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The Marvelous Mrs. Maisel 5: la recensione dei primi 8 episodi in attesa del gran finale

The Marvelous Mrs. Maisel fin dalla sua prima stagione ha raccolto dei pareri altamente positivi da parte di pubblico e critica, per via della sua egregia scrittura e del carisma dei personaggi. A questo si è sempre aggiunta una messa in scena meravigliosa, che ricalca un periodo di forte evoluzione, quello di fine anni ’50, facendo da ponte ovviamente agli anni sessanta, raccontati attraverso gli occhi profondi di Midge Maisel.

La protagonista affronta la ricerca di un equilibrio all’interno di un lavoro che sostanzialmente non ne ha, quella della comica, e lo fa in un mondo dove la figura della donna non viene vista di buon occhio se si intraprende una strada del genere, quindi anche per questo la situazione creata passo passo da Amy Sherman-Palladino regala dei momenti davvero incredibili e profondi, oltre che sfaccettati.

Il racconto si dirama sempre in più direzioni, e tutti i personaggi intorno a Midge fanno sempre e comunque la loro parte, nonostante alcuni sembrano inizialmente inutili e vuoti per la trama. Uno dei punti di forza di questa quinta stagione e proprio questo: mantenere il ritmo scandito nelle stagioni antecedenti senza barcollare un attimo, donando quindi un apice man mano che i minuti trascorrono.

The Marvelous Mrs. Maisel 5: la recensione dei primi 8 episodi in attesa del gran finale
The Marvelous Mrs. Maisel 5: la recensione dei primi 8 episodi in attesa del gran finale

La cornice dipinta in The Marvelous Mrs. Maisel è forte e regge il “quadro” fin dall’episodio pilota, forse uno dei più immersivi per quanto riguarda la presentazione di una nuova situazione, in un mondo altamente competitivo per quanto riguarda il medium delle serie televisive.

Dove eravamo rimasti?

La quinta stagione si attacca a quanto visto alla fine della quarta stagione, mostrando il peso degli “errori” e delle scelte della protagonista, che l’hanno vista rifiutare proposte succose dove oltre al guadagno, avrebbe anche acquisito un noto successo.

Il suo egocentrismo subentra nuovamente, e successivamente alla delusione e al fallimento del suo percorso con Shy Baldwin, noto cantante famoso in tutto il mondo, Midge non ha più voluto rischiare una strada del genere onde evitare delusioni, fallimenti e crolli drastici a livello economico.

Susie e Lenny avevano aperto una strada molto interessante per la carriera della Signora Maisel, ma quest’ultima ancora una volta ha dato spazio alle sue illusioni, ai suoi obiettivi immaginari, confermandosi una sognatrice di un qualcosa che forse non accadrà mai di questo passo, specie se non ci riesce a scendere a compromessi: d’altronde parliamo di Midge no? Una donna dal carattere forte, complesso e sfacciatamente frammentato.

Quindi anche per questo la crescita e la maturità in questa quinta stagione sono forti, presenti: lo notiamo anche nel lato tecnico della produzione, a partire dalla scrittura, passando per la regia, la fotografia, la recitazione e la messa in scena totale, forse all’apice della forma in questa nuova stagione.

The Marvelous Mrs. Maisel 5: la toccante, profonda e “ironica” vita di Midge Maisel

Così come nelle stagioni precedenti anche questa quinta pone un volto ironico, divertente, ma allo stesso tempo profondo e (dis)equilibrato alla vita della protagonista e a quella dei personaggi che ruotano intorno a quest’ultima.

Nascita, crescita, evoluzione, fallimento, vittoria, comprensione: questi sono solo alcuni degli aggettivi e dei valori trasmessi e mostrati da Palladino, dalla sua tagliente, sincera e delicata scrittura, volta a omaggiare il rischio di sbagliare, il peso dell’esistenza, e perché no anche la famosa ricerca della felicità.

Questo è un atto visibile e tangibile all’interno del personaggio di Abe Weissman (papà di Midge ndr), dove successivamente a un lavoro insoddisfacente come insegnante alla Columbia University, decide di mollare tutto per tracciare e percorrere la nuova strada verso una vita più soddisfacente, completa, dove all’interno della suddetta quest’ultimo può sentirsi se stesso, può sentirsi degnamente umano.

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Proprio al raggiungimento di tale obiettivo il rapporto tra Abe e sua figlia si deframmenta, si distrugge, per essere ricostruito in maniera più dolce, delicata e comprensiva, dato che l’ex-professore finalmente capisce e accoglie le scelte fatte dal cuore di Midge

The Marvelous Mrs. Maisel è sempre stato questo, un racconto crudo e reale sulla società di quel tempo (con accenni profondi e toccanti a quella moderna ndr), rappresentato attraverso gli occhi di personaggi a cui non va bene un percorso già scritto da qualcun’altro, dove il rischio e gli errori la fanno da padrone, così come vediamo nel personaggio di Joel.

Profondo, sfaccettato, presuntuoso, pretenzioso, composto di mascolinità tossica: l’ex-marito di Midge è la colonna portante del rapporto causa – effetto di questa serie, dove grazie a esso si inquadrano le conseguenze degli errori, insieme a tutte le mancanze che alcune scelte possono comportare: perdono, decadenza, sconfitta, vittoria, amore, perseveranza, profondità.

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Joel: uno dei personaggi più sfaccettati della serie

Joel è il cardine di tutto questo, il “filtro” da cui tutto passo e tutto si distrugge, si evolve, per dare spazio a nuovi percorsi, nuovi sbagli, nuove scelte, un “eterno ritorno” da cui difficilmente si può uscire, proprio come la vita reale no?

In attesa del gran finale che chiuderà un cerchio aperto nel 2017, vi abbiamo donato un’infarinatura generale di questa quinta stagione, che come accennato prosegue sulla stessa linea qualitativa delle stagioni scorse, riuscendo ad ampliare addirittura quanto fatto in precedenza, grazie a una scrittura brillante e una messa in scena davvero “Meravigliosa”, proprio come la nostra Signora Maisel.

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Nicola Gargiulo

Nicola Gargiulo

Grafico e Copywriter di professione, nerd per ossessione. Cresciuto a latte, anime, videogiochi, film, serie TV, manga e fumetti cerco di diffondere il "verbo" tramite la parola scritta e lo spazio concesso dall'internet e dai capoccia di Dr. Commodore, detti anche "Gorosei".

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