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Facebook: moderazione diversa per quasi 6 milioni di “vip”

Facebook sin dal lontano 2018 ha sempre dichiarato di trattare tutti gli utenti allo stesso modo, ma per parafrasare Orwell: “tutti gli utenti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Un’inchiesta del Wall Street Journal però ha portato alla luce una lista di “vip intoccabili” che sembrano essere immuni alle normali regole di moderazione della piattaforma.

Il programma Xcheck nato nel 2018 con lo scopo di dare una revisione aggiuntiva ad alcuni contenuti ritenuti controversi postati da personaggi influenti, è diventato nel tempo una lunga lista di nome di vip intoccabili, per cui determinate regole non valgono. I loro contenuti, che normalmente sarebbero moderati per un qualsiasi utente, vengono per alcuni addirittura autorizzati preventivamente, in attesa di una fantomatica revisione da parte dei dipendenti Facebook che non avviene mai.

L’inchiesta sulla lista di “vip intoccabili” di Facebook

Secondo il Wall Street Journal un esempio su tutti è stato il profilo social dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nonostante i molti post che un normale utente si sarebbe visto eliminare con la causa dell’“incitamento all’odio” sono serviti i fatti di Capitol Hill per poter agire contro di lui.

Facebook Gruppi Vip
Andy Stone direttore delle comunicazioni per le linee di condotta

Altro caso di moderazione assente è il profilo social del calciatore Neymar, attaccante del Paris Saint Germain. Infatti il calciatore brasiliano ha postato nel 2019 una foto di una donna nuda che lo aveva accusato di stupro. Il calciatore non è stato accusato, ne è sotto indagine per questa cosa.

La lista però è estremamente vasta: si parla infatti di 5,8 milioni di persone e i numeri sono in continua crescita. Comprende vip, politici, personaggi influenti come giocatori e cantanti. Facebook ha provato a difendersi tramite il portavoce Andy Stone che su Twitter ha dichiarato:

Come abbiamo detto nel 2018: “‘Controllo incrociato’ significa semplicemente che ad alcuni contenuti di determinate pagine o profili viene dato un secondo livello di revisione per assicurarsi che abbiamo applicato correttamente le nostre norme”. Non ci sono due sistemi di giustizia; è un tentativo di salvaguardia contro gli errori

A quanto pare però alcuni non sono della stessa idea. Nel 2019 alcuni ricercatori in una nota accusavano la compagnia di investire pochissime risorse e pochissimo tempo nel combattere la disinformazione e di non applicare quello che dice pubblicamente.

LEGGI ANCHE: COME FACEBOOK DIVENTA CATTIVO CON I GRUPPI

Una fonte interna ha dichiarato che questi documenti che sono trapelati al Wall Street Journal sono una piccola parte di un’inchiesta in atto alla Commissione Sicurezza e Scambi, un ente che si occupa principalmente di frodi finanziarie.

Fonte: Wall Street Journal.

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Gianmarco Vinciguerra

Gianmarco Vinciguerra

Giocatore di Ruolo incallito, Nerd di vecchio stampo .

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