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5 film per ricordare l’Olocausto

L’Olocausto è stata una delle più grandi disgrazie dell’intera storia umana.

Con oltre 15 milioni di vittime, l’eccidio perpetrato dai nazisti nei confronti delle minoranze di tutta Europa, primi tra tutti gli ebrei con circa 6 milioni di morti, ha segnato inevitabilmente la storia mondiale.

Per ricordare tutte le persone oppresse dalle folli ideologie naziste e fasciste, nel 2005 l’ONU ha stabilito con una delle sue risoluzioni che il 27 gennaio di ogni anno sarebbe stata considerata come la Giornata della Memoria.

Essendo oggi il 27 gennaio, ecco quindi 5 film che rievocano i terribili giorni che hanno vissuto i milioni di perseguitati nei campi di detenzione e concentramento nazisti:

1) Schindler’s List (1993)

schindler list

“Chiunque salvi una vita salva il mondo intero.”  

La tag line che rappresenta uno dei migliori film di Steven Spielberg è emblematica, poiché pur essendo in origine un antico detto babilonese calza a pennello nella (vera) storia di Oskar Schindler che viene narrata in un lungometraggio a dir poco strepitoso, vincitore di ben 7 Oscar e inserito dall’American Film Institute al XI posto tra i 100 migliori film statunitensi di tutti i tempi.

Nel film viene narrata la storia di Schindler, un ricco imprenditore tedesco che per una serie di eventi si ritrova in un campo di concentramento, dove vedrà combattere dentro di sé gli ideali nazisti che il regime dell’epoca gli inculcò e l’umanità che soffre alla vista della innaturale violenza subita dai prigionieri.

2) Il pianista (2002) 

il pianista 1

“Ora bisogna avere un permesso. Se lavori per le imprese tedesche del ghetto, altrimenti… Vieni deportato.”

Ne Il pianista ritroviamo la trasposizione del romanzo autobiografico di Władysław Władek Szpilman, un giovane pianista ebreo che riesce a fuggire dalla morte (cioè la cattura e la deportazione nei campi di sterminio) nascondendosi nel getto di Varsavia per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale.

E’ davvero degna di nota la magistrale interpretazione di Adrien Brody nei panni del protagonista Wladyslaw, tant’è che l’attore newyorkese (che ritroviamo anche in Peaky Blinders, di cui è stato annunciato un gioco) ha vinto un Oscar proprio con questo ruolo.

3) La vita è bella

la vita è bella

“Buongiorno, principessa! Stanotte t’ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!”

In una classifica dove si parla di film ambientati durante la tragedia della Shoah, è impossibile almeno per noi italiani non citare uno dei più grandi orgogli cinematografici del nostro Bel Paese.

La vita è bella di Benigni infatti fu un grandissimo successo di critica, italiana ed estera, vincendo ben 3 Oscar.

Come penso tutti già sappiamo, nel film viene raccontata la storia di Guido Orefice, in un percorso dove tenta di rendere un gioco l’orrore nazista al figlio Giosuè, rivelando così l’amore che un padre può avere per il proprio figlio al di là di qualsiasi condizione e avversità.

4) Il fotografo di Mauthausen

mauthausen

Cosa? Ti piace vedere come gli altri assassinano, vero? Come si emozionano, come piangono, come soffrono, come scopano… sei un fottuto guardone che osserva il mondo da una fessura perché non hai i coglioni per fare niente, non ce li hai!

Il fotografo di Mauthausen è un film spagnolo, disponibile su Netflix, dove viene narrata la storia di Francisco Boix, un partigiano comunista che grazie alla sua passione per la fotografia riuscì a salvarsi dalla morte certa.

Egli infatti venne rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen dove venne obbligato dai nazisti a documentare gli avvenimenti principali che si svolgevano nel campo, andando così a produrre migliaia di fotografie essenziali per il processo di Norimberga.

5) Nazi Concentration Camps

nazi conc camp1

“Tutti sappiamo che i libri bruciano, ma sappiamo anche che i libri non possono essere uccisi dal fuoco. Gli uomini muoiono, i libri non muoiono mai. Nessun uomo, nessuna forza possono abolire la memoria.”

Quest’ultimo titolo non è un vero e proprio film, ma bensì un documentario prodotto immediatamente dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945 dal Governo statunitense per testimoniare la violenza e l’orrore rinchiuso dai campi di morte liberati dagli Alleati.

Nel documentario sono presenti infatti i materiali video ed audio originali che gli eserciti alleati hanno realizzato volta per volta per ogni campo di concentramento liberato. 

Proprio per questo esso comprende numerose scene particolarmente crude, consigliamo quindi la visione soltanto ad un pubblico maggiore di 18 anni e non facilmente impressionabile.

 

Cosa ne pensate di questi film realizzati con l’obiettivo di non dimenticare l’indimenticabile? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!

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