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Negli USA fa così caldo che anche i miner di Bitcoin decidono di cessare le loro operazioni

Il mondo dei Bitcoin non se la sta passando troppo egregiamente: da qualche settimana diverse aziende di criptovalute si trovano sull’orlo del fallimento, e le società di mining sembrano trovarsi sempre più impantanati per via della situazione attuale del mercato, vedendo anche il crollo che stanno subendo queste alternative alla moneta tradizionale. Un esempio di ciò sono le recenti dimissioni del CEO di Compass Mining, Whit Gibbs, e di Jodie Fisher, CTO, i quali hanno improvvisamente deciso di lasciare il loro posto a metà giugno dopo aver ricevuto delle accuse per non aver pagato delle salatissime bollette elettriche arretrate.

Secondo Bloomberg, molti miner di Bitcoin si sono indebitati sfruttando le loro attrezzature e la valuta con la quale operano per avere garanzie sui prestiti, i quali servivano ad espandere ulteriormente le loro attività. Da un rapporto di Arcane Research, i miner dovrebbero restituire almeno 4 miliardi di dollari, trovandosi così obbligati a liquidare le loro partecipazioni per coprire i costi.

Nel problema dei costi sempre più esponenziali dell’elettricità si aggiunge poi il fattore “calore” che sta impattando l’intero globo: in Texas le autorità hanno chiesto ai residenti di ridurre il consumo di energia per prevenire dei blackout, a causa delle temperature che hanno raggiunto oltre i 100 gradi Fahrenheit. A causa di ciò, anche le compagnie di mining di Bitcoin hanno deciso di abbandonare volontariamente le loro attività, in modo da non causare ulteriore sforzo alle reti elettriche.

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Addio temporaneo al mining di Bitcoin

Inutile dire come queste decisioni abbiano portato a risvolti decisamente positivi: con la sospensione dell’estrazione di Bitcoin da parte delle aziende dedicate a queste attività, il Texas si è trovato con all’incirca 1000 megawatts di energia libera, secondo il Concilio delle Blockchain texano. In questo modo, è stato restituito l’1% della capacità totale della rete elettrica dello stato americano.

In aggiunta, il presidente del Concilio Lee Bratcher ha dichiarato come ci siano anche altre ragioni che hanno portato i miner a fermare le operazioni, come il prezzo esorbitante dell’elettricità che continua ad aumentare per via dell’alta domanda. Dunque, le aziende hanno voluto provare ad essere dei “bravi” consumatori di elettricità, in modo da non causare problemi all’intera cittadinanza.

Allo stesso tempo anche Riot Blockchain, la società più grande in Texas in fatto di operazioni di mining, ha affermato di voler ridurre l’energia. La compagnia ha ritwittato una dichiarazione nella quale veniva spiegato come il loro più grande centro a Rockdale abbia ridotto l’elettricità il 10 luglio fino alle 10 di sera, aggiungendo come avrebbero ripetuto questo genere d’azioni se la rete elettrica necessitasse di essere stabilizzata nuovamente.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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