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One Piece: RED, l’intervista ai doppiatori Renato Novara, Emanuela Pacotto e Federica Simonelli

Al Gamesweek & Cartoomics 2022 abbiamo avuto l’onore di intervistare Renato Novara, Emanuela Pacotto e Federica Simonelli, doppiatori di One Piece: RED. Insieme a Luffy, Nami e Uta abbiamo cercato di esplorare l’esperienza in sala di doppiaggio.

L’intervista pone l’accento sulle visioni dei tre doppiatori e su quali siano le sensazioni dei fan su One Piece: RED. L’opera in Giappone e nel mondo ha già infranto tutti i record d’incasso facendolo diventare il più redditizio della serie.

One Piece Film: RED uscirà nelle sale italiane l’1 dicembre 2022 e si prospetta anche qui un grande successo.

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One Piece Film: RED, record d’incassi in Giappone, sta per arrivare in Italia

One Piece RED è in uscita il 1° dicembre e in patria ha già fatto un incasso stellare. Quali sono le sensazioni che vi hanno dato i fan italiani? Come può cambiare il mercato degli anime con un film del genere?

  • Renato Novara

La risposta del pubblico è stata molto forte. C’è grande attesa attorno alla magnificenza delle canzoni, al personaggio di Uta e per il ritorno di Shanks: vedere dove tutto ha avuto origine ha creato grandi aspettative. Credo sia uno dei punti di forza di questo film perché ha unito il passato, il presente e il futuro di One Piece. 

L’introduzione di una Idol in un anime come One Piece è una scelta coraggiosa. Sono due mondi opposti, no? Da un lato One Piece e dall’altra tutta l’animazione legata al mondo delle Idol e delle canzoni. È una commistione molto particolare e vincente sulla carta. In Giappone lo è stata, in Italia vedremo: secondo me questo film unirà trasversalmente più fan e più generazioni.

  • Federica Simonelli

Lo confesso: io non ho mai seguito One Piece ma ne riconosco l’importanza nel mondo dell’animazione! È comunque un onore incredibile per me entrare a far parte del suo mondo. Secondo me One Piece: RED sarà godibile anche da chi non è fan di One Piece.

Il concetto di Idol è molto caro agli appassionati del Giappone e a causa di questo aspetto molte persone che non seguono One Piece mi hanno detto che vogliono vedere comunque il film. Io stessa, anche se non doppiassi Uta, sarei andata a vedere One Piece: RED! Le canzoni poi sono stupende e varrebbe la pena guardarlo anche solo per il concerto.

  • Emanuela Pacotto

One Piece: RED è Il film dei record in Giappone e in tutto il resto del mondo. Secondo me l’impatto sul mercato italiano è però un punto interrogativo. Ci sono stati addetti ai lavori che hanno visto il film in anticipo: a volte la polemica ripaga con le views e ne sono state lanciate alcune soltanto per far notizia.

Quello che dico io è di correre al cinema il 1° dicembre. Non leggete e non ascoltate quello che è stato detto, non fatevi condizionare da quello che avete sentito! One Piece: RED è un film molto diverso dai precedenti che fa lo sforzo di avvicinare le nuove generazioni a One Piece. Sarà un film esplosivo!

Anche se è stato detto che è un musical non è vero! Qui il personaggio è una Idol, suona un concerto ed è normale che canti. Il film è divertente, i personaggi sono meravigliosi ed Eiichirō Oda è straordinario. One Piece: RED è un film che può offrire davvero tanto: non fatevi condizionare da quello che avete sentito e andate al cinema!

Renato Novara e Emanuela Pacotto

Uta è tra i protagonisti di One Piece: RED

La doppiatrice di Uta è rimasta segreta per molto tempo e, come abbiamo detto, è ispirato a una Idol giapponese. Questo tipo di personaggio viene esplorato anche in film come Perfect Blue o nel recentissimo Belle di Mamoru Hosoda. Federica, come ti sei approcciata al personaggio? Hai preso ispirazione da qualcuno?

