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In Italia le auto dovrebbero essere tassate in base all’emissione di CO2 per la T&E

L’Italia si ritrova oggi al centro di un dibattito cruciale che chiama in causa tre elementi principali: ambiente, economia e mobilità. Stando a un recente rapporto di Transport & Environment (T&E), il sistema fiscale italiano applicato alle auto è totalmente scollegato dalle emissioni di CO2, e questo va a creare un vuoto normativo che rischia di frenare la transizione ecologica. L’Italia, insieme a Slovacchia e Bulgaria, è purtroppo l’unico grande mercato dell’Unione Europea a non applicare una tassazione legata alle emissioni climalteranti.

Sotto la lente di T&E è finito soprattutto il settore delle auto aziendali, che attualmente rappresentano il 60% delle nuove immatricolazioni nell’Unione Europea. Se alcuni paesi membri dell’unione la Francia e il Portogallo hanno già avviato da tempo delle politiche fiscali che rendono conveniente il passaggio alle elettriche, in Italia invece ci troviamo in una situazione dove il divario fiscale tra un’auto elettrica e una a combustione interna rimane ancora troppo esiguo.

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Nei casi più favorevoli, il risparmio per un’azienda italiana potrebbe arrivare a 14.700 euro su un arco di 4 anni, ossia meno della metà rispetto a quanto avviene in Portogallo, ma esso scende ulteriormente se parliamo del vantaggio delle aziende per l’uso di auto aziendali. Infatti un SUV elettrico di segmento C fa risparmiare appena 2.400 euro rispetto alla versione benzina, e ovviamente questo divario non convince nessuno a scegliere l’opzione più verde.

Che cosa fare per incentivare le auto con tecnologie verdi

T&E non si limita a denunciare il problema, ma propone invece una vera road map per cambiare rotta, che comprende:

  • l’introduzione di una tassa di immatricolazione modulata in base alle emissioni di CO2 e al costo del veicolo, che va ovviamente a far pagare di più coloro che usano i mezzi più inquinanti;
  • una rivalutazione dei bolli da parte del Governo, in quanto vanno a premiare più che altro i mezzi altamente dannosi per l’ambiente.
  • la tassazione delle auto aziendali, che andrebbe anch’essa valutata in base alle emissioni, correggendo anche alcuni strumenti come la detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi aziendali;

Secondo Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager di T&E Italia, questo modello avrebbe già dato dei piccoli ma importanti segnali di efficacia: la recente riforma fiscale del 2025 avrebbe infatti contribuito a far salire la quota di elettriche nel mercato business, anche se rimane ancora tanta strada da fare. Per lei c’è bisogno dunque di una riforma coraggiosa e graduale.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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