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Marvel’s Spiderman 2, la recensione: il peso di essere un eroe

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Una citazione estremamente banale per cominciare una recensione, direte voi; vero, ma come al solito, quando si parla di Spiderman, creatura di Stan Lee e Steve Ditko, è impossibile non rifarsi ad un concetto sì banale, ma che rappresenta allo stesso tempo il senso più profondo dell’essere un eroe, e di portare il peso del destino delle persone sulle proprie spalle.

Il peso dello status di eroe infatti, come spesso accade, schiaccia totalmente o quasi la persona che sta dietro la maschera, demolendo tutto ciò che le sta intorno e risucchiandola in una sorta di dipendenza, derivante proprio dalla responsabilità nata dai poteri ricevuti. Il senso di responsabilità, così come la suddetta dipendenza, hanno spesso oppresso così tanto la persona da renderla nulla più che un guscio vuoto totalmente devoto ad una missione che nessuno gli ha chiesto di intraprendere; un essere inerme, incapace di curare qualsiasi tipo di rapporto personale e, di conseguenza, qualsiasi aspetto della propria vita.

Una vita, quella dell’eroe, ricca di solitudine e soprattutto di ingratitudine; l’incapacità di mettere al primo posto i rapporti interpersonali, o quantomeno di conciliare gli stessi con una rischiosa seconda vita, unita al giudizio non sempre positivo delle persone e dell’opinione pubblica sulle gesta compiute, non contribuiscono a nulla se non a rendere ancor più pesante il peso che lo status di eroe porta con sé.

Ecco la nostra recensione di Marvel’s Spiderman 2

Tale situazione è stata già sviscerata più di una volta nel corso delle tante avventure a fumetti – e non solo – di Spiderman; basti pensare alla leggendaria saga “Spiderman no more!” in cui uno stanco Peter Parker, incapace di stare vicino alla convalescente Zia May e di raddrizzare amore e carriera, capisce che il vero nemico è rappresentato dal costume rosso e blu che indossa, e decide di conseguenza di non vestire più i panni dell’Arrampicamuri per dedicarsi alla ricostruzione totale della propria vita.

La dualità tra eroe ed individuo è stata dunque, nel corso degli anni, uno degli elementi fondanti di molti dei racconti della Casa delle Idee dedicati ai supereroi; dualità che, non a caso, è il principale pilastro su cui si fonda Marvel’s Spiderman 2, nuovo titolo di Insomniac Games in uscita su PS5 il 20 Ottobre. Elemento, quello della dualità, che va al di là anche della mera narrazione, e che possiamo considerare per certi versi ricorrente già a partire dal titolo e dalle premesse ludiche; 2 è il numero che accompagna il titolo sugli scaffali, due sono i personaggi giocabili, uno è lo slogan che durante la campagna marketing ha accompagnato il gioco all’uscita, ma che racchiude perfettamente il concetto espresso nelle precedenti righe: be greater, together.

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Together, insieme. L’unico modo di sopravvivere alle difficoltà che lo status di eroe impone a chi, volente o nolente, ne ha accettato la natura è questo; trovare qualcuno che possa aiutare ad alleviare il peso delle responsabilità, condividendole. Non è un caso quindi che in questo secondo capitolo Peter Parker e Miles Morales, i due Spiderman del mondo Insomniac, lottino insieme contro qualcosa che va al di là di Kraven e del Simbionte, dimostrando più di una volta che da soli non si può essere gli Atlante di turno, e che affrontare le peripezie che la vita ha in serbo per tutti noi è molto più difficile che vedersela con i Sinistri Sei al gran completo.

Il 2 presente nel titolo dunque non è la mera indicazione di un sequel, che vi anticipiamo risulta essere riuscitissimo sotto moltissimi aspetti, ma rappresenta l’essenza stessa di Marvel’s Spiderman 2, oltre che tutto ciò che Insomniac, forte del successo dei predecessori, voleva portare su schermo sia dal punto di vista ludico che dal punto di vista narrativo. Un titolo che non stravolge nulla, ma che contiene una serie di migliorie capaci di rendere questo prodotto il miglior videogioco mai creato sull’Arrampicamuri targato Marvel.

