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X e Meta non bloccano la propaganda russa

Un report della Commissione Europea evidenzia come le controverse piattaforme di X e Meta non abbiano fermato le campagne di disinformazione e di fake news attuate dalla Russia che si succedono dall’invasione dell’Ucraina, iniziata ormai il 24 Febbraio dello scorso anno.

Con lo smantellamento della precedente policy e degli standard di sicurezza in seguito all’acquisizione di X da parte di Elon Musk, il social network in passato conosciuto come “Twitter” è diventato terreno fertile per le notizie riportate dagli account affiliati agli Stati, da quando questi non sono più limitati nella timeline, e questo ha portato un aumento incontrollato di fake news e post di propaganda pro-Russia.

Questo fenomeno non si ferma purtroppo alla sregolata piattaforma di Musk, ma coinvolge in particolar modo tutte le piattaforme Meta come Instagram e Facebook, già note per essere state travolte dall’operazione nota come «Doppelgänger» ed impegnate a smantellare centinaia di profili falsi che si fingono testate autorevoli come Le Monde e Le Figaro. Di fianco alle piattaforme di Zuckerberg, troviamo anche YouTube, TikTok e soprattutto Telegram, che ha visto l’audience di questi account triplicare nel giro di poco tempo.

X e Meta non bloccano la propaganda pro-Russia

X e Meta violano il Digital Services Act

Stando allo studio svolto dalla Commissione Europea, né X né Meta applicano come dovrebbero i termini del servizio in diversi paesi dell’est Europa, non impediscono, infatti, la diffusione di notizie false che invece dilagano.

In termini di numeri, gli account pro-Cremlino continuano a raggiungere la maggiore fetta di audience sulle piattaforme Meta. Nel frattempo, l’audience dei profili sostenuti dal Cremlino sono più che triplicate su Telegram.

report della Commissione Europea.

Questo fenomeno è in diretta violazione del Digital Services Act, in vigore dallo scorso 25 Agosto, che impone alle grandi piattaforme social di evitare che le fake news possano circolare liberamente, pena una salatissima sanzione che può arrivare fino al 6% delle entrate globali o, in caso di violazioni ripetute, un ban temporaneo.

Ad oggi, nonostante le numerose richieste di spiegazioni, Meta ed X non hanno ancora fornito una risposta per il loro comportamento.

X e Meta non bloccano la propaganda pro-Russia

Fonti: 1, 2, 3

LEGGI ANCHE: META VUOLE LANCIARE UN SOFTWARE OPEN-SOURCE CHE RIVOLUZIONERÀ LO SVILUPPO DELLE AI

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Matteo Zazza

Matteo Zazza

Scrittore e favolista dal 1997, a quanto pare (chi sono io per contraddire Google?). Autore di: "Manuale di Difesa e Protezione dalle Creature delle Favole" e "La Ballata di Irontray".

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