perché la scena è troppo buia.

lunga esposizione

1 secondo di esposizione

Buona norma è mantenere sempre i tempi sopra almeno 1/100 per evitare di introdurre del micromosso nella foto anche nel caso in cui il soggetto sia fermo.

Nel caso la foto non fosse comunque abbastanza illuminata andiamo a vedere cos’altro possiamo modificare.

Diaframma

Il diaframma è la controparte dell’iride all’interno della macchina fotografica, si apre per fare entrare più luce e si chiude per farne entrare meno. Tutto qui? Ovviamente no.

Il diaframma è rappresentato da una f  ed un certo numero, più piccolo è il numero più luce sta passando attraverso l’ottica, un diaframma aperto permette inoltre di fare il cosiddetto effetto “bokeh“, cioè di staccare il soggetto dallo sfondo, sfocandolo, ed aggiungendo drammaticità alla foto. Quindi con un diaframma più aperto avremo una zona in cui gli oggetti sono a fuoco più ristretta, ed il resto sfocato.

Diaframma aperto

Diaframma aperto

Più andiamo a chiudere il diaframma più tutto questo spazio si allungherà, fino ad arrivare all’iperfocale, cioè un punto in cui più o meno tutto all’interno della nostra composizione sarà a fuoco, molto utile per fare foto di panorami, in cui tutto deve essere il più nitido possibile.

Diaframma chiuso

Diaframma chiuso e Iperfocale

Attenzione però alla diffrazione, un diaframma troppo chiuso causa una perdita di dettaglio, inoltre ogni obiettivo ha un valore di diaframma in cui raggiunge l’apice della nitidezza, solitamente tra f/4 e f/8, sopra f/11 invece è probabile che inizi a notarsi l’effetto della diffrazione, soprattutto sugli angoli.

 

ISO

Dulcis in fundo, gli ISO, l’ultima cosa che dovete toccare quando modificate l’esposizione.

Un alto valore di ISO aiuta ad illuminare la foto, ma introduce rumore elettronico, per ciò è sempre meglio mantenere questo valore il più basso possibile, ed alzarlo solo in casi di necessità estrema, dato che esso porterà ad un calo drastico della qualità della vostra foto.

ISO alti

Rumore elettronico causato da alti ISO

Conclusioni

In questa prima puntata della rubrica abbiamo voluto farvi un breve riassunto delle basi necessarie per entrare nel mondo della fotografia, per iniziare un po’ a capire la terminologia e soprattutto per permettervi di dare sfogo alla vostra creatività, e non fare solo più foto da turista, ma un po’ più da artista.

 

Come brevi consigli per gli acquisti vi mettiamo alcuni link di macchine fotografiche buone per iniziare, divise per tipo, se invece preferite approfondire c’è sempre “Tutto ciò che devi sapere prima di comprare una macchina fotografica” .

Compatta: Sony DSC-WX500

Bridge: Panasonic DC-FZ82

Mirrorless: Olympus E-PL8

Reflex:Canon Italia EOS 4000D

Tutte le fotografie che trovate nell’articolo sono del sottoscritto.

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Paolo Carnevale

Paolo Carnevale

Appassionato di tecnologia in generale, fotografo per passione, informatico per mangiare

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