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ASL de L’Aquila sotto attacco hacker: rubati 500GB di dati

È di poche ore fa la notizia che l’ASL de L’Aquila abbia subito un grave attacco hacker da parte del “Gruppo Monti” tramite un software di tipo ransomware, un particolare virus informatico che, una volta penetrato nel sistema informatico, crittografa in maniera illeggibile alcuni dati. L’unica maniera per sbloccarli è pagare gli hacker, con valute come Bitcoin, e sperare forniscano la chiave di decrittazione.

Non è la prima volta che in Italia succede un nefasto attacco informatico, come quello che di recente ha colpito l’azienda della Ferrari. In questo caso, gli hacker hanno seguito le medesime modalità e hanno puntato ad attaccare i dati degli utenti, minacciando di pubblicarli online se non fosse arrivato un riscatto cospicuo.

Numerosi i disagi da parte dell’ASL

Un medico dell’Azienda Sanitaria Locale de L’Aquila, che ha preferito rimanere anonimo, afferma che questa è una “catastrofe senza precedenti“: l’intero sistema informatico della provincia è al collasso e i servizi al cittadino non sono assolutamente garantiti, tanto da obbligare il personale medico a tornare temporaneamente a carta e penna.

Ma il problema più grave rimangono le centinaia di Gigabyte di dati sensibili compromessi e finiti sul deep web (la parte di web non indicizzata dai motori di ricerca), tra cui la cartella clinica di una paziente, con allegato il referto di un’ecografia ginecologica.

La sicurezza informatica: un annoso e irrisolto problema

L’azienda nega che i dati degli utenti siano in grave pericolo, mentre il gruppo hacker che ha compiuto l’attacco afferma di essere in possesso dei dati degli utenti più sensibili, come i pazienti affetti da HIV, e minaccia di divulgarli pubblicamente sul web nel caso non venga pagato un riscatto, al momento quantitativamente sconosciuto.

L’attacco è di dominio pubblico, tanto da essere riportato in numerosi forum di data leak e blog di sicurezza informatica. Nonostante l’intervento di esperti di cyber security, c’è il rischio che il sistema informatico dell’ASL non venga ripristinato per almeno due o tre settimane.

L’Europarlamentare membro della Sottocommissione Sanità Elisabetta de Blasis afferma di star lavorando come relatrice per un dossier riguardante i dati sanitari dello Spazio Europeo, ponendo l’accento su quanto sia importante tagliare la burocrazia dannosa e adottare standard di sicurezza informatica più elevati al fine di proteggere i dati sensibili degli utenti.

asl-aquila

Fonti: 1 | 2

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

Reincarnazione di Bocchi. Vedo il bello in tutto, a partire dai piccoli dettagli.

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