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Shuzo Oshimi – Perché dovresti leggerlo?

Questa nuova rubrica ha il solo obbiettivo di farvi spendere soldi in autori di manga che forse non conoscete. Il primo è Shuzo Oshimi.

Entrare nel mondo dei manga di Shuzo Oshimi rappresenta un’esperienza nuova, sia che siate lettori navigati o novizi che hanno appena iniziato ad appassionarsi a questo vasto mondo. Le biografie lasciamole alle enciclopedie, non voglio annoiarvi parlando di date o luoghi come una sterile ricerca scolastica.

Passiamo subito al sodo, alle emozioni, a quello che resta: le storie di questo autore sono divisibili in due categorie, quelle che vi faranno pensare “ma che diavolo sto leggendo…” e quelle che letta l’ultima vignetta vi avranno cambiato per sempre. O quasi.

Non dovete leggere quanto scritto qui sopra in senso negativo, ma piuttosto di stupore misto a incredulità. Sappiamo tutti quanto i giapponesi siano strani e dai gusti spesso discutibili per noi occidentali, perciò abbiamo smesso anche di stupirci a forza di sentire delle continue bizzarrie provenienti da questo paese.

shuzo oshimi

Storie realizzate in giovane età come Devil Ecstasy, Avant-garde Yumeko o Nova Yutai sono distanti dall’essere manga brutti; si leggono bene, sono disegnati a mestiere ma hanno sempre qualcosa di strano, qualcosa che vi farà esclamare quel già ripetuto “ma che diavolo sto leggendo…”

In ordine: un gruppo di donne vampiro assorbe il seme degli uomini prosciugandoli fino alla morte per dare vita a nuovi mostri; una ragazzina scopre di voler disegnare solo peni, in tutte le forme e colori; un giovane può staccarsi dal proprio corpo e finisce con lo spirito a osservare la sua vecchia fidanzata mentre si fa la doccia o esce con nuovi partner. Esatto, ora so per certo che vi siete chiesti cosa diavolo state leggendo.

La risposta è presto detta: manga discreti che oltre a questo senso di bizzarro e a introdurre alcuni elementi chiave cari all’autore (adolescenza, sesso, fragilità maschile) possono facilmente essere dimenticati, ma comunque apprezzati. Vi starete ora perché dedicare il primo appuntamento di questa rubrica proprio a un autore che ha fatto anche storie del genere. Passiamo avanti e vediamo il perché.

Manga che ti cambiano per sempre, o quasi

Entrando nella fase della maturità artistica, Shuzo Oshimi prende consapevolezza che quelle stranezze e sensi d’inadeguatezza che aveva provato in vita potevano diventare una forza inarrestabile per nuovi racconti. Arrivano così manga come I fiori del male, Happiness e Tracce di sangue, che non sono i soli lavori di cui vorrei parlare (c’è anche Dentro Mari e Bentornato, Alice), ma per ragioni di leggibilità facciamo uno sforzo e cerchiamo di non dilungarci troppo, parlando dei tre titoli citati sopra e cercando di capire perché sono così importanti.

I fiori del male, pubblicato tra il 2009 e il 2014, ha per protagonista un ragazzo molto appassionato (quasi ossessionato direi) dall’omonimo libro di Baudelaire. Un giorno, per un misto d’impulso e casualità, si ritrova a portare a casa i pantaloncini da ginnastica della ragazza che gli piace, solo che nel compiere questo gesto viene visto dalla “stramba” della classe, Nakamura. Avrà quindi inizio un tira e molla sentimentale dove il protagonista, vittima dei ricatti di Nakamura, si vedrà scoperto per quello che in realtà è: un lurido e schifoso verme col chiodo fisso del sesso. O forse no.

Ne I fiori del male, considerato il primo capolavoro dell’autore, ha grande rilievo l’approfondimento psicologico dei personaggi, sempre labili e incerti, pronti a cambiare e indefiniti come gli adolescenti del mondo “vero”. I contenuti trattati sono più maturi e forti rispetto ai lavori precedenti e di conseguenza anche la narrazione, che prima rifletteva solo in parte le turbe dell’autore, si trasforma in un modo per mettersi a nudo di fronte al mondo intero.