Il peso della maschera, l’avvento di Kraven

Ambientato nove mesi dopo gli eventi narrati in Miles Morales, Marvel’s Spiderman 2 narra, come già anticipato, della fatica che i due Arrampicamuri Peter e Miles fanno nel tenere insieme le proprie vite. Il primo, ancora sconvolto dal sacrificio di Zia May, cerca in tutti i modi di coniugare il suo status di eroe con la relazione con Mary Jane Watson e con la ricerca di un lavoro stabile; se la relazione con la giornalista del Bugle, vessata sempre più da un J. Jonah Jameson più presente e pressante che mai, procede a gonfie vele nonostante le ovvie difficoltà del caso, lo stesso non si può dire dell’impiego del giovane Parker, il quale nonostante una brillantezza accademica e mentale di assoluto spessore fatica a conciliare i ritmi con il peso imposto dalla maschera del ragno. Il secondo invece, affamato di vendetta nei confronti di Martin Li reo di aver tolto la vita a suo padre ed ormai rinchiuso nel Raft, cerca affannosamente di conciliare i suoi doveri da Uomo Ragno con la classica vita di un teenager, fatta di cotte adolescenziali, amicizie, e presenza in famiglia.

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Le già difficili vite dei due divengono ben più complicate nel momento in cui una misteriosa compagine di miliziani, armati di tutto punto, fa breccia nel cuore di New York; i Cacciatori, così si fanno chiamare, sono capitanati da un uomo chiamato Sergei Kravinoff, in arte Kraven; un uomo totalmente dedito alla caccia, la cui brama di sangue e voglia di sfida rappresentano le uniche, vere ragioni di vita. L’unico obiettivo di questi Cacciatori è quello di stanare tutti gli “umani potenziati”, siano essi villain, eroi o anti-eroi, per donare a Kraven una caccia vera, violenta, capace di far provare all’uomo emozioni e sensazioni ormai sopite.

Kraven ed i suoi Cacciatori dunque, con la loro invasione, sono capaci di sconvolgere ancor di più le già traballanti vite di Peter e Miles, che si ritrovano a dover fronteggiare una minaccia pari a quella rappresentata dal Dr. Octavius, se non superiore ad essa; il gruppo di mercenari sta infatti mettendo a ferro e fuoco New York, dando inizio ad una interminabile spirale di sangue, e le gesta di Kraven si ripercuotono anche e soprattutto sui cittadini che non possono fare altro se non affidarsi ai due Spiderman per continuare a vivere in serenità.

Harry Osborn, una scheggia impazzita

L’invasione dei Cacciatori non è tuttavia l’unica questione che sconvolge la vita di Peter; dopo una lunga “convalescenza” infatti, Harry Osborn, figlio dell’arcinoto Norman e migliore amico di Parker, è finalmente tornato nel mondo dei vivi. Il ragazzo, dopo essersi miracolosamente curato da una malattia genetica ereditaria che ha già tolto la vita a sua madre, è più deciso che mai nel riprendersi tutto ciò che il destino gli ha portato via.

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La presenza del giovane Osborn, più ingombrante che mai, sconvolge letteralmente la vita di Peter in ogni senso; il ragazzo infatti è una vera e propria scheggia impazzita, che vuole essere qualcosa di più del debole da proteggere e che, grazie alle sue conoscenze, unite a quelle del suo migliore amico, vuole mettere in atto – nella maniera più pura possibile – l’ideale che portava avanti la defunta madre: curare il mondo. Se all’inizio tuttavia Harry si rivela una figura estremamente positiva per l’equilibrio della vita di Parker, un evento che non stiamo qui a rivelarvi sconvolge tutto; l’avvento del simbionte, creatura aliena che ha curato Harry, da il via ad una spirale di violenza e follia che porterà cambiamenti radicali in ognuno dei protagonisti del titolo e si intreccerà a doppio filo con i destini di ognuno, molto più di quanto lo farà con il già presentato costume nero.

