Il Cloud Gaming può sembrare complicato, ma per l’utente è tutto in discesa (connessione permettendo)
Negli ultimi anni si è spesso sentire di Cloud Gaming, una rivoluzione per il mercato videoludico. Se per ora si tratta di un modello ancora in fase sperimentale, molti analisti ed esperti del settore vedono questa tecnologia come la nuova Golden Age dell’industria videoludica. Questo perché, pur non avendo hardware fisici, i giocatori di tutto il mondo possono accedere ad un catalogo pressoché infinito di prodotti videoludici sui dispositivi che già possiedono. Si parla dunque di poter giocare tramite PC, smartphone o Smart TV senza essere obbligati ad acquistare una console un PC performante. L’invio requisito è una buona connessione a internet.
Come funziona?
Le aziende distributrici dispongono di immensi server sparsi per il globo. Sono immense sale macchine predisposte per tale mansione composte da hardware sui quali fare girare i giochi. Ed è proprio qui che accade la magia.
L’utente non dovrà fare altro che sottoscrivere un abbonamento e, di fatto, affittare una macchina da gioco a distanza. Quando l’utente è connesso con il dispositivo, il server manda il segnale audio via streaming sul device del giocatore, permettendogli dunque di giocare senza possedere fisicamente una console da gioco.
Quali servizi esistono per ora?
Attualmente il Cloud Gaming è ancora acerbo e in fase di test; tuttavia, le maggiori società produttrici di hardware hanno già lanciato i propri servizi. Per approfondirli basta cliccare sui link sottostanti:
Soltanto i primi due sono attualmente in una fase più avanzata, poiché Sony e Microsoft vogliono attendere che i tempi siano maturi prima di un completo rilascio globale.
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