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Demon Slayer Tengen Uzui

Demon Slayer: cosa c’è dietro lo “Tsuguko” pronunciato da Tengen Uzui? Parliamone

L’arco narrativo del quartiere a luci rosse di Demon Slayer è appena entrato nel suo climax incoronandolo, insieme a L’Attacco dei Giganti, come uno degli appuntamenti più attesi della settimana da parte dei fan dell’animazione giapponese.

In questa ottava puntata siamo passati all’azione più nuda e cruda, la quale è, storicamente, uno dei principali motivi di unione degli appassionati di Demon Slayer.
Tengen Uzui è finalmente sceso in campo e si è guadagnato le luci della ribalta grazie alla sua entrata in scena, ma l’avversario sembra essere un nemico veramente ostico.
Gyuutarou, infatti, ha fatto la sua comparsa durante il settimo episodio per proteggere la sorellina Daki, con la quale si scopre condividere la posizione di sesta luna crescente all’interno della gerarchia dei demoni d’élite di Kibutsuji Muzan.

Il nuovo villain è sicuramente l’entità più potente della coppia ed è del tutto fuori dalla portata dei nostri protagonisti Tanjiro, Inosuke e Zenitsu.
Tuttavia, Tengen Uzui, il Pilastro del Suono, non ha ancora sfoggiato tutte le sue capacità e di conseguenza si erge come protettore del quartiere e ingaggia lo scontro con Gyuutarou.

Demon Slayer Tengen Uzui

Durante lo scontro contro la sesta luna crescente il pilastro del suono viene ferito al volto e ci viene specificato come egli sia stato avvelenato.
In quel momento inizia uno dei primi flashback del personaggio di Tengen Uzui, che scopriamo essere discendente di una rinomata famiglia di shinobi e che quindi, a causa degli intensissimi allenamenti ai quali dovette sottoporsi da ragazzino, è in grado di sopportare la presenza del veleno all’interno del proprio corpo molto meglio rispetto a qualsiasi altro comune essere umano.

Il combattimento prosegue in maniera incerta, con nessuna delle due parti che sembra ancora intenzionata a mostrare tutte le sue carte, finchè Tanjiro, Inosuke e Zenitsu non fanno la loro comparsa per dare man forte al pilastro in uno scontro che, altrimenti, sarebbe stato un due contro uno molto sfavorevole.

Da lì lo scontro subisce una breve pausa all’interno della quale Tengen Uzui utilizza il termine “Tsuguko” nei confronti dei nostri tre protagonisti.
Quest’interazione appare quasi come insignificante, ma in realtà cela molto dietro alla propria accezione.

Tsuguko

Che cos’è uno Tsuguko in Demon Slayer?

Tengen Uzui, come potete vedere dallo screenshot qui sopra, utilizza il termine all’interno della frase: “Loro tre sono i miei brillanti allievi” dove Tsuguko si sostituisce ad allievi in lingua originale.
Tuttavia, il termine più corretto con cui tradurlo sarebbe successore.

Tsuguko è fondamentalmente un ammazzademoni dotato di ottime abilità di combattimento ed immenso potenziale, tanto da poter diventare un pilastro in futuro. Ciò significa che Tengen Uzui nutre grandi speranze da tutti e tre e li considera, nonostante la loro giovane età e la poca esperienza, come papabili candidati per le future nomine.

Ma uno Tsuguko non è ancora diventato un pilastro e deve versare sudore, sangue e lacrime e aumentare la propria capacità per meritarsi tale sostantivo.
Normalmente, nel mondo di Demon Slayer, uno Tsuguko può fare domanda presso un pilastro per diventarlo o essere trovato da un hashira attuale e preso sotto la sua ala.
Lo Tsuguko che segue le orme di un pilastro solitamente ne imita anche la tecnica di respirazione.

Demon Slayer Tengen Uzui

Tuttavia, non sembra essere questo il caso; Tanjiro, Inosuke e Zenitsu non si sono mai effettivamente allenati sotto la guida del pilastro del suono e quindi non ne imitano né lo stile di combattimento né le tecniche di respirazione.

Sotto la guida del loro pilastro, gli Tsuguko sviluppano le proprie abilità in maniera specifica e ottimizzata, arrivando a eccellere nei dettami impartitili dal proprio maestro.
Tutto ciò in previsione del momento in cui l’attuale pilastro non sarà in grado di continuare il suo servizio; sarà li allora che il suo Tsuguko lo sostituirà nel ruolo di hashira.

L’esempio più lampante per rendere maggiormente comprensibile questa interazione è il rapporto che abbiamo tra Shinobu Kochou (pilastro) e Kanao Tsuyuri (Tsuguko). Sin dall’inizio della serie abbiamo potuto constatare, infatti, come quest’ultima appaia molto simile alla prima sia sotto l’aspetto dell’equipaggiamento che sotto quello delle tecniche utilizzate.

demon slayer - cosplay

Ma allora per quale motivo Tengen Uzui avrebbe utilizzato il termine Tsuguko per riferirsi ai nostri tre protagonisti?
É probabile che il pilastro del suono non abbia mai avuto degli allievi sotto la sua ala protettiva. Quindi, qualora dovesse avverarsi la peggiore delle ipotesi nello scontro con Gyuutarou, avrebbe degli uomini fidati a cogliere la sua eredità di hashira. Nonostante ciò, così facendo, le tecniche di respirazione del suono tramandate all’interno della sua famiglia andrebbero perse per sempre.

D’altronde, come abbiamo potuto vedere in questo ottavo episodio di Demon Slayer, Tengen Uzui presenta chiari sintomi dell’avvelenamento e della tossina che sta circolando all’interno del proprio corpo e probabilmente si è reso conto lui stesso di avere poche possibilità di resistere ancora a lungo.
Inoltre, l’evidente e abbondante sudorazione potrebbe essere un sentore di affaticamento e spossatezza generata dal veleno, lasciando intendere che il pilastro del suono stia trattenendo il suo dolore e la sua stanchezza per il bene del quartiere e del genere umano, a discapito della sua stessa vita.

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L’utilizzare da parte di Tengen Uzui il termine Tsuguko è, quindi, un semplice riconoscimento all’impegno e alla dedizione che Tanjiro, Inosuke e Zenitsu mostrano durante le proprie missioni nonostante la disparità di potenza oppure un passaggio del testimone preventivo?
Saranno in grado in nostri protagonisti di reggere un tale fardello oppure l’hashira riuscirà a sconfiggere la sesta luna crescente e avere salva la vita?
Per scoprirlo non ci resta che proseguire con la visione dei prossimi episodi dell’arco del quartiere a luci rosse di Demon Slayer.

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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