Potremmo continuare a narrarvi delle premesse narrative di Marvel’s Spiderman 2, ma preferiamo non rovinarvi alcun tipo di sorpresa e permettervi di godere di un titolo la cui scrittura ed il cui comparto narrativo è da lodare sotto ogni punto di vista. La narrazione infatti non soffre di alcun momento morto, sfoggiando un ritmo superiore a quello leggermente diluito del primo capitolo della saga, ed addirittura più frenetico del breve e concentratissimo Miles Morales.

Oltre ad un ritmo invidiabile, a stupire è la caratterizzazione dei personaggi e l’evoluzione dei loro rapporti interpersonali. Sin dal primo minuto di Marvel’s Spiderman 2 infatti ci siamo ritrovati davanti ad un cast semplicemente egregio, i cui tratti caratteriali, drammi ed i cui dilemmi morali ben vengono rappresentati anche nelle scene più “semplici” e meno concitate; gli sceneggiatori hanno sapientemente utilizzato ogni linea di dialogo ed ogni momento utile per mostrare l’evoluzione di ognuno dei personaggi del titolo, siano essi principali o meno, arrivando a toccare vette elevatissime raggiunte solo da Rocksteady e dalla sua trilogia su Batman.

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Ottime secondarie, mentre il personaggio di Miles stenta a decollare

A ciò si aggiungono una varietà di situazioni sicuramente superiore al primo capitolo, soprattutto nelle missioni secondarie; molte di queste ultime infatti nascondono importanti porzioni di world building, oltre a personaggi e volti noti che faranno sobbalzare più di un giocatore dalla sedia. Quasi tutte le sidequest infatti hanno quale sfondo un mistero da risolvere relativo a personaggi piuttosto importanti, o addirittura scontri unici con dei soggetti le cui storyline probabilmente verranno ampliate in un futuro DLC o terzo capitolo.

L’unico difetto che abbiamo riscontrato dal punto di vista narrativo è relativo al personaggio di Miles Morales; se infatti molti dei momenti che lo vedono protagonista sono di altissimo livello, ci è sembrato che la costruzione della sua storyline sia stata leggermente meno curata rispetto a quella di Peter. Se nelle intenzioni di Insomniac vi era quella di creare una sorta di parità tra i due protagonisti, a nostro parere tale intenzione non è stata rispettata. Sia ben chiaro, il personaggio è ben scritto e – lo ribadiamo – protagonista di momenti elevatissimi, ma nella fase centrale dell’avventura abbiamo avuto l’impressione che lo stesso fosse “solo” l’altro Spiderman, e non uno dei protagonisti. In ogni caso, vi assicuriamo che tale difetto è assolutamente di poco conto, dato che con l’avvicinarsi del finale il personaggio di Miles diventa quasi preponderante, e si prende le luci della ribalta grazie a scene assolutamente memorabili.

Anche dal punto di vista registico il lavoro svolto dagli sviluppatori è di assoluto pregio; sotto questo aspetto infatti sia le cutscene che molte delle missioni principali sono praticamente perfette, e restituiscono un feeling addirittura superiore rispetto a molte delle iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno.

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In sostanza dunque, il comparto narrativo di Marvel’s Spiderman 2 è un vero e proprio gioiello; grazie ad un’evoluzione dei personaggi mai scontata e banale, a colpi di scena di livello elevatissimo, ad una regia e una recitazione perfetta, e ad un amore infinito per tutto il materiale di riferimento, il titolo Insomniac sa come raccontare una storia dedicata a Spiderman, e lo fa nel miglior modo possibile. Abbiamo volutamente evitato qualunque tipo di spoiler, oltre che un’analisi approfondita del personaggio di Venom (estremamente riuscito, ve lo possiamo assicurare) per lasciare a voi giocatori la meraviglia della scoperta; la stessa meraviglia che abbiamo provato noi durante le 20-25 ore che ci hanno portato al finale di questa splendida avventura, che risulta essere dal punto di vista narrativo uno dei migliori prodotti dedicati alla creatura del compianto Stan Lee, e che saprà come farvi emozionare in più di un’occasione, che siate fan accaniti o meno.

