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Death Stranding e Akira, riflessioni sul trailer del TGS 2018

Death Stranding torna a far parlare di sé, e noi ci buttiamo a capofitto

L’attesissimo progetto del maestro Hideo Kojima è nuovamente sotto i riflettori. Nel corso degli anni, abbiamo imparato a riconoscere il modo in cui Hideo-Sensei ci fa entrare in contatto con le sue opere: tramite foto sul suo account twitter e dichiarazioni apparentemente banali nelle interviste, ama stuzzicare i suoi fan. Di estrema rilevanze sono le affermazioni che arrivano direttamente dal Tokyo Game Show, che riguardano i collegamenti fra la data d’uscita di Death Stranding e l’anno in cui è ambientato Akira. Per chi non lo sapesse, Akira di Katsuhiro Otomo è una delle opere più influenti nella storia del fumetto mondiale, nonché sul bagaglio culturale di Hideo San.

akira cover

Grazie alle tematiche trattate, il contesto narrativo e la forte denuncia sociale, Akira ha permesso a Otomo di essere accostato a maestri sacri come Osamu Tezuka. Non ci sono dubbi sul fatto che Kojima sia stato fortemente ispirato dall’opera, e la volontà di far uscire Death Stranding nello stesso anno in cui è ambientato Akira, ci dimostra solamente la veridicità di quanto detto. Preparatevi, perchè adesso partiremo con le illazioni più sfrenate riguardo il materiale mostrato durante il Tokyo Game Show 2018. Tuttavia, prima di partire, riteniamo necessario che recuperiate il nostro precedente articolo di teorie, il quale verrà espanso dai seguenti paragrafi. Inoltre, vi invitiamo a guardare l’ultimo trailer uscito a questo link.

Death Stranding: tra disastri atomici, vita e morte

Partiamo con un’informazione di fondamentale importanza sul manga sopra citato: l’opera è ambientata nel 2019, a seguito di un’esplosione nucleare che ha causato la terza guerra mondiale. La città di Neo-Tokyo è sorta sulle ceneri della vecchia megalopoli, e si vive un periodo di relativa stabilità. Non citiamo altro sulla trama di Akira per non rovinare l’esperienza a chi ancora deve approcciarsi a questo capolavoro. Parliamo quindi delle prime similitudini che si ravvisano tra quest’opera e il titolo di Hideo Kojima. Il mondo di gioco che abbiamo visto fin ora dai trailer sembrerebbe proprio la Terra in seguito a un conflitto nucleare.

Intere città rase al suolo, palazzi crollati e una popolazione apparentemente ridotta all’osso. Inoltre, da ciò che abbiamo appreso dagli scorsi trailer, a contatto con la pioggia, gli esseri umani subiscono un processo di invecchiamento precoce. Proprio in Akira, vediamo degli “anziani bambini” con un fisico e una corporatura di un fanciullo, ma con rughe, espressioni e carenze tipiche di un anziano. Passiamo adesso a parlare di ciò che abbiamo visto nel breve, ma intenso trailer del Tokyo Game Show. I protagonisti sono il nostro Sam e il personaggio la cui identità è ancora segreta, interpretato da Troy Baker, già doppiatore di Ocelot in MGS V.

Death Stranding min

Troy Baker, l’uomo dalla doppia maschera

L’uomo, col volto coperto da due maschere, con fare minaccioso si rivolge al nostro protagonista parlando della sua occupazione. Senza indugiare oltre, si libera della sua maschera dorata ed evoca una chimera dalla forma leonesca, fatta di melma nera. La creatura ha il volto simile ad un teschio, diviso in quattro e con fauci demoniache. La prima cosa che possiamo dire a riguardo di questa bestia è che, con grande probabilità. si tratta di uno dei boss presenti nel gioco. Il trailer mostrato infatti, potrebbe essere la cutscene che precede la boss fight contro la chimera di melma. Parlando dell’uomo misterioso e della sua maschera, invece, approfondiamo i suoi poteri. Il cimelio dorato potrebbe essere un catalizzatore per le anime che vediamo.

Death Stranding
Già nel nostro precedente approfondimento avevamo ipotizzato che quelle sagome che spuntano dal fango potessero essere anime di persone morte e bloccate in un limbo, nel quale continuano ad esistere in forma spirituale. Per saperne di più leggete il nostro articolo teorie. Quindi di conseguenza, quella bestia potrebbe essere formata da anime, ed essere affamata di una forma corporea vera e propria. Siamo nel campo delle mere illazioni, ma queste ci sembrano le ipotesi più appropriate. Quindi, cosa ne pensate dell’ultimo trailer di Death Stranding? Fatecelo sapere con un commento. Inoltre, ricordiamo che potete preordinare il gioco a questo link dedicato.

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