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A Galaxy Next Door: recensione della commedia “stellare” di Crunchyroll

La stagione animata primaverile 2023 si sta avviando alla conclusione, con ormai ben poche opere che ancora devono trasmettere gli ultimi episodi, con la speranza che siano gli ultimi solamente della stagione: si spera sempre in un secondo cour di episodi per tutti quegli anime che sono stati particolarmente apprezzati dagli spettatori e dalla critica.

Purtroppo, molte piccole gemme nascoste (come Yuri is My Job!), unicamente perché poco pubblicizzate e condivise dal pubblico, si perdono nei meandri dei cataloghi di Crunchyroll, nonostante l’indubbia qualità dell’opera. Questo è il caso di A Galaxy Next Door, un anime all’apparenza semplice, ma che ha racchiuso in sé un tema tenero e per nulla scontato: innamorarsi all’improvviso, con tutte le problematiche del caso.

La sua controparte cartacea, scritta da Gido Amagakure (che già aveva scritto Sweetness and Lightning dal quale è stato tratto un anime disponibile sempre su Crunchyroll), è da poco terminata in Giappone, dopo una serializzazione durata 3 anni. Sperando che A Galaxy Next Door riceva una seconda stagione, ecco la nostra recensione!

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Una candida storia d’amore

In A Galaxy Next Door viene raccontata la storia di Ichirou Kuga, un giovane mangaka che lavora senza sosta pur di garantire alla sorellina Machi e al fratellino Fumio una vita dignitosa, dopo la prematura scomparsa del padre e l’allontanamento della madre. Oberato dal troppo lavoro, chiede al suo editore un nuovo assistente per aiutarlo nelle tavole.

Si presenta così a casa sua la bellissima Shiori Goshiki, una stupenda ragazza bionda e dagli occhi azzurri ma dal carattere estremamente professionale, tant’é che non ha problemi a disegnare durante la prima nottata di lavoro pur di aiutare Ichirou a rispettare una scadenza.

Un piccolo incidente però lega i due in maniera “sovrannaturale”: Shiori è la Principessa del Popolo delle Stelle, e l’averle toccato l’aculeo posto sulla schiena impone al malcapitato Ichirou un voto di matrimonio con la ragazza quasi indissolubile, pena del dolore fisico. Da questo momento in poi, Shiori si trasferirà dal ragazzo, e i due proveranno a conoscersi reciprocamente, cercando di non ferirsi l’un l’altra.

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Seppur la premessa sia sicuramente particolare e quasi unica nel suo genere, si potrebbe fare però l’errore di credere che la storia di A Galaxy Next Door prosegua verso una trama già esplorata e battuta da numerose altre commedie romantiche. Nulla di più errato: la storia dell’anime diventa più simile a una storia di formazione, dove i due giovani imparano piano piano cosa significa innamorarsi e preoccuparsi della persona amata; il tutto che culmina in un bellissimo climax nel penultimo episodio.

Ichirou e Shiori, infatti, ottengono un lento ma visibile approfondimento, sia della loro relazione ma anche personale: tramite alcuni flashback, possiamo infatti apprezzare alcuni eventi e situazioni che hanno formato il carattere dei due protagonisti di A Galaxy Next Door, tra solitudine dovuta allo status di Principessa, o il sobbarcarsi la responsabilità dei fratellini per l’amore che si prova per loro.

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La scena, giustamente, se la prendono i due protagonisti Ichirou e Shiori, e poco è lo spazio concesso alle comparse (tra cui una vicina di casa doppiata dall’onnipresente Rie Takahashi), tranne la sorellina di Ichirou, Machi, che un poco di spazio se lo prende, anche grazie al suo carattere energico e sempre pronto ad aiutare i due giovani “fidanzati per obbligo”.

Un adattamento un po’ lento?

Se il manga scorre con grande piacere, lo stesso però non si può dire per l’anime di A Galaxy Next Door. La grossa pecca dell’adattamento è che gli episodi iniziali risultano un po’ lenti, poco dinamici e con pochi avvenimenti di rilievo, almeno fino a metà serie dove ritorna a ingranare, più per la trama che per un cambio di pacing da parte dello studio di animazione.

Seppur fosse la scelta migliore quella di adattare un capitolo per episodio (il manga era una pubblicazione mensile da circa 35 pagine per capitolo), l’adattamento così realizzato risulta quasi appiattito nella parte centrale, rischiando di far desistere lo spettatore dal continuare l’opera.

Però, tutto sommato l’anime di A Galaxy Next Door è un buon adattamento dell’opera cartacea, anche grazie a qualche piccola scena originale che aiutano a contestualizzare meglio alcune scene. Peccato per qualche minuscolo taglietto: nel manga, all’inizio, l’atmosfera è leggermente più rilassata e “buffa”, mentre il taglio di certe espressioni facciali “comiche” rende l’anime un pochino più melodrammatico di quello che è in realtà l’originale. Nulla di grosso, ma doveroso segnalarlo.

I giudizi finali

Nel complesso, A Galaxy Next Door è una bella opera, con un suo fascino “celestiale” e tenero ma con qualche difetto nell’adattamento, soprattutto per la successione troppo lenta di alcuni avvenimenti. I disegni sono ben realizzati e dipingono bene i due protagonisti, mentre le musiche e le sigle sono candide e raffinate.

Il voto finale per A Galaxy Next Door è quindi un 7.8 su 10!
Se avete però apprezzato l’anime, fidatevi del nostro consiglio: leggete il manga, è anche meglio.

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Per saperne di più

Volete recuperare l’anime di A Galaxy Next Door, prodotto dallo studio di animazione Asahi Productions? Lo trovate su Crunchyroll, anche con i sottotitoli in italiano! Con soli dodici episodi, si presta bene a essere visto in una nottata sola, magari stellata, dove potete vedere una Galassia. Spesso, più vicina di quanto si creda.

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

22 Giugno 1999. Amo l'ignoto, ciò che è poco convenzionale, le storie d'amore smielate e Neon Genesis Evangelion.

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