Uno dei siti maggiormente utilizzati per tracciare i voli di tutto il mondo, FlightRadar24, è andato down per alcune decine di minuti dopo che più di 300 mila persone, in tutto il mondo, si sono collegate con l’intenzione di tracciare il volo SPAR19, sulla quale si troverebbe Nancy Pelosi (la speaker della Camera dei rappresentanti americana) che oggi dovrebbe fare visita a Taiwan.
È da diverse ore che, globalmente, ci si chiede se effettivamente Pelosi visiterà Taiwan, e Flightradar24 è uno dei pochi modi che gli utenti hanno per verificare il tragitto di quello che si presume essere l’aereo della speaker. Difatti, è difficile stabilire se su quel volo sia effettivamente presente Nancy Pelosi, a causa delle strette misure di sicurezza adottate e che sono parse anche piuttosto giustificate poiché all’aeroporto di Taoyuan, uno dei due scali della capitale Taipei, è stato diramato un allarme bomba.
Prima di andare down, il sito Flightradar24 indicava che l’aereo della US Air Force era diretto verso le Filippine e aveva già sorvolato la Malaysia, Singapore e l’Indonesia. Si presumeva che si stesse approcciando alla portaerei USA Ronald Reagan, proprio vicino Taiwan. Pochi minuti dopo, la conferma: Nancy Pelosi è ufficialmente diretta a Taipei (aggiornamento, l’aereo è atterrato a Taiwan).
Perché sono tutti su Flightradar24 a osservare il volo di Nancy Pelosi?
L’eventuale visita della Pelosi a Taiwan sta generando, da diversi giorni, molta tensione tra le principali potenze economiche mondiali, poiché la Cina ha minacciato ritorsioni nel caso della visita della speaker.
Nemmeno i media sono riusciti a verificare visivamente la presenza a bordo dell’aereo di Nancy Pelosi e della sua delegazione. Nonostante ciò, si sa che la speaker è attesa in serata a Taipei, all’aeroporto di Songshan.
La grande segretezza nella quale è immerso il viaggio è presto spiegata: la Cina ieri ha avvisato chiaramente gli Stati Uniti che, se la presidente della Camera statunitense avesse fatto visita a Taiwan “seguendo la strada sbagliata”, allora Pechino avrebbe risposto in modo forte e risoluto per punire la provocazione.
È stata fatta una chiara minaccia e, in particolare, ieri la portavoce del ministro egli esteri cinese, Hua Chunying, ha detto che nel caso Nancy Pelosi proseguirà con la sua intenzione di andare a Taiwan, allora ella “si assumerà la responsabilità e pagherà il prezzo per aver minato la sovranità e gli interessi della Cina”.
La presidente taiwanese Tsai Ing-Wen non ha rilasciato dichiarazioni a conferma o smentita della visita di Pelosi. Le autorità statunitensi non visitano Taiwan da almeno 25 anni e Pechino, cercando di assicurarsi che la cosa continui così, ha fatto sapere che in caso contrario le Forze armate cinesi “non staranno a guardare”.
Nel frattempo, sono state molte le segnalazioni di aerei da guerra cinesi avvistati stamattina sulla linea mediana dello Stretto di Taiwan, oltre che di navi da guerra vicino alla linea di separazione.
Nelle scorse ore gli Stati Uniti hanno provato a stemperare le tensioni: John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha detto che la speaker non ha ancora annunciato la visita a Taiwan e che sta a lei decidere, ma che nulla è cambiato nella politica statunitense verso il paese asiatico.
Kirby ha anche chiarito che, essendoci la separazione dei poteri negli Stati Uniti ed essendo la Camera un ramo indipendente, è nei diritti di Pelosi andare a Taiwan. Considerando anche che ci sono stati speaker e rappresentanti del Congresso che, in passato, hanno fatto visita al paese, la visita della Pelosi secondo Kirby non può essere usata come pretesto dalla Cina per alzare le tensioni.
Intanto, il mondo è molto curioso di sapere se la prossima tappa di Nancy Pelosi sarà effettivamente Taiwan o meno, come dimostra l’intasamento di uno dei siti più popolari per il tracciamento di voli in tempo reale, e la risposta pare proprio essere un sonoro “sì”.
Fonte: Flightradar24