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L’Attacco dei Giganti: l’editor dice la sua riguardo le critiche alle azioni di Eren

Quasi un anno è ormai trascorso da quando abbiamo letto il finale de L’Attacco dei Giganti su rivista, opera di Hajime Isayama che nel corso dl tempo e anche grazie agli adattamenti animati che ne hanno consacrato il successo abbiamo imparato ad amare. Al finale su rivista è seguito poi un finale che in un certo senso lo va a completare, formato di circa cinque pagine extra pubblicate successivamente all’interno del volume 34.

Non è però del finale in sé che andremo a parlare oggi, anche per non fare alcuno spoiler a chi sta seguendo solo l’anime e aspetta con impazienza l’uscita della terza ed ultima parte della Final Season prevista per il 2023. Parleremo piuttosto delle recenti dichiarazioni sul finale dell’editor di Isayama Shintaro Kawakubo che, in una recente intervista svoltasi sul portale giapponese gendai ismedia, ha risposto alle critiche arrivate in merito:

«Quando Hajime Isayama ha iniziato la serie undici anni e sette mesi fa penso ci fossero storie ed emozioni che voleva rappresentare. Ha iniziato il manga perché voleva disegnare quelle, e ha finito per disegnare esattamente ciò che voleva disegnare, quindi non penso che qualcuno abbia il diritto di lamentarsi a riguardo. Perciò gli ho detto: penso sia un capitolo finale di cui nessuno avrà di che lamentarsi»

l'attacco dei giganti

Anche dopo la pubblicazione del finale e la comparsa delle prime critiche, spiega l’editor, le parole che ha rivolto ad Isayama per rassicurarlo sono state le stesse: «hai disegnato ciò che volevi disegnare, perciò va tutto bene». L’importante, è questo il succo del discorso, è che ad essere soddisfatto del lavoro sia Hajime Isayama poiché infondo qualche critica da parte del pubblico arriverà sempre.

Un’altra delle domande proposte durante l’intervista riguarda uno dei temi più importanti ma al tempo stesso delicati di tutto L’Attacco dei Giganti: il genocidio, e in particolare del modo estremamente crudo e violento cin cui esso è rappresentato all’interno del manga.

«Isayama tempo fa disse così: se volessi dire alle persone “non dovreste uccidere” non avrebbe senso dire loro direttamente che non bisogna uccidere. Perché sette miliardi di persone nel mondo sanno che le persone non vanno uccise eppure gli omicidi continuano ancora oggi, rendendo qualsiasi richiamo verbale inutile. Se è così, allora le parole “va bene uccidere le persone” potrebbero riuscire a trasmettere un maggiore peso se si guarda al risultato, perché c’è una possibilità che le persone in ascolto possano pensare “che stai dicendo? La cosa giusta è non uccidere!” Quindi se c’è un messaggio che vuoi trasmettere forse la cosa giusta da fare è non disegnarlo come la società se lo aspetterebbe»

Ciò che l’editor, attraverso le parole di Isayama, sta dicendo dunque è proprio che la crudeltà, la spietatezza e persino i dubbi che i personaggi si fanno riguardo la correttezza o meno del genocidio servono proprio a creare una reazione di sdegno e opposizione nei lettori, che sentendo le parole “va bene uccidere” dovrebbero essere naturalmente portati a pensare che la cosa giusta è non farlo.

L'Attacco dei Giganti

Nonostante dunque il messaggio dell’opera sia chiaro Isayama è stato più volte accusato di supportare la guerra, il razzismo e persino il genocidio stesso attraverso la sua opera. Anche a queste accuse l’editor ha risposto durante l’intervista:

«L’ultimo capitolo ha generato delle polemiche e alcuni l’hanno criticato per aver “supportato il genocidio”. Isayama era piuttosto preoccupato a riguardo, ma io gli ho detto: “potrebbe essere una buona cosa. Paragonato alla guerra vera, in cui muoiono tantissime persone e solo dopo le persone pensano “il genocidio è sbagliato”, quando leggi L’Attacco dei Giganti e dici “questo è un manga a favore del genocidio” e ti senti male a riguardo, allora il messaggio ti è arrivato senza bisogno che nessuno morisse nella vita vera»

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Fonte: gendai.ismedia | Traduzione giapponese-inglese

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Daniela Reina

Daniela Reina

Nel tempo libero viaggia attraverso tempo, spazio e mondi di fantasia in compagnia di qualche buona lettura. Il suo manga preferito è Berserk, l'anime Neon Genesis Evangelion.

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