  • Federica Simonelli

In realtà mi sono fatta guidare esclusivamente da Uta. È ciò che faccio da sempre quando lavoro. Ammetto che non penso a farmi ispirare da questo o quest’altro personaggio. Io cerco di seguire pedissequamente quello che è il personaggio che interpreto! Quindi per fare Uta mi sono ispirata semplicemente ad Uta.

Federica Simonelli

Le voci di One Piece come ricordo dell’infanzia

Molti di noi in redazione sono cresciuti con le vostre voci guardando Pokémon, Naruto e lo stesso One Piece. Come si avvicinano i ragazzi che rivedono in voi la loro infanzia? Come vive invece chi si è trovato a lavorare insieme alle voci che ascoltava in TV?

  • Renato Novara

Il rapporto coi fan è fighissimo! Io ho partecipato alla prima fiera a Milano nel 2007 per la promozione di Full Metal Alchemist. Già lì mi ero stupito di vedere la gente che arrivava e mi chiedeva le foto. Ricordo ancora una ragazza che piangeva urlando ed ero imbarazzatissimo! Non sapevo neanche come comportarmi.

Successivamente ho capito che il mondo era questo e che per i fan noi siamo l’unico appiglio umano: se sei fan di Luffy, non potrai mai incontrarlo dal vivo. Noi doppiatori, anche se siamo solo la loro voce, rappresentiamo la scintilla a cui potersi attaccare. 

Questo rapporto rende contenti anche i ragazzi che ci seguono. Da quando ci sono i social è esploso tutto: ti chiedono continuamente audio, se sarai presente ai meet and greet… Lo chiedono anche persone che ti hanno già visto 50 volte. Devo dire che è nato un bellissimo rapporto. Questo legame permette anche a noi italiani di vivere ciò che in Giappone già succede da anni. I doppiatori giapponesi spesso sono dei veri e propri idoli: i social hanno dato anche a noi un 10% di quell’amore.

Anche io poi mi sono trovato a doppiare dal nulla con i mostri sacri della mia infanzia, tra cui la stessa Pacotto o la Magnaghi, che interpretava Memole. Mi ricordo ancora quando ho conosciuto Donatella Fanfani, la doppiatrice di Creamy, che è stata successivamente la mia insegnante. Per me all’epoca è stato un grandissimo onore, però è diverso da oggi. Quando ho cominciato io non c’erano i social e quindi era veramente una nicchia chiusa. Ero solo io che mi esaltavo per loro, tutti gli altri ragazzi no. 

  • Federica Simonelli

Per me è un onore potermi definire collega di persone come Renato, Emanuela ma anche della già citata Magnaghi. Tutte voci che io sentivo e dicevo: “vorrei essere con loro!”. Ora sono qui ma per me non è ancora reale. Questa è la prima fiera a cui partecipo in veste di ospite. Sono appassionata di fumetti e ho partecipato a tante fiere da pagante. Visto il numero di persone che mi hanno dimostrato affetto, ora il mio obiettivo è trovare una bella firma! La mia è bruttissima.

Sono veramente contenta di aver avuto l’opportunità di doppiare un personaggio così importante. Da appassionata speriamo che anche grazie a questo film ne arrivino altri. L’animazione giapponese ha veramente tantissimo da dare al pubblico: l’obiettivo è far capire che l’animazione è un medium con cui raccontare una storia, non solo per bambini. Se si superassero i pregiudizi la gente scoprirebbe tante altre bellissime opere.

  • Emanuela Pacotto

La frase che più mi viene detta è “sei la voce della mia infanzia!”. Dietro questa frase c’è un’emozione pazzesca: vedo ragazzi con gli occhi che brillano, le mani che tremano… Le nostre voci i fan ad un periodo felice e spensierato dell’infanzia. Associano la voce e la figura della persona a un momento bello della loro vita. Per me è ancora faticoso accettarlo ed ogni volta sono sorpresa da questo affetto… Però è un dato di fatto.

Il rapporto è cambiato tanto con l’avvento dei social. Sono stata una delle prime a frequentare le fiere e all’epoca potevo ancora girare in incognito. Era tutto molto più moderato perché era difficile ricollegare la mia faccia alla mia voce.

