Paul Sorvino, l’attore che da sempre ha interpretato gangster e poliziotti sul grande e piccolo schermo, noto soprattutto per i suoi ruoli in progetti come “Quei bravi ragazzi” e “Law & Order”, è morto lunedì all’età di 83 anni. (FONTE BBC)
Paul Sorvino si è sentito male domenica sera mentre si trovava a Jacksonville, in Florida, con la moglie Dee Dee Sorvino. La donna lo ha portato alla vicina Mayo Clinic, dove è morto lunedì mattina secondo quanto riferito dal suo agente pubblicitario, Roger Neal. La causa del decesso non è stata resa nota. “Siamo stati tutti colti di sorpresa”, ha detto Neal.
“I nostri cuori sono spezzati”, ha dichiarato Dee Dee Sorvino in un comunicato. “Non ci sarà mai un altro Paul Sorvino, era l’amore della mia vita e uno dei più grandi interpreti che abbiano mai calcato lo schermo e il palcoscenico”.
Nel corso della sua carriera il nativo di Brooklyn è stato una presenza imponente al cinema e sul palcoscenico. Sorvino ha iniziato a Broadway, dove ha ricevuto una nomination ai Tony per il suo ruolo in “That Championship Season”, prima di conquistare l’industria cinematografica negli anni Settanta. Ha recitato accanto ad Al Pacino in “Panico a Needle Park”, James Caan in “The Gambler” e ha lavorato con Carl Reiner in “Where’s Poppa?” e “Oh, God!”. Lavorando costantemente negli anni ’80, Sorvino ha raggiunto nuovamente la celebrità con il ruolo di Henry Kissinger in “Nixon” nel 1995 e di Fulgencio Capulet in “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrmann.
I ruoli più iconici di Paul Sorvino sono stati quelli del mafioso Paulie Cicero in “Quei bravi ragazzi” e del sergente della polizia di New York Phil Cerreta in due stagioni di “Law & Order”. Con un’altezza di 1,80 m e uno sguardo in grado di sviscerare qualsiasi ego.
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Da parte sua, Sorvino non si vedeva così. Durante un panel del Tribeca Film Festival per celebrare il 25° anniversario di “Quei bravi ragazzi”, Sorvino ha rivelato che quasi non si presentò sul set perché non riusciva a calarsi nel ruolo del violento boss della mafia.
“Ero davvero perso”, ha detto l’attore, che aveva chiesto al suo agente di trovargli una via d’uscita. “Poi stavo andando a sistemarmi la cravatta e ho visto questo tizio”, ha detto Sorvino del proprio riflesso nello specchio, sorprendendosi con il proprio sguardo letale. “E mi ha spaventato a morte. Quello è l’uomo!”.
Quell’uomo è diventato il suo biglietto da visita, ma Sorvino aveva ben chiaro il confine tra chi era e chi interpretava sullo schermo. Una volta ha detto al New York Times che si considerava “un poeta-guerriero”.
“La maggior parte delle persone pensa che io sia un gangster o un poliziotto o qualcosa del genere, ma la realtà è che sono uno scultore, un pittore, un autore di best-seller, molte, molte cose – un poeta, un cantante d’opera, ma nessuna di queste è un gangster, ma, sapete, ovviamente ho una sorta di talento per interpretare queste cose”, ha detto l’attore in un’intervista del 2014 con Orlando Weekly.
Sorvino, che ha sposato Dee Dee nel 2014, ha avuto tre figli dal primo matrimonio con Lorraine Davis: Michael Sorvino, Amanda Sorvino e l’attrice premio Oscar Mira Sorvino. Paul e Mira hanno condiviso un momento pubblico particolarmente tenero nel 1996, quando Mira ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in “Mighty Aphrodite”. Quando ha accettato il premio, ha dedicato il premio a suo padre: “Quando mi date questo premio, onorate mio padre, Paul Sorvino, che mi ha insegnato tutto quello che so sulla recitazione, ti voglio molto bene, papà”.
Lunedì Mira ha scritto su Twitter dopo l’annuncio della morte del padre.
“Il mio cuore è spezzato: una vita di amore, gioia e saggezza con lui è finita. Era il padre più meraviglioso. Gli voglio tanto bene. Ti mando l’amore delle stelle papà mentre ascendi”.
