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Casting Malfatti: Non solo whitewashing

Ovvero: 5 scelte di casting…discutibili

Dopo aver parlato di whitewashing, ho deciso di fare qualcosa di più semplice, ma voglio comunque dare un ché di continuità parlando sempre di casting. Ma stavolta non analizzerò soltanto il casting di attori caucasici in ruoli di minoranze, ma parlerò più generalmente di scelte di casting… fatte coi dadi.

L’Ultimo Dominatore dell’Aria

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E come non iniziare parlando del film più brutto della carriera di Shyamalan e forse tra i più brutti della storia del cinema mainstream (tra i più brutti, non IL più brutto). Oltre al fatto che questo film è un insulto all’opera originale e non funziona nemmeno come film a se (tanto per farvi un esempio, i dominatori della terra sono rinchiusi in una conca nel film. Ma non in una conca d’acciaio speciale o cose simili, un avvallamento. E, no, non hanno mai pensato di liberarsi e non ci hanno nemmeno provato) troviamo un cast totalmente composto da etnie che non c’entrano nulla con i personaggi originali: la maggior parte è caucasica e non è per nulla asiatica al contrario della serie animata dove la maggior parte dei personaggi era di varie etnie asiatiche (fatta eccezione per la tribù dell’acqua, che invece era di etnia inuit).

Come se già tutto questo non fosse grave di suo, praticamente tutti gli attori sono incapaci a recitare. Avete presente il livello “Recita delle elementari”? Siamo lì.

Super Mario Bros.

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Si, parlo del film basato sulla serie di videogiochi più famosa del mondo (che i fan di questa hanno deciso di ignorare). Chi è l’attore inadatto al ruolo? John Leguizamo nel ruolo di Luigi. Lui è troppo giovane per sembrare il fratello di Mario (la cui scelta di casting è azzeccata dato che hanno scelto Bob Hoskins) e il peggio è che avevano una scelta perfetta che gli si parava davanti: Tom Selleck.

Magnum P.I. nel ruolo di Luigi era un’occasione perfetta che purtroppo hanno mancato.

Les Misérables

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Russel Crowe come Jean Valjean? Beh, ci potrebbe stare…se la parte fosse solo recitata. Ma purtroppo deve cantare in questo film.

Per questo paragrafo lascio la parola ad un collega che sicuramente ne sa più di me sul carattere musicale dei film, l’esperto di musica e di colonne sonore di DrCommdore: Babacar.

Le Miserable è un film con una pesantissima eredità da rispettare: Quella dell’omonimo musical, allestito ininterrottamente dal 1980 in svariate versioni. Originariamente in lingua francese, solo successivamente si vede convertito in inglese per Broadway, palcoscenico che ne ha consacrato la fama nel mondo anglosassone. Spostandosi da Broadway a Hollywood le aspettative erano altissime, mantenendo sia compositore che librettisti della controparte teatrale. Forse la più grande difficoltà affrontata dalla produzione è stata la differenza tra gli interpreti teatrali, necessariamente ottimi cantanti, e quelli di Hollywood, molto meno dotati, almeno da un punto di vista canoro.

Se la colonna sonora è di prim’ordine (essendo Claude-Michel Schönberg un veterano del genere) quasi tutti gli attori riescono, se non a brillare, almeno a reggere dignitosamente la prova, facendo poi leva sulle proprie capacità attoriali e indiscussa fama, per ammaliare il pubblico. Tutti tranne Crowe il quale, affossato dalla critica specializzata e reo confesso di una mediocre interpretazione canora, stona in un film altrimenti più che valido per il genere che rappresenta.

E se non foste convinti di questa affermazione, provate a comparare Crowe con Philip Quats, interprete storico di Javert nelle produzioni inglesi ed australiane.

Constantine

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Questo è uno dei due film decenti della lista. Ma c’è un problema abbastanza grosso: Keanu Reeves non è Constantine.

L’interpretazione è buona, ma manca il personaggio sullo schermo (e se non capite di cosa sto parlando, vi consiglio caldamente la visione della serie TV omonima o la lettura di Hellblazer). Ma forse il peccato peggiore è Shia LaBeouf (ancora acerbo come attore ai tempi, contando che era prima di Transformers e già lì non è che abbia dato una performance bellissima) come Chas Chandler (qui indicato come Chas Kramer).

Gods of Egypt

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Abbiamo iniziato col whitewashing, finiamo col whitewashing.

Nikolaj-Coster Waldau (Jaime Lannister) nel ruolo di Horus, Gerard Butler che interpreta Seth, Geoffrey Rush nella parte di Ra, Élodie Yung nelle vesti di Hathor e, cosa più meschina, altri attori caucasici per interpretare degli umani egizi.

Per gli dei posso comprendere un minimo visto che non hanno una propria rappresentazione univoca ed universale, ma per gli umani? Non c’è giustificazione.

Grazie a Dio questo film non ha ricevuto un’enorme attenzione mediatica o attrazione da parte del pubblico come i precedenti nella lista, andando a registrare un flop di 90 milioni. “Perché ne parli allora?” Perché è giusto parlare del fatto che un film del 2016 abbia compiuto un’azione così meschina come il precludere parti di grossa importanza ad attori della giusta etnia.

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Mario Sacchi

Mario Sacchi

Nato nel '96, questo baldo giovane passa il giorno e la notte alla ricerca di notizie su film, serie tv e anime. Nel tempo libero posta amenità sui suoi social.

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