Formula che vince non si cambia, si evolve

Dal punto di vista del gameplay, Marvel’s Spiderman 2 non fa altro che perfezionare la già funzionante formula vista sia nel suo predecessore, sia in Miles Morales, con alcune interessanti aggiunte che vanno a far scemare leggermente quella inevitabile sensazione di more of the same. Chi ha giocato i precedenti capitoli della saga infatti si ritroverà davanti alle stesse basi di gameplay; l’open map del titolo, ampliata a dovere con nuove aree la cui resa è semplicemente perfetta, è sempre un piacere da esplorare, oltre che ricca di crimini da sventare a colpi di free flow e secondarie di ogni genere.

L’aggiunta più rumorosa, cioè quella di poter usare entrambi gli Spiderman, è sicuramente la novità più apprezzabile; i due, switchabili in qualsiasi momento, hanno delle missioni principali e secondarie esclusive, che possono essere affrontate per un motivo o per un altro da uno solo degli eroi, oltre che una serie di abilità uniche – che si evolveranno superati determinati punti della storia – da utilizzare in combattimento. Il cambio tra i due è praticamente istantaneo, e vi permetterà di esplorare con estrema facilità l’enorme mappa di gioco; data tale possibilità avremmo forse apprezzato missioni leggermente più interconnesse, in cui sarebbe stato utile ad esempio tenere a bada dei nemici con uno Spiderman e salvare persone con un altro. Purtroppo ciò avviene, spesso, solo nelle missioni principali; un gran peccato, in quanto tale possibilità, coadiuvata dalla velocità dell’SSD di PS5, avrebbe potuto far sbizzarrire gli sviluppatori.

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I due Spiderman in ogni caso si controllano in maniera estremamente piacevole; il sistema di movimento e di web swinging è stato rivisto e perfezionato, e dona sensazioni sicuramente più fedeli rispetto al passato. Gli eroi hanno infatti la possibilità di caricare i propri salti per raggiungere istantaneamente punti altissimi, di utilizzare le ragnatele per fiondarsi a tutta velocità verso un preciso punto della mappa e così via. Inoltre l’esplorazione è stata resa più veloce e spettacolare grazie all’implementazione delle Ali di Ragnatela, un’ottima aggiunta capace spesso di dimezzare i tempi di percorrenza dal punto A al punto B, anche mediante l’utilizzo di determinati “tunnel d’aria” che faranno raggiungere ai protagonisti velocità mai viste prima. Se vi erano preoccupazioni relative a quest’ultima novità, relative perlopiù alla superficialità dell’esplorazione, queste sono state totalmente dissipate; l‘enormità della mappa infatti ben si sposa con questa feature, ed anzi, l’assenza di una modalità di spostamento più veloce rispetto alle ragnatele sarebbe sicuramente pesata non poco sull’idea del team di sviluppo, fatta di spettacolarità e frenesia.

Tra missioni e novità

Le missioni principali e secondarie sono, come già anticipato, estremamente ben costruite, seppur non rappresentino alcuna rivoluzione rispetto alle due precedenti iterazioni del brand. Nelle missioni principali, spettacolari quanto basta, ci ritroveremo ad alternare spesso momenti di stealth puro, in cui dovremo sfruttare sia il potere dell’invisibilità di Miles sia un nuovo gadget di Peter che permette di creare delle ragnatele aggiuntive da utilizzare per attaccare i nemici dall’alto, a momenti in cui saremo costretti ad affrontare orde di nemici, in scontri dalla difficoltà sempre crescente e sicuramente meno semplici rispetto al passato. Una piccola nota dolente, sotto questo punto di vista, oltre ad una certa ripetitività di fondo – ancora non del tutto eliminata – è quella degli scontri con i boss; per quanto questi siano estremamente coreografici e spettacolari, abbiamo notato come gli stessi si concentrino tutti nella seconda metà del titolo. Tale cadenza, giustificata narrativamente, rende la prima parte del gioco troppo “introduttiva”; per intenderci, sembra di essere sulle montagne russe, dove la salita è lenta ma la discesa è emozionante, adrenalinica e frenetica, un po’ come in tutti gli ultimi giochi targati PlayStation Studios.

