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In Giappone apre la prima scuola dedicata agli Esports

Da passione per pochi agli albori, i videogiochi sono ormai diventato l’hobby preferito di molti ragazzi, con un espansione sempre più ampia verso il mondo del lavoro. Oltre agli streamer e gli influencer, un settore che negli ultimi anni ha fatto enormi progressi è quello degli Esports. Infatti i tornei competitivi di vari titoli come Fortnite, FIFA, COD o LoL sono seguiti con grandissimo interesse da parte del pubblico, con numeri che si avvicinano a quelli di eventi sportivi famosi in tutto il mondo.

Oltre al pubblico, molte società sportive e non come Juventus o Red Bull, ma anche alcune celebrità (Drake, Shaquille O’Neal, Paul George) stanno investendo sempre più in questo mondo. Visto il grande interesse, si sta iniziando anche ad investire per formare figure adatte a lavorare in questo ambiente. Per questo in Giappone, a Shibuya, da questa primavera sarà possibile frequentare l’Esports High School, una vera e propria scuola superiore, ma con un focus sul mondo del gaming.

La scuola, che aprirà in Aprile, è stata finanziata dal gigante delle telecomunicazioni NTT e dal team Esports di proprietà dei Tokyo Verdy, squadra calcistica che milita nella J2 League, la seconda divisione giapponese. Questo ha permesso alla scuola di fornirsi con 40 PC da gaming Galleria XA7C-R37 con un Intel Core i7-11700 e dotate di schede grafiche Nvidia GeForce RTX 3070. Non sono ancora noti i titoli su cui gli studenti lavoreranno, ma saranno MOBA, RTS e sparatutto in prima e terza persona.

Esports 1

Gli studenti oltre al gaming avranno accesso al programma didattico tipico delle High School nipponiche, con un aiuto individuale per chi è in difficoltà con il programma. I professori saranno gamer professionisti ed esperti del settore.

Il sito della scuola mostra anche le varie possibilità lavorative che potranno intraprendere coloro che termineranno il corso di studi. Oltre a Esports player e streamer, la scuola formerà una serie di figure che fanno parte dell’industria del gaming, come game designer, VR creator, creatori di effetti speciali, programmatori e game writer. Per alcune di esse sarà poi necessario un ulteriore percorso tramite università o corsi specifici.

Non si sanno ancora i costi per i partecipanti, ma che per chi fosse eventualmente interessato a gennaio si terranno degli open days a Shibuya.

Commodoriani diteci cosa pensate di questa novità e se secondo voi in futuro avremo sempre più scuole come queste

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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