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20 film ambientati a Natale… che non parlano del Natale

Va bene il calendario dell’Avvento cinematografico, va bene Mamma… ho perso l’aereo su Italia 1, va pure bene che il Grinch alla fine cambi idea e voglia salvarlo, ‘sto cavolo di Natale. Ma qui si fa appello a tutti coloro che attendono il Natale come gli Stark l’inverno: con rassegnata inevitabilità. Perciò lasciamo perdere campanelle, festoni, alberi e “oh, se non ci vediamo più, buon Natale eh” e andiamo a vedere 20 film che sono ambientati a Natale… ma che con il Natale non centrano niente.

Un paio di precisazioni: non sarà una classifica, quindi troverete un simpatico ordine cronologico; per allietarvi il cuore ci sarà una chicca simpatica su ogni film; oh oh oh buon nasale (cit.).

Scrivimi fermo posta (Ernst Lubitsch, 1940)

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Qui il Natale serve perché c’è bisogno di un negozio preso d’assalto dalla massa, pronta ad accaparrarsi fino all’ultimo oggetto. E in mezzo a questo clima turbinosamente innevato quel genio di Lubitsch spande il suo tocco per regalarci la storia d’amore fra James Stewart e Margaret Sullavan.

Fun Fact: il film, oltre a non essere uscito sotto Natale (10 gennaio) non è mai stato programmato a dicembre durante le sue prime televisive americane.

Quarto potere (Orson Welles, 1941)

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Dai, forse il miglior film della storia del Cinema. Ma anche Quarto potere ha un tocco natalizio, partendo dal flashback nella neve del piccolo Charles Foster Kane, passando per lo spacchettamento dei regali fino ad arrivare a capodanno (ma vent’anni dopo).

Fun Fact: film preferito di Charles M. Schulz (creatore dei Peanuts) che in una striscia del 1974 ha pensato bene di spoilerare il finale del film. La trovate qua.

L’uomo che visse nel futuro (George Pal, 1960)

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Fantascienza e Natale: L’uomo che visse nel futuro è un classico intramontabile del genere, e forse il suo inizio in questo clima da caminetto acceso e festività serviva proprio a rendere tutti i viaggi del protagonista molto distanti, anche sentimentalmente, da quel periodo dell’anno.

Fun Fact: il film comincia il 31 dicembre 1899, poi va al 5 gennaio 1900, 13 settembre 1917, 19 giugno 1940, 18 agosto 1966 e 11 ottobre 802701.

L’appartamento (Billy Wilder, 1960)

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Forse la migliore commedia romantica di sempre? Probabile. E sì, pure quel capolavoro de L’appartamento è ambientato sotto Natale, perché serviva il freddo, serviva il clima festivo (e anche le relative feste) per descrivere, con la totale bravura di Wilder, la nascita dell’amore tra due mostri sacri come Jack Lemmon e Shirley MacLaine.

Fun Fact: durante una cena a Berlino Est, in risposta alle accuse che indicavano il film come ambientabile solamente a New York (in quanto alfiere del capitalismo) Wilder disse che L’appartamento poteva essere ambientato ovunque… tranne che a Mosca. Tutti risero di gusto applaudendolo, finché il regista non aggiunse “perché lì nessuno ha il proprio appartamento”. Dopo questa frase non rise più nessuno.

I tre giorni del Condor (Sydney Pollack, 1975)

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Un thriller da antologia, con un Robert Redford splendido ma ambientato… sotto Natale. Natale che resta però sullo sfondo, a fare da contraltare a una storia così torbida. Vedere per credere.

Fun Fact: dato che il film è stato girato in autunno, lungo le strade si sono dovuti sfogliare gli alberi e rimuovere le foglie da terra. Redford, ecologista duro e puro, ha supervisionato il tutto in modo che non ci fossero danni alle piante.

Rambo (Ted Kotcheff, 1982)

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Ebbene sì, non è esplicitamente detto ma anche Rambo è ambientato a Natale. Lo si nota da alcuni alberi nella stazione di polizia e dalle decorazioni in città. Poi, per fortuna, esplode tutto.