Le missioni secondarie invece, come già anticipato, non differiscono poi tanto da quelle principali; la brillantezza narrativa di molte di queste nasconde una struttura estremamente semplice, fatta o di raccolta di collezionabili sparsi per la mappa, o di orde di nemici, o di edifici da investigare per recuperare componenti utili all’evoluzione dei due Spiderman.

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Anche dal punto di vista del combattimento le novità non sono tantissime, ma sono assolutamente ben implementate; rispetto al passato infatti l’utilizzo delle abilità, siano esse il Venom di Miles o i componenti hi-tech della tuta di Peter, risulta essere necessario più che mai. Utilizzare con il corretto timing queste ultime sarà necessario per uscire vincitori dai combattimenti più ostici, impreziositi anche da un’interazione elementale ed ambientale di buon livello, che sarà in alcuni casi necessaria per indebolire i nemici di turno. Inoltre gli sviluppatori hanno donato ulteriore profondità al sistema di combattimento mediante l’implementazione del parry, che se correttamente utilizzato vi darà la possibilità di evitare ingenti danni oltre che di gestire meglio i gruppi di nemici che vi si pareranno davanti.

Il costume nero, rabbia allo stato puro

La vera novità, sotto il profilo del combat system, sta nell’utilizzo del costume nero. Da un certo punto del gioco infatti Peter verrà posseduto dal simbionte, ed avrà accesso ad una serie di nuovi poteri che daranno sfogo a tutta la rabbia generata dall’alieno. Tali poteri renderanno gli scontri, che contestualmente aumenteranno di difficoltà, molto più spettacolari e rudi e doneranno agli stessi nuova vita, mediante l’utilizzo di tutte le abilità del nuovo costume che vanno dall’utilizzo di tentacoli multipli al crowd control totale; la violenza del simbionte inoltre si sostanzierà, previo caricamento di un’apposita barra, in una sorta di modalità furia chiamata “Symbionte Surge”, che darà il via ad una lunga scia di attacchi potentissimi che vi daranno la sensazione di controllare effettivamente un qualcosa di estremamente potente e malvagio. Tale sensazione è inoltre aumentata grazie all’ottima risposta del Dualsense di Sony, che con il suo feedback aptico darà ad ogni scontro un tocco in più per ciò che concerne l’immersività.

A quanto affermato sino ad ora si aggiunge un albero delle abilità estremamente approfondito, che vi permetterà di adeguare entrambi gli Spiderman allo stile di combattimento che più vi aggrada. Oltre ai due singoli skill tree, uno per Peter ed uno per Miles, vi è un albero delle abilità condiviso, che potenzierà le caratteristiche passive di entrambi gli eroi.

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Anche in questo titolo non mancano le poco apprezzate sezioni stealth only in cui ci ritroveremo a controllare Mary Jane. Se nel primo capitolo della saga controllare la giovane Watson era piuttosto noioso, a causa di un’IA nemica imperfetta e punitiva, in questo Marvel’s Spiderman 2 le cose cambiano totalmente. Grazie ai gadget presi in prestito alla Sable, e ad un generale miglioramento del sistema stealth, le sezioni di gioco in oggetto sono più gradevoli e frenetiche, ed in alcuni punti diventeranno addirittura molto simili ad un TPS. Gli sviluppatori hanno dunque fatto tesoro delle critiche ricevute, puntando molto sulla giornalista e dandole un ruolo più a fuoco sia dal punto di vista narrativo sia da quello del gameplay.

