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Threads vs Twitter. È cominciata la guerra dei social

Che lo scontro abbia inizio. Threads, la piattaforma di microblogging di Meta è stata lanciata riscuotendo da subito un successo incredibile e minacciando la posizione di egemonia della rivale Twitter che si è mossa subito al contrattacco, non soltanto attraverso post sul proprio social atti a difendere la creatura di Jack Dorsey acquisita da Elon Musk, ma soprattutto attraverso un comunicato dei legali dell’azienda che promettono ripercussioni giudiziarie per presunti comportamenti scorretti da parte dell’azienda guidata da Mark Zuckerberg.

Sullo sfondo, come se fossimo davvero in una specie di film di fantascienza distopico, la sfida nelle arti marziali miste lanciata dal fondatore di Tesla al creatore di Facebook e prontamente accettata da quest’ultimo.

Diamo un’occhiata più approfondita alla questione, che potrebbe rappresentare la miccia capace di scatenare un vero e proprio caos tra le gerarchie della rete e di quella parte di web 2.0 fondato sui social network, capace di generare ricchezza, influenza e potere.

threads vs Twitter

Il lancio di threads

Thread è stato lanciato in alcune parti del mondo (ancora non è disponibile in Europa) il 6 luglio 2023 e dopo neanche ventiquattro ore dalla sua nascita poteva contare su oltre 30 milioni di utenti.

Un inizio esaltante, sottolineato da Zuckerberg sui suoi social e destinato a creare ancora più hype e curiosità intorno alla nuova rete che punta a rendere in tutto e per tutto Mark Zuckerberg il re e padrone indiscusso dei social network.

Threads, stando alla campagna di marketing che ha preceduto il suo lancio, dovrebbe essere l’alternativa testuale a Instagram, ma, nei fatti, somiglia talmente tanto a Twitter da essere per tutti, già prima del lancio, il nuovo rivale numero uno per il social network in questione, che, negli ultimi tempi, tra tagli al personale, questioni legate alle spunte blu e limiti di letture di post per gli utenti, stava già passando un periodo tutt’altro che facile.

Threads

Le recriminazioni di Twitter e la risposta di Meta

La prima reazione di Twitter è stata via avvocato, con Alex Spiro che ha scritto una mail al CEO di Meta per intimarlo di smettere di far lavorare al progetto di Threads i vecchi dipendenti di Twitter in possesso di informazioni riservate che permetterebbero loro di copiare il social con l’uccellino nel modo migliore e più veloce possibile.

Nello stesso comunicato, l’avvocato diffida Meta dall’utilizzo di metodi di data scraping su Twitter per estrapolare informazioni dagli utenti e migliorare in questo modo l’interazione sulla nuova piattaforma Threads da parte dello staff impiegato nei lavori.

In merito all’accusa di spionaggio industriale, il direttore della comunicazione di Meta, Andy Stone, ha utilizzato Threads per rilasciare un post in cui spiegava che nessuno degli ingegneri che si occupa di Threads sia un ex dipendente di Twitter.

Dopo qualche ora di insolito silenzio, anche lo stesso Elon Musk ha twittato a proposito del nuovo rivale, puntando a essere diretto ed evidentemente pronto alla battaglia, esprimendosi con un semplice quanto eloquente :

“la competizione è un bene, barare no”.

Il tweet, diventato subito virale, dimostra tutta la preoccupazione dei piani alti della piattaforma in merito alla vicenda mentre sono diventati chiari i motivi che hanno spinto Musk a stabilire dei limiti alla visualizzazione di post da parte degli utenti, in seguito alle accuse mosse ai rivali di data scraping.

Zuckerberg, dal canto suo, ha pubblicato martedì il suo primo tweet dopo undici anni di silenzio: un meme chiaro e provocatorio che non necessita di alcuna didascalia e di nessuna ulteriore spiegazione.

Naturalmente la battaglia è solo alle fasi iniziali e bisognerà aspettare per capire come possa evolvere la cosa: una delle grandi forze di Twitter, come prontamente ribadito da Linda Yaccarino, CEO di Twitter, risiede non tanto nella tecnologia o nell’infrastruttura del social quanto nella sua community, chiamata in tal senso a restare fedele e a sentirsi unica.

Twitter Elon Musk Threads

Un terremoto in vista per il web 2.0

I mondi stanno per collidere, o forse si sono già scontrati e stiamo per assistere a uno tsunami di proporzioni epiche tanto dal punto di vista economico quanto da quello derivante dalle dinamiche di potere legate a Internet e allo sfruttamento dei dati degli utenti.

Il teatrino legato alle mma è mutato improvvisamente in qualcosa di tremendamente più serio e rilevante. Non ci resta che aspettare per capire fino a che punto si arriverà e quali potranno essere le conseguenze sugli utenti e sull’assetto della rete.

Quello di cui possiamo essere certi, senza ancora capire bene se la cosa possa essere più un bene o più un male, è che mai come in questo caso, la guerra sarà trasmessa in diretta sulla rete.

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