Fun Fact: nel 1974 proprio Sydney Pollack ha pensato di girare il film, con Steve McQueen nel ruolo di Rambo.

Una poltrona per due (John Landis, 1983)

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In Italia è il film di Natale per eccellenza, ma con il periodo del 25 dicembre condivide solo l’ambientazione temporale. Però Italia 1 ce lo propina sempre in quei giorni, quindi ci basta vederlo e sentiamo il gusto del pandoro.

Fun Fact: il fatto che Italia 1, dal 1997, programmi il film nelle festività natalizie (e che faccia sempre più del 10% di share) è una curiosità inserita pure sull’International Movie Database. Curiosinception.

Gremlins (Joe Dante, 1984)

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Ecco, magari i Gremlin sarebbero stati perfetti ai Saturnali romani, un ottimo mix di sangue e carnevale. Forse Joe Dante ha pensato a questo quando ha deciso di collocare il suo film a Natale. Oppure è solo un adorabile folle. Decidete voi.

Fun Fact: in una scena c’è la macchina del tempo del film di cui si parlava prima, che a un certo punto, sullo sfondo, sparisce. Provate a beccarla. È tutto collegato.

Brazil (Terry Gilliam, 1985)

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Rieccoci alla fantascienza per uno dei capolavori di Gilliam: e se la burocrazia prendesse davvero il sopravvento? E se tutto l’enorme ingranaggio si inceppasse proprio a Natale? Il grottesco sublimato alla perfezione.

Fun Fact: nella scena dello shopping natalizio una donna ha uno striscione con una croce con su scritto “Consumatori per Cristo”.

Piramide di paura (Barry Levinson, 1985)

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La Londra di fine diciannovesimo secolo non può mica essere ambientata fuori da un periodo invernale. Perciò è proprio sotto Natale che due giovanissimi Sherlock Holmes e John Watson indagano su misteriosi suicidi avvenuti in città. Si scambieranno pure dei regali alla fine: il film termina proprio il 25 dicembre. Ma non fatevi ingannare, c’è poco da stare allegri.

Fun Fact: la neve finta usata durante le riprese ha rovinato un bel po’ di prato a Oxford, perciò Spielberg, in qualità di produttore, ha rimborsato l’Università per far sostituire l’erba.

Regalo di Natale (Pupi Avati, 1986)

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Quattro amici. Una partita a poker. Un ricco pollo da spennare. E un “regalo di Natale”, che non è esattamente quello che vi immaginate. Pupi Avati dirige con maestria uno splendido Abatantuono, in un film che ribalta decisamente lo spirito natalizio.

Fun Fact: Lino Banfi ha rifiutato il ruolo andato poi ad Abatantuono. Altrimenti finiva a fare un reghelo di Natale.

Arma letale (Richard Donner, 1987)

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Capostipite dei buddy movie (e scritto da Shane Black, ne riparleremo dopo), Arma letale è entrato nella storia grazie all’iconica battuta del personaggio di Danny Glover e, anche questo, aveva il Natale in mezzo a inseguimenti, morti ed esplosioni. Il clima perfetto.

Fun Fact: la Beretta 92F usata da Mel Gibson è la stessa che sarà poi utilizzata da Bruce Willis in Die Hard. Non solo, Willis avrebbe dovuto essere al posto di Gibson in questo film e Gibson al posto di Willis in Die Hard.

Die Hard – Trappola di cristallo (John McTiernan, 1988)

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Se ne parlava giusto poco fa: il Natale è molto più bello se esplode tutto. E se c’è Bruce Willis. E se esplode tutto. Perché la festa aziendale che finisce in vacca ha molto più impatto se è ambientata sotto Natale.

Fun Fact: la Fox ha rimontato un trailer per rendere il film una perfetta commedia natalizia. Eccovelo qua.

Edward mani di forbice (Tim Burton, 1990)

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La neve che cade. Winona Ryder. Johnny Depp più weird che mai. Cosa volete di più? C’è tutto il non-Natale di cui avete bisogno.

