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Giappone, arrestato per violenza sessuale il compositore di Uzaki-Chan, Hitori Bocchi e Pokémon

Hidekazu Tanaka, il 35enne compositore di numerose colonne sonore per famosi anime e videogiochi, nelle scorse ore è stato arrestato con l’accusa di tentata violenza sessuale a Tokyo. Tanaka avrebbe preso per mano una ragazza adolescente, mentre si trovava in un parcheggio per bicilcette vicino ad una stazione di Meguro.

Tanaka ha composto molta musica presente in vari videogiochi e anime che ci hanno accompagnato sin dalla nostra infanzia, come ad esempio IdolMaster, Hitoribocchi no Marumaru Seikatsu, Monogatari Series: Secon Season, Ore no Imouto ga Konnani Kawaii Wake ga Nai e il più recente Pokémon Journeys.

Pare che la ragazza abbia deciso di denunciare l’uomo dirigendosi ad una vicina cabina di polizia, affermando come l’uomo l’abbia afferrata per la mano dicendole delle oscenità. La polizia della stazione è intervenuta per indagare sull’accaduto, avvalendosi anche della visione delle videocamere di sicurezza.

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Il Giappone e l’annoso discorso sulle molestie

L’incidente risale allo scorso agosto, ma i risultati delle indagini hanno stabilito l’arresto di Tanaka solo qualche giorno fa, per la precisione il 24 ottobre. Pare che il compositore abbia seguito la ragazza all’interno dell’area di parcheggio delle bici, e ciò sarebbe stato comprovato anche da quanto visibile nel materiale video delle videocamere.

Tanaka è stato dunque arrestato dalla polizia con l’accusa di “tentata indecenza forzata”, il termine legale che il Giappone usa per definire un’azione che coinvolge anche la violenza sessuale. In ogni caso, gli inquirenti stanno ancora svolgendo le indagini del caso, e non è ancora chiaro quando sarà la data del processo.

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In Giappone, le molestie sessuali sono prese seriamente in considerazione, e talvolta alcune delle pratiche che in Occidente non troveremmo così inusuali, sono considerate indecenti nel paese del Sol Levante. Infatti, il paese considera “harrasment” tutto ciò che disturba gli altri individui o non è da essi desiderato.

Solitamente, quando questi atti sono portati alla luce non contano le vere intenzioni del molestatore: se la persona coinvolta è preoccupata del comportamento messo in atto o non si sente a suo agio, si tratta di molestia.

Qualche mese fa avevamo parlato di un programma TV giapponese che elencava nuovi tipi di molestie, che forse esacerbavano un po’ troppo questo discorso (per lo meno vedendo la questione dal punto di vista occidentale). Trovate il link dell’articolo qui sotto.

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Leggi anche: Giappone: elencano in TV dei nuovi tipi di molestie, ma alcune di esse sono molto… discutibili

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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