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Hearthstone Boscotetro, la recensione dettagliata della nuova espansione

Vi state destreggiando con Boscotetro?

Aprile è il mese più atteso da tutti i giocatori di Hearthstone. Non solo è il mese in cui avviene la rotazione, la quale porta alcune espansioni ad abbandonare il formato standard, ma è anche il momento migliore per i nuovi giocatori per buttarsi nel mare di contenuti che offre il cardgame Blizzard. L’Anno del Corvo sarà riuscito a spazzar via quello del Mammouth?

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Un nuovo inizio

Boscotetro si presenta bene sulla carta, con alcune meccaniche certamente non originalissime, ma in grado di spostare gli equilibri di molte partite. “Assalto” è sicuramente la meno ispirata del pacchetto e si configura come una “carica” che impedisce però di colpire l’avversario direttamente. I minion con assalto possono dunque attaccare subito, appena evocati, ma saranno costretti a scontrarsi solamente contro i minion del nostro avversario.

“Echo” invece riporta alla luce la meccanica di “evoluzione instabile”, permettendoci di giocare la carta con echo infinite volte nel corso di un singolo turno – naturalmente, se avremo il mana necessario per farlo. Ultime ma non meno importanti le meccaniche “pari e dispari”, che costringono il giocatore ad utilizzare mazzi con solo carte pari o dispari (con le relative leggendarie tematiche) per avere dei vantaggi relativi al potere eroe. Giocando solo pari il nostro potere eroe costerà 1, giocando solo dispari il nostro potere eroe verrà potenziato, permettendoci ad esempio di infliggere 3 danni invece di 2 con il potere eroe del cacciatore.

A livello pratico, qualche dubbio

Sulla carta delle buon novità, ma che fino ad ora non hanno convinto appieno in fase di test. Tranne “pari e dispari”, che hanno dato vita a mazzi immediatamente competitivi, le altre 2 sembrano davvero dei filler: meccaniche non fresche, inserite come riempitivo in un’espansione che avrebbe altrimenti troppo poco da offrire rispetto a quelle passate. Basti pensare solo ai Cavalieri della Morte o alle Quest, due meccaniche totalmente innovative.

Tutto questo è necessariamente un male? solo in parte. Da un lato, l’entrata nell’Anno del Corvo (che prende il posto dell’anno del Mammouth) favorisce l’entrata dei player più giovani, che si ritroveranno ad affrontare un contenuto nuovo ma comunque non totalmente rivoluzionario rispetto a quello che è Hearthstone, potendo tranquillamente giocare senza dover imparare numerose meccaniche diverse tutte insieme. Dall’altra parte, però, il concetto di “novità” – che dovrebbe essere alla base di Boscotetro e dell’Anno del Corvo – viene di molto ridimensionato e questo può portare ad un malcontento per chi gioca da più tempo.

Pari, dispari e… Cubelock

Il parziale “fallimento” nell’immediato di alcune novità introdotte dall’espansione, favorisce quindi lo stagnare del meta; meta che sembra, in questi primi giorni, dominato dai protagonisti di quello passato, ma con qualche variazione. Cubelock e Guldan rimangono infatti, rispettivamente, un mazzo e una classe solidissimi, in grado di garantire un’alta winrate come nel recente passato. Idem per il paladino che, abbandonati parzialmente i murloc, sembra aver trovato la propria strada abusando dei mazzi pari e dispari. Ritornano alla ribalta però il cacciatore, il ladro, il guerriero e il druido con alcuni archetipi riscoperti o totalmente inediti.

Anche qui sono i pari/dispari ad avere convinto i giocatori, mentre l’assalto viene utilizzato solo nel guerriero, e l’echo sembra già totalmente sparito dai radar. Se da una parte molte classi sono ancora ai vertici della locanda, Boscotetro ha dato la possibilità ad altre di lasciarsi alle spalle la mediocrità in cui navigavano prima dell’Anno del Corvo, per spiccare il volo verso le posizioni che contano. Appare però chiaro come molte classi necessitino di bilanciamento e di un livellamento che renda possibile la nascita di un meta sano e vario. Nello specifico ci riferiamo ai soliti stregoni e paladini che sembrano avere infinite possibilità (e archetipi giocabili) rispetto ad uno sciamano.

A piccoli passi, meno casualità

Il Team 5 di Blizzard ha però già fatto sapere che CubeLock è monitorato, e sarà subito “nerfato” qualora diventasse un problema. La linea stabilita da Blizzard è comunque quella giusta, e si avverte come Hearthstone stia mano a mano abbandonando la casualità più sfrenata, per abbracciare meccaniche più modeste e meno appariscenti. Sono dei piccoli passi a livello di design che possono fare solo del bene al gioco.

“My jaws that bite, my claws that catch”

Cattura fACE hUNTER

Una delle proposte più economiche per i nuovi giocatori, il “Face Hunter Dispari”

Altro problema individuato subito dalla community è quello insito nella carta “Ciciazampa“. Leggendaria dello shaman, ad alto contenuto di random, che replica ogni “grido di battaglia” che abbiamo lanciato in questa partita, il buon Cicia ha subito fatto nascere un archetipo combo a lui dedicato. Quest’ultimo è stato etichettato subito come molesto e poco divertente dai giocatori, che infatti da molti giorni urlano alla correzione. Premettendo che la carta ha un design davvero misero ed abbassa la qualità dell’espansione, la situazione è grave ma non disastrosa. La combo dedicata al nostro buon amico necessita di parecchie carte per essere attuata, ed infatti questo ha portato il mazzo ad essere preda degli archetipi più veloci e a non avere un alto winrate. Un mazzo mediocre quindi che, in teoria, non necessita di ritocchi. Diversa è la situazione per l’animazione di entrata di Ciciazampa, oggettivamente troppo lunga per qualunque standard.

Una correzione che deve essere rapida

La carta deve essere quindi corretta per quanto riguarda l’animazione ma, se dovesse essere “nerfata”, lo sarà perchè ha un design veramente pessimo (Yogg-Saron chi?) – limitante per il card design futuro della Blizzard – non perchè oscenamente forte. La carta inoltre abilita uno dei pochi mazzi giocabili in shaman e toccarla, senza una degna motivazione, potrebbe portare ancora più in basso una classe veramente problematica a livello di bilanciamento. Blizzard dovrà agire al più presto, evitando di ascoltare chi, senza motivazione, urla “OpOp nerf pls” sui vari forum dedicati. Di conseguenza, sarebbe anche ora di riflettere su un rifacimento totale dello Shaman, ma forse è chiedere troppo.

“The future is now, old man”

Boscotetro è, in definitiva, una buona espansione. I designer blizzard hanno proposto molte novità, che però non hanno saputo convincere appieno. La colpa è sia di un power level delle carte ridotto rispetto al passato, sia di alcuni sbilanciamenti insiti nel loro cardgame, retaggio di un meta passato. Scivoloni di game design a parte, come Ciciazampa, la meccanica pari/dispari è riuscita da sola a rivoluzionare molte classi e questo non può fare che bene ad un contenuto pensato soprattutto per i nuovi giocatori.

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