Fun Fact: Edward pronuncia solo 169 parole in tutto il film.

L’esercito delle 12 scimmie (Terry Gilliam, 1995)

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Distopia portami via. Gilliam firma un altro filmone che mescola Bruce Willis, viaggi nel tempo, Brad Pitt pazzo e il Natale. Perché salvare il mondo in quel periodo fa più figo.

Fun Fact: durante il film varie “scimmie” appaiono, da quelle dello zoo al “monkey and roastbeef sandwich”. Alcuni dicono che siano proprio 12 riferimenti diversi.

L.A. Confidential (Curtis Hanson, 1997)

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Noir pazzesco che strizza l’occhio al passato, dove tutto è splendidamente ingarbugliato e avviene proprio sotto Natale. Natale e morte, il connubio perfetto.

Fun Fact: il “Natale di sangue” a cui fa riferimento il film è un fatto di cronaca avvenuto veramente.

Kiss Kiss Bang Bang (Shane Black, 2005)

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Shane Black ha questo strano feticismo: ambientare i suoi film a Natale (tranne l’ultimo). Ed è curioso perché se, come in questo caso, il periodo natalizio è a Los Angeles, beh, vale lo stesso se si è in costume? Ah, sì, Kiss Kiss Bang Bang è un buddy movie da antologia, e la gente che muore intorno al 25 dicembre è un corollario perfetto.

Fun Fact: tra le canzoni della colonna sonora abbiamo “Sleigh Ride”, “Christmas in the City”, “Frosty the Snowman”, “Santa Called Me a Ho” e “Blue Christmas”.

In Bruges (Martin McDonagh, 2008)

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Questo film è un gioiello: precisione chirurgica nei dialoghi, due protagonisti splendidi e Bruges, sotto Natale, a fare da sfondo a omicidi vari e battute caustiche.

Fun Fact: per mantenere il clima festivo le decorazioni di Natale di alcune strade di Bruges sono rimaste fino a Marzo. Il Comune ha infatti comunicato ufficialmente ai cittadini il perché.

Iron Man 3 (Shane Black, 2013)

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Amato, odiato, Iron Man 3 ha diviso il nerdoverso manco fosse Mosè. Fatto sta che il tocco di Shane Black c’è tutto, tanto da mettere un flashback a capodanno e poi far finire Tony nella neve e nel freddo vero. E a sto giro un regalino di Natale lo fa pure lui.

Fun Fact: Tony dice a un ragazzino con gli occhiali che lo ha adorato in Una storia di Natale. Peter Billingsley, che in quel film faceva Ralphie, è stato produttore esecutivo per il primo Iron Man, recitando anche in un piccolo ruolo.

The Nice Guys (Shane Black, 2016)

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Se sei praticamente l’inventore dei buddy movie non è che smetti di farne. Perciò Shane Black torna a Los Angeles, mette assieme la strana coppia Russell Crowe e Ryan Gosling, e imbastisce un noir spruzzato di commedia da vedere e rivedere. E, ovviamente, con il Natale attorno, mica se ne poteva dimenticare.

Fun Fact: durante il monologo iniziale del personaggio di Gosling si può vedere sullo sfondo un cinema porno che proietta “Bang Bang Kiss Kiss”.

Eccoci qua, grazie per questa lunga cavalcata. Magari ne è valsa pure la pena. Ah, un consiglio finale: a quelli che vi dicono “se non ci rivediamo più, buon Natale” voi rispondete sempre “tranquillo, ci rivediamo ancora”.

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Edoardo Ferrarese

Edoardo Ferrarese

Nato a Novi Lugubre l’11/11/92, anche se nessuno lo ha interpellato sulla questione. Laureato in Lettere Moderne senza infamia e, soprattutto, senza lode, capisce che magari gli piace la critica cinematografica e il Cinema tutto, anche se troppo tardi, e che vuole scriverne, perciò prende pure un diploma alla Scuola Holden (tanto per non continuare a sembrare un radical chic di merda). Finirà per insegnare letteratura italiana nel liceo del suo diploma, però questo non ricordateglielo mai.

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