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Pokemon, un uomo ha rubato 1500 carte in Giappone grazie a indicazioni ricevute su Twitter

Nelle ultime ore la polizia giapponese ha arrestato un uomo accusato di aver rubato circa 1500 carte collezionabili Pokemon proseguendo una scia di furti che nell’ultimo periodo sembra aver subito un escalation più che considerevole.

Non è la prima volta che in Giappone avvengono furti simili, già lo scorso maggio un negozio nella prefettura di Kumamoto aveva subito un furto di circa 600 esemplari poco dopo la sua apertura, stessa cosa è accaduto a Yamanashi dove un uomo era stato arrestato per aver rubato cards collezionabili per un valore di circa 2.200.00 yen (circa 15.000€).

Il problema non sembra aver colpito solo l’arcipelago nipponico ma anche il resto del mondo, solo pochi giorni fa avevamo riportato la notizia di un importante furto avvenuto in un’abitazione in Texas in cui, oltre a diverse console per gaming, erano state portate via addirittura 30.000 carte Pokemon.

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Carte Pokemon rubate dopo aver risposto a un post su Twitter

Secondo la notizia riportata da The Japan Times, il colpevole è un uomo di 35 anni nome Masaki Omori, originario di Urasoe, città giapponese della provincia di Okinawa. Questo avrebbe portato via 1500 carte per un valore totale di 1,15 milioni di yen, che equivalgono a circa 7.600€.

Vittima del furto è stato un negozio di Akihabara, scassinato intorno alle 5 del mattino del 12 aprile di quest’anno. La cosa più particolare è che l’uomo avrebbe deciso di effettuare il colpo dopo aver letto e risposto ad un post sul social blu e di aver agito seguendo le istruzioni di un’altra persona.

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Questa è una pratica nota come yami baito, un termine traducibile più o meno come “lavori loschi part-time”, in cui si compiono dei crimini di più o meno piccola entità per poi essere ricompensati con un pagamento che, in questo caso non è mai arrivato.

Gli inquirenti stanno ora infatti indagando per trovare l’uomo che avrebbe indicato a Masaki Omori dove e quando effettuare il furto. Da quanto sappiamo quest’ultimo avrebbe preso un aereo da Okinawa il giorno prima, per poi noleggiare una macchina dopodiché avrebbe ricevuto alcuni strumenti necessari a compiere l’effrazione da un uomo nella periferia di Tokyo.

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Fonte: 1

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Davide Conte

Davide Conte

Classe 1992. Nato sull'isola di Lost, figlio di Sony e Microsoft, cresciuto in sala giochi. Nessuno mi ha mai battuto a Puzzle Bobble.

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