Io sono legata soprattutto al mondo dell’animazione giapponese, il mondo dei nerd per eccellenza che aveva connotazioni negative. Il nerd era chiuso nella sua stanzetta, un po’ ricurvo e con gli occhiali… Ora il nerd è uno strafigo! Finalmente può parlare delle sue passioni. Abbiamo sdoganato quella che è la cultura giapponese e l’interesse verso gli anime è cresciuto. I doppiatori giapponesi sono delle vere e proprie star e la stessa cosa si è un creata anche qui in Italia. Per cui a volte non mi riconoscevano per il volto ma sentendo la mia voce mentre camminavo per Lucca!

Ormai sto cominciando veramente a far parte della vita di chi ama questo genere di intrattenimento. È molto bello perché devo ammettere che tutto il pubblico che mi segue è dolcissimo, educato e molte volte timido. Io credo sia perché mi ricollegano alla voce di Nami, Jessie, Bulma o Sakura. Non saresti mai maleducato con Nami o cafone con Jessie, no? Anche perché ti farebbero un mazzo così! Credo di essere protetta dai miei personaggi. Avvicinarsi a me significa avvicinarsi anche con rispetto ai personaggi che interpreto e che sono in qualche modo intoccabili. 

Shanks il Rosso

Renato Novara ci racconta l’esperienza come direttore del doppiaggio in One Piece Film: RED

Renato, questo film è stata anche una grande sfida per te perché oltre a doppiare Luffy sei stato anche direttore del doppiaggio del film. Quali sono state le difficoltà nel doppiare i vostri personaggi e come mai è stato scelto di non doppiare anche le canzoni?

  • Renato Novara

Far doppiaggio ti mette in prima linea perché Luffy è anche la mia voce. Quando ho doppiato mi sono affidato a Max Di Benedetto che ha curato la mia parte e questo era ciò a cui ero già abituato. Per quanto riguarda la direzione è stata una vera sfida perché sono le mie prime direzioni. Devi veramente tenere le fila di tutto: mi sono guardato il film un sacco di volte perché alcune cose non le capivo appieno.

Io sono stato felicissimo quando ho saputo che all’interno del film c’erano delle canzoni! La scelta di tenere le canzoni in originale penso però sia quella giusta perché accontenta doppiamente i fan. Loro vogliono sentirle in giapponese e doppiarle avrebbe rovinato il prodotto finale. Abbiamo cercato di essere fedeli all’originale.

  • Federica Simonelli

Io canto e quindi ero felicissima di interpretare una cantante! Ma è giusto che le canzoni non siano state tradotte. Ado è un Idol all’apice del suo successo in Giappone e privare l’audience italiana della sua performance sarebbe stato praticamente un crimine. Da cantante ovviamente spero sempre di ottenere un personaggio che mi permetta di esprimere le mie doti! A parte le battute le sue canzoni vanno tenute così come sono: parte del fascino del film è anche questo.

  • Emanuela Pacotto

Io e Renato siamo amici da una vita, per cui lavorare con lui è come ritrovarsi a casa. Il lavoro in sala è sempre un lavoro di gruppo. L’obiettivo è portare a casa il prodotto migliore. Lo scambio di idee è importante, perché ognuno ha la possibilità di dare suggerimenti, e il rapporto di amicizia favorisce tutto questo.

Nami, come spesso capita in questo tipo di film, è meno presente. Però ci sono un paio di scene per le quali il personaggio rimarrà nell’immaginario collettivo. Ci sono veramente delle cose che mi hanno fatto tanto ridere perché sono meravigliose. Bastano poche battute perché c’è tutto il personaggio con la sua grinta. È sempre bello ritrovarla.

Grazie a tutti e tre per questa intervista! Non vediamo l’ora di ascoltare le vostre voci in One Piece: RED, in uscita fra pochissimo!

Per scoprire la lista dei cinema in cui verrà proiettato One Piece Film: RED, vi rimandiamo alla pagina ufficiale di Anime Factory.

LEGGI ANCHE: One Piece, il film diventa protagonista di un servizio del TG5 (che fa una piccola gaffe)

Uta e Luffy di One Piece RED

FONTI: 1.

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