Nonostante dunque la base ludica sia essenzialmente la stessa di quella dei due capitoli precedenti, le tante novità presenti in Marvel’s Spiderman 2 funzionano, ed anche bene. Le missioni secondarie migliorate, la revisione dello stealth ed il combat system più approfondito, coadiuvato dalla presenza del costume nero, contribuiscono a rendere il gameplay di questo titolo una naturale ed ottima evoluzione di quanto visto in precedenza. Avremmo apprezzato una migliore implementazione dello switch, ma ciò non pregiudica l’ottimo lavoro dei ragazzi di Insomniac, che continuano a dimostrarsi tra i migliori sviluppatori su piazza.

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Pulizia tecnica, meraviglia visiva

Dal punto di vista tecnico non possiamo fare altro che fare un plauso agli sviluppatori per quanto mostrato su schermo. Il colpo d’occhio offerto da Marvel’s Spiderman 2 è semplicemente incredibile, sotto quasi tutti i punti di vista. New York è più viva che mai, ed i suoi colori vivi e vibranti, esaltati da un ottimo ray tracing disponibile anche in modalità prestazioni, unita agli effetti di luce, è uno spettacolo per la vista. Le animazioni facciali dei personaggi, così come il loro design, sono semplicemente perfette, così come di alto livello restano le animazioni generali ed il doppiaggio, assolutamente brillante sia in inglese che in italiano.

Ottima anche la colonna sonora, capace di calcare ed esaltare alcuni dei grandi momenti che ci ritroveremo a vivere durante l’avventura, così come la fotografia e la regia, già esaltate in precedenza. L’unica nota stonata è forse quella relativa all’effettistica di fuoco ed acqua, non propriamente ottima e leggermente sottotono. Dal punto di vista delle prestazioni il titolo sfrutta appieno tutta la potenza di PS5, sfoggiando un frame rate granitico sia in modalità prestazioni sia in modalità qualità, entrambi ovviamente con ray tracing attivo. Durante la nostra prova non abbiamo trovato bug di sorta, ed anzi siamo stati sorpresi dalla solidità di una build che verrà comunque patchata al day one. Ottima anche la resa del feedback aptico del Dualsense, così come quella dei grilletti adattivi; impressionanti, data la mole di presenza a schermo, i caricamenti che risultano essere praticamente inesistenti.

Spettacolari poi i tanti costumi sbloccabili presenti, che omaggiano numerosi cicli di storie dell’Uomo Ragno e rappresentano un vero e proprio atto d’amore nei confronti del personaggio. A differenza del passato, ogni costume avrà una varietà di stili da utilizzare, che modificherà la palette di colori dello stesso.

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In conclusione…

Marvel’s Spiderman 2 è senza dubbio il miglior videogioco mai creato su Spiderman. Grazie ad una narrativa che, nonostante pochissimi inciampi, riesce a mandare messaggi profondi ed importanti che vanno al di là di ciò che si vede in superficie, e ad un gameplay rinnovato senza essere stravolto, il titolo targato Insomniac Games si posiziona di diritto nell’Olimpo delle esclusive PS5. Marvel’s Spiderman 2 è tutto ciò che i fan del brand vorrebbero vedere su schermo, e grazie ad una messa in scena di assoluto livello, riuscirà a conquistare tutti i videogiocatori interessati all’opera, che verranno travolti da una serie di emozionanti colpi di scena capaci di dimostrare quale sia il vero peso dell’essere un eroe. Perchè è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ma è ancor più vero che l’importante è non farsi sopraffare da esse.

La nostra valutazione

Grafica - 9.1
Gameplay - 8.8
Narrativa - 9.4

9.1

Marvel's Spiderman 2 è il miglior gioco mai creato sull'Arrampicamuri, nonché una delle migliori esclusive PS5 attualmente sul mercato. Che siate fan del personaggio o meno, non rimarrete delusi.

User Rating: 4.65 ( 1 votes)

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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