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Giappone, negozio per otaku è stufo dei clienti puzzolenti: saranno costretti a mettersi il profumo

In Giappone, quando si parla di otaku (ovvero di grandi appassionati di anime e manga, definibili dei veri e propri fanatici) girano molteplici stereotipi. Uno tra tutti è sicuramente quello per cui gli otaku sono soliti farsi pochissime docce durante la settimana, e infatti non è più così raro sentire curiose affermazioni da parte delle idol che chiedono agli otaku di lavarsi prima di venire ai loro concerti.

Sebbene sia considerabile uno stereotipo, in alcuni casi si rivela veritiero e causa problemi anche agli stessi negozi che forniscono agli otaku il loro pane quotidiano. Questo è il caso di un negozio giapponese chiamato Akiba, che si specializza in prodotti per otaku e che ha ricevuto fin troppe lamentele in merito al cattivo odore emanato da molti dei propri clienti.

Proprio in risposta a tali lamentele, il negozio ha deciso di correre ai ripari e di provare per una volta a fare la differenza: Akiba ha annunciato su Twitter delle misure con cui vuole spingere i suoi clienti a lavarsi, e intende riuscire nell’impresa con le buone o con le cattive.

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Il piano del negozio è ambizioso

Il negozio ha iniziato a offrire una serie di prodotti profumati per tentare di smorzare gli odori pungenti di chi popola il suo locale. Nelle foto in cui annuncia l’inizio delle misure anti-puzza sono visibili diverse candele profumate, ma anche dei profumi da uomo e da donna di vario tipo e del deodorante. Il piano di Akiba è piuttosto semplice: se un cliente che arriva in negozio puzza, gli verrà chiesto di applicarsi addosso un deodorante o un profumo. In caso di rifiuto, gli verrà chiesto di uscire dal negozio.

Nel tweet che presenta l’iniziativa di Akiba, viene scritto nero su bianco che lo staff del negozio avrà il compito di segnalare i clienti che si ritiene emanino un cattivo odore. Questo perché il negozio ha osservato un grande incremento di popolarità e di clientela, ma questo va di pari passo con l’aumento di gente puzzolente, secondo lo scrittore del tweet. Insomma, questa misura si è resa necessaria per fare in modo che l’ambiente resti vivibile.

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Non è chiaro su quale base si sia diffuso lo stereotipo per cui i fanatici di anime e manga si lavano poco, ma un sondaggio di un utente giapponese condotto nel 2018 su Twitter resta ancora piuttosto indicativo rispetto a questa domanda. L’utente aveva chiesto agli appassionati di anime di scrivere le loro abitudini igieniche, scoprendo che 1 otaku su 20 si lava solamente una volta a settimana.

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Fonte: 1

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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