Per Oshimi l’adolescenza è il periodo più importante della vita di una persona, dove si formano tutti i problemi e le gioie della vita futura, dove iniziamo a ragionare come adulti pur non essendo tali, dove crediamo di aver capito tutto ma veniamo irrimediabilmente smentiti dalle conseguenze delle nostre azioni. Nei manga, dice l’autore, è più interessante descrivere minuziosamente i propri sentimenti, finendo per parlare, con una storia personale, a un pubblico vastissimo, che magari si chiede leggendo come sia possibile che quell’opera in particolare riesca a parlare proprio di ciò che sente nel profondo del proprio corpo.

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Happiness invece, uscito tra il 2015 e il 2019, è la storia di un giovane adolescente che di ritorno a casa viene morso da una misteriosa ragazza, finendo col trasformarsi velocemente in quello che si può a tutti gli effetti considerare un vampiro. La sua vita e quella delle persone che lo circondano cambierà per sempre, portando a galla il marcio che scorre dentro agli esseri umani, in grado d’essere visto quando sono messi con le spalle al muro in una situazione d’estremo pericolo. Torture, morti violente, sangue sono all’ordine del giorno nella tavole di questo che non mi vergogno a definire grande capolavoro.

Quella in scena con Happiness è una violenza necessaria e mai fuori luogo. Oshimi riesce a farci immergere in una situazione eccezionale con una brutalità rara, catturandoci e facendoci leggere la storia tutta d’un fiato, complice anche un tratto pulito dove i dialoghi sono limitati all’essenziale e viene dato grande spazio al disegno.

Questo è infatti un punto di forza incredibile. La rapidità e l’immediatezza con cui sarete in grado di leggere i suoi manga sono davvero fuori scala. Pur trattando temi importanti e storie complesse non vi ritroverete mai a posare il volume stanchi o annoiati; è tutto fluido e scorre come se quelle azioni non fossero altro che la conseguenza più naturale e umana di quello che erano le premesse in gioco.

Veniamo ora a Tracce di sangue, il manga più lungo dell’autore, che si concluderà proprio agli inizi di questo settembre 2023 in Giappone. La storia racconta del rapporto perverso e malato di una madre col figlio adolescente, in un continuo crescendo di tensioni e consapevolezze sul passato sempre più oscure.

Come al solito troviamo un protagonista maschile in età adolescenziale e dall’animo fragile, che subisce la vita piuttosto che agire con decisione di fronte al presente. Dopo aver visto la madre spingere il cugino più grande da un dirupo, il ragazzo comincerà a mettere in discussione tutta la sua vita passata solo la protezione della sua famiglia, capendo che spesso è giusto ribellarsi a quello che abbiamo di più caro, ma che non possiamo cambiare chi siamo davvero, nel profondo.

Più degli altri titoli, Tracce di sangue ci mostra la trasformazione dello stile di disegno di Oshimi, che da un’ottimo livello di partenza raggiunge vette pittoriche che oscillano tra l’arte surrealista e minimalista. Interi capitoli muti, grandi pagine dettagliate, primi piani densi di personalità sono il pane quotidiano per le tavole di questo incredibile e meraviglioso manga, che va avanti dal 2017 e raccoglie solo complimenti e riconoscimenti dai lettori e dalla stampa di tutto il mondo.

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Conclusioni

Le cose da dire sarebbero troppe, ovviamente un articolo come questo non esaurisce nessun obbiettivo se non quello di farvi leggere i manga di cui ho parlato. Shuzo Oshimi è un autore completo che va conosciuto, dibattuto e assimilato, affiancandolo ai grandi del fumetto (non solo manga) contemporaneo. Se come il sottoscritto aspetterete tempo su tempo prima di leggere i suoi lavori non vi farete nient’altro che un torto gigantesco. Andate alla ricerca (cosa non semplicissima, vista la situazione delle ristampe nel nostro paese) dei suoi manga e divorateli, poi parlatene in giro e fate in modo che vengano conosciuti da quanta più gente possibile. Una volta letti vi sarete resi conto del perché.

Leggi anche: Shuzo Oshimi disegna uno spin-off del suo manga Shino-chan non sa dire il suo nome

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Alessandro Diambra

Alessandro Diambra

Classe 1996. Sono uno di quelli che legge tutto e non ha cose preferite.

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