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Resident Evil Village early access demo Parte 1, il nostro provato: cosa ci è successo e cosa ne pensiamo?

Ecco il resoconto e le nostre impressioni sul primo early access in esclusiva PlayStation della demo di Resident Evil Village

L’attesa per Resident Evil Village si è fatta spasmodica nell’ultima settimana, complice un RE Showcase che oltre a rivelare nuovi dettagli e trailer circa l’ultima iterazione del survival-horror di Capcom ha anche svelato le date per accedere alla tanto attesa demo finale del titolo in arrivo il prossimo 7 maggio.

Sulla scorta di quanto detto, abbiamo provato su PS5 la prima parte dell’early access esclusivo per le console di casa Sony con aspettative molto alte, e siamo pronti a parlarvi di ciò che abbiamo visto nella mezz’ora a nostra disposizione.

Il villaggio

La demo si apre con una cupa ed ingobbita anziana che cita la misteriosa Madre Miranda, probabile nuovo main villain di Resident Evil. Torniamo nei panni del malcapitato Ethan Winters, costretto a recarsi in uno sperduto e desolato villaggio rurale in cerca di Rose, la figlia rapita. Con Mia fuori dai giochi per colpa di Chris Redfield – i cui piani e coinvolgimento nella vicenda restano ancora avvolti nella più totale incertezza – lo sfortunato padre sembra essere da solo, contro un male che fatica a comprendere, così come accade per lo stesso giocatore.

Dopo il fugace incontro con la devota, siamo abbandonati a noi stessi in un viottolo che sembra portare alla piazzetta del luogo ameno in cui siamo costretti. Da qui, altre diramazioni ci condurranno verso una chiesetta e all’acquisizione di uno dei due bassorilievi necessari a completare il playthrough, in pieno stile Resident Evil. Non si tratta di un vero e proprio enigma ambientale, ma siamo sicuri che il titolo finale non ne sarà parco. 

Ciò che balza subito all’occhio è quanto l’atmosfera cerchi di rifarsi a quella dell’indimenticato Resident Evil 4, non solo per i colori a schermo o per il rintocco delle campane, ordine perentorio e presagio di sventura, ma anche per il rinnovato layout dell’inventario, ora ritornato ad avere le sembianze di una vera e propria valigetta. E’ però soprattutto la possibilità di spostare librerie, armadi e mobilio vario per impedire ai nemici di entrare nelle casupole che siamo intenti ad esplorare ad averci dato le maggiori vibrazioni in tal senso.

Al termine di un preliminare giro di perlustrazione, siamo costretti ad entrare in un campo di grano in cui la visibilità è ridotta, con tanto di spaventapasseri ad alimentare l’atmosfera avvilente e storditi dai continui e per nulla rassicuranti rumori di fondo.

Un’ombra coglie la nostra attenzione per un attimo, e neanche il tempo di trovare un fucile che ci imbattiamo in due Lycan duri a morire, veloci, dai movimenti poco leggibili e terrificanti nell’aspetto. Soluzione medica, testa saltata e pronti a ripartire, alleggeriti di – troppe – munizioni e di una cura.

Arrivati al termine della sezione di soppiatto per evitare nuovi guai con un altro dei bestioni, ci ritroviamo al cospetto di Elena e di suo padre, morso dalle belve nel tentativo di proteggere la propria casa. Dovremo aprire un cancello e permettere alla giovane e al ferito di entrare dalla vicina Luiza e di trovare infine ristoro.

La situazione andrà fuori controllo quando il padre della nostra nuova amica subirà una trasformazione e saremo salvi solo grazie al suo disperato intervento. Cercheremo di scappare dalla casa, ormai in fiamme per la fortuita caduta di una lanterna, avviando un furgone. Sempre più convinti a trovare il secondo bassorilievo e ad arrivare al castello, lì dove con ogni probabilità è nascosta la figlia del protagonista.

Purtroppo è qui che Elena si lascia trasportare dalle emozioni, e in un impeto di follia dettata dall’amore, pensa che lo stato del padre sia recuperabile. E’ così che la giovane perde l’equilibrio e cade, inghiottita dalle fiamme nel tentativo di raggiungere il mostro che una volta chiamava ‘papà’.

Ethan, quindi, è costretto a sfruttare la via di fuga da solo e lo stesso s’interroga, disperato, sul perché tutti quelli con cui entra in contatto siano destinati a morire. Recuperato l’ultimo bassorilievo, ecco Madre Miranda fare capolino davanti ai nostri occhi, per poi sfuggire alla vista all’interno dell’oro spento del grano appassito.

Tornati alla chiesa troveremo di nuovo l’anziana devota, ora intenta a ripetere una litania con ad oggetto proprio il misterioso capo spirituale della ‘pittoresca’ comunità locale. Faremo per avanzare verso la porta, risistemare al loro posto i bassorilievi e proseguire alla volta del castello

L’analisi

La demo ci ha saputo intrattenere e rassicurare sul procedere dei lavori allo stesso tempo, nonostante l’oggettiva esiguità del tempo concessoci per apprezzarla. Ciò che abbiamo visto ci è piaciuto sotto diversi punti di vista. Se il gameplay è in perfetta linea di continuità con il recente passato rappresentato da Resident Evil 7, il comparto grafico ha subito una svecchiata palpabile. Un uso sapiente del già ottimo RE Engine che ha reso il colpo d’occhio notevole.

Si tratta chiaramente di un titolo cross-gen in cui le ambientazioni in esterna – ora più ampie e sicuramente frequenti rispetto alla precedente iterazione – restano un gradino sotto rispetto alle location circoscritte e in interna, ma lungi dall’essere anche solo vicine a delusione di sorta.

Nota di merito anche per le animazioni facciali, tallone d’Achille del capitolo sottotitolato Biohazard in occidente, e comparto nel quale sembra siano state investite molte risorse in termini di tempo ed impegno da parte di Capcom. Torna il doppiaggio anche in lingua italiana, con Renato Novara che veste nuovamente i panni del protagonista. Per quanto tirare le somme sul suo lavoro da una demo di 30 minuti non sia il massimo, tocca segnalare come la performance sembri – purtroppo – in linea con quella espressa nella prima apparizione nel franchise: non sempre a fuoco e non sempre convincente, al netto di un timbro particolare e molto riconoscibile.

Resident Evil Village

Infine, giocato in 4K nella modalità priva del Ray Tracing per apprezzare appieno la fluidità dell’azione, il titolo non ha subito sbalzi o rallentamenti di sorta, rimanendo stabile intorno ai 60 fps su PS5. Da rilevare su quest’ultima anche la completa compatibilità con le feature tipiche del DualSense, in particolare con i grilletti adattivi, – anche troppo – resistenti quando si entra in modalità di mira con le bocche da fuoco.

Il prossimo aggiornamento sullo stato dei lavori è quindi fissato nella giornata del 25 aprile, sempre a partire dalle 19 e fino alle ore 3 del mattino successivo. Cosa pensate della demo? Condividete le nostre impressioni? Fatecelo sapere con un commento!

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Angelo Basilicata

Angelo Basilicata

Gamer dall'età di 12 anni, cultore (o meglio "cultista") di Hidetaka Miyazaki dal 2009. vive la passione per i Vg da completista ed è un ragazzo semplice: mangia, gioca, ama

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