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Sora: l’intelligenza artificale di OpenAI sta per arrivare a Hollywood?

Sembra inarrestabile la ricerca sull’intelligenza artificiale, un tema protagonista di un dibattito acceso a livello sociale che vede come protagoniste le opinioni più contrastanti. Fin dove si spingerà questa ricerca? Quali sono i pericoli e i vantaggi di un’innovazione tanto potente?

Pare proprio che uno dei primi obbiettivi dell’AI sia il mondo del cinema. Ma è davvero possibile che un’AI come Sora possa raggiungere Hollywood?

Sora AI

OpenAi ha mostrato Sora agli studios di Hollywood

Ebbene sì, secondo alcuni rapporti OpenAi, azienda nota ai più per aver creato ChatGPT, ha contattato alcuni dei tanti studios di Hollywood per mostrare loro le capacità di Sora, l’intelligenza artificiale in grado di generare un video (talvolta estremamente realistici) utilizzando un semplice testo come prompt.

Tale presentazione di Sora pare essere avvenuta in ambito privato, pertanto non ci è dato sapere i nomi coinvolti, ma se gli studios ne fossero stati convinti, non è da escludere che il programma possa essere implementato in alcuni futuri prodotti cinematografici.

Ricordiamo che la questione sull’intelligenza artificiale (non Sora nello specifico), è stata una delle principali ragioni che hanno portato al grande sciopero di sceneggiatori e attori dello scorso anno. Una manifestazione di dissenso non da poco, che ha creato disagi agli studios bloccando produzioni al momento in corso e posticipandone altre.

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La questione pareva risolta, almeno su carta, ma se gli studios dovessero davvero prendere in considerazione l’opzione di avvalersi di un’AI come Sora nella creazione dei loro prodotti, la faida potrebbe riaprirsi e creare una nuova frattura tra gli artisti e le majors.

Sora è senza ombra di dubbio uno strumento potente che, se ben dosato, potrebbe rivelarsi una risorsa, ma il pericolo di una macchina che sostituisce il lavoro dell’uomo è dietro l’angolo. Forse gli studios sono pronti a ricorrere alle AI per semplificare il proprio lavoro, ma il pubblico è pronto a fruire prodotti pensati da una macchina?

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