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CommodoreSpecs #1: la fotocamera

Benvenuti al primo episodio della rubrica #CommodoreSpecs. In questa serie vogliamo analizzare l’importanza di ogni componente hardware in uno smartphone, nonché il suo impatto sulle nostre scelte d’acquisto.

Il primo episodio parte subito col botto e parla di uno dei comparti più considerati dall’utenza: la fotocamera.

Quanto conta la fotocamera in uno smartphone?

La risposta a questa domanda, a mio parere, è abbastanza ambigua, e cioè: molto e poco. Molto, nel senso che quasi nessuno comprerebbe uno smartphone che fa delle brutte foto, e poco, nel senso che ormai anche i dispositivi di fascia medio-bassa fanno dei buoni scatti per la maggior parte dell’utenza – che può dunque concentrarsi su altri elementi.

Certo, ci sono dispositivi che scattano foto accettabili e altri che catturano immagini perfette in ogni condizione… Però, utilizzando un modo di dire, si “cade in piedi” quasi sempre sotto questo aspetto ormai.

A testimonianza dell’importanza della fotocamera, basta guardare gli eventi di lancio e le pubblicità di alcuni smartphone. Huawei, ad esempio, ha puntato molto su questo comparto durante la presentazione del suo P20 Pro, mentre Apple e Samsung mostrano le feature delle loro camere negli spot TV.

Meglio reflex o smartphone?

Questa domanda è provocatoria, ma la risposta potrebbe non essere scontata come sembra. A livello qualitativo, qualsiasi reflex vince a mani basse… Ma non è l’unico aspetto da considerare! Leggerezza, semplicità e possibilità di condivisione immediata giocano infatti a favore degli smartphone. Se si hanno esigenze particolari potrebbe essere necessaria una reflex, ma, per un utilizzo social, uno smartphone basta e avanza.

Cosa si può ottenere con uno smartphone?

Dopo questo preambolo, arriviamo finalmente al punto: cosa si può fare con la fotocamera di uno smartphone? Molte persone credono che sia necessario un top cameraphone per ottenere delle belle foto, ma non è necessariamente così. Con un paio di accorgimenti, infatti, è possibile ottenere bellissimi scatti con qualsiasi dispositivo. Vediamoli brevemente.

Innanzitutto, la composizione, cioè la distribuzione degli elementi all’interno del campo inquadrato. Se manca questa, la foto non sarà particolarmente bella, indipendentemente dal fatto che venga scattata con uno smartphone o con una reflex.

Poi, la post-produzione. Prima che vi spaventiate, non mi riferisco a complicate modifiche con Photoshop, ma a post produzione direttamente dallo smartphone. Ci sono app gratuite come Lightroom e Snapseed che permettono di migliorare non poco i nostri scatti in modo molto semplice. Imparate a usarle, non ve ne pentirete.

Lascio qui sotto qualche esempio di foto scattate da persone normalissime, giusto per farvi capire cosa si può fare

Niente male vero? Tutto questo si può ottenere nel giro di pochi minuti, semplicemente con lo smartphone scattando in modalità automatica. Certo, rispetto a uno scatto fatto con una reflex ed editato da pc la differenza c’è, ma sui social nessuno andrà a guardare i dettagli. Infatti, ciò che conta in quei contesti è l’impatto al primo sguardo.

Come avete visto, quindi, se volete fare qualche bello scatto da condividere sui social, oppure foto e video da mostrare agli amici, lo smartphone basta e avanza.

Non cadete nelle trappole dei MegaPixel e della risoluzione

Insomma, si possono ottenere buoni risultati anche con smartphone di fascia medio-bassa, ma è innegabile che alcuni scattino meglio di altri. Su quali elementi dobbiamo basarci per capire se uno smartphone ha una buona fotocamera? Le pubblicità fanno leva sui MegaPixel, ma sono l’unico elemento da considerare? No, anzi! Alcuni aspetti da valutare sono:

  • Grandezza del sensore: più un sensore è grande, più la qualità è elevata e minore sarà il rumore nelle foto al buio. OnePlus 6, per esempio, ha utilizzato un sensore più grande del 19% rispetto a quello di 5T per migliorare la propria fotocamera.
  • Apertura diaframma: una maggiore apertura del diaframma consente di ottenere foto più luminose in caso di condizioni di scarsa luminosità. Un diaframma più aperto non è però garanzia di risultati migliori a prescindere: se la luce che colpisce il sensore è troppa, lo scatto perde di nitidezza.
  • Stabilizzazione ottica: permette di compensare i micromovimenti della nostra mano, indispensabile per fare buone foto al buio senza un treppiede.
  • Software: ebbene sì, l’elaborazione delle immagini dipende anche dal software. Perché secondo voi, dopo un aggiornamento, la qualità delle foto può migliorare? Non è una cosa che si può intuire dalla scheda tecnica, ma è un fattore importante.

Quindi occhio! Non fatevi ingannare dalla quantità di MegaPixel o dal numero di fotocamere dello smartphone, ma considerate anche questi aspetti.

Altra trappola in cui non dovete cadere, se siete interessati ai video, è quella della risoluzione. Molte persone vengono attirate dalla possibilità di fare video in 4K, spesso considerati oggettivamente migliori di quelli in FHD. Anche in questo caso, non è tutto oro ciò che luccica. Un video in 4K a pochi fps (frame per secondo) risulta molto meno fluido e godibile di un FHD a 60 fps. Più è alto il numero di fps, più sarà fattibile ottenere dei buoni slow-motion. Anche in questo caso dunque, state attenti a non cadere nelle trappole del marketing.

Conclusioni

Proviamo a tirare le somme. Avere uno smartphone che scatti delle belle foto è importante, soprattutto in un periodo in cui si condivide tutto sui social. Con una bella composizione e un po’ di post-produzione si possono ottenere scatti degni di nota anche senza una reflex, anche se – ovviamente – non si raggiunge quel livello.

È un elemento fondamentale nelle scelte di acquisto? Dipende. Sicuramente si tratta di un aspetto molto importante, che può fare la differenza. Le aziende lo hanno capito, e infatti puntano molto sul comparto fotografico per ottenere un posizionamento elevato nella testa del consumatore.

Insomma, se volete scattare qualche foto carina non correte subito alla ricerca di una reflex costosissima… Prima tirate fuori il vostro smartphone e vedrete che, con un po’ di pazienza, otterrete degli ottimi risultati.

Siamo giunti alla fine del primo episodio di #CommodoreSpecs; se vi è piaciuto continuate a seguirci per non perdervi il prossimo.

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