L’attesa è finita e finalmente, da giovedì 11 novembre 2021 sarà disponibile in tutte le sale cinematografiche italiane Zlatan, ovvero il nuovo film ispirato alla vita di Zlatan Ibrahimović, diretto da Jens Sjögren e tratto dall’autobiografia Io, Ibra, scritta a quattro mani dallo stesso calciatore e da David Lagercrantz.
Puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo.
Il film si preannuncia un successo, dal momento che il libro è stato un vero e proprio successo, tradotto in più di 30 lingue e addirittura, in Svezia, registrò il più alto numero di prenotazioni, superando il precedente record che era appartenuto a Harry Potter e i doni della morte.
Inoltre è da considerarsi una vera e propria novità nel panorama cinematografico contemporaneo, poiché la pellicola verrà distribuita esclusivamente al cinema, a differenza della moderna usanza di dare precedenza allo streaming.
La trama è semplice e ripercorrerà la vita del calciatore attraverso le sue vittorie, le sue sconfitte ed i suoi record accumulati in tutta la sua carriera. Nulla a che vedere, quindi, con l’Ibrahimović ricco e famoso che conosciamo oggi, ma piuttosto un racconto su “come tutto è iniziato”. Ad interpretarlo ci saranno Dominic Bajraktari Andersson e Granit Rushiti, rispettivamente in una versione di lui bambino ed adulto.
Zlatan Ibrahimović: vita e carriera
Ibrahimović è un calciatore svedese, attaccante del Milan e della nazionale svedese, considerato uno dei più forti della sua generazione, nonché uno dei marcatori più produttivi della storia del calcio.
Con la nazionale svedese ha fatto parte di due campionati del mondo, nel 2002 e nel 2006 e di quattro campionati d’Europa: 2004, 2008, 2012 e 2016.
Qui un elenco dei suoi record aggiornato alla data del 12 settembre 2021.
La trama
Zlatan, secondo di tre fratelli e figlio di genitori separati, vive a Rosengård, nella periferia di Malmö, luogo in cui tra povertà estrema e costanti rischi, inizierà a formare il suo carattere.
Il pallone ed il calcio lo hanno letteralmente salvato, tenendolo occupato e, di conseguenza, lontano dai guai di un quartiere difficile come quello in cui è cresciuto.