Don Rosa, il fumettista autore di alcune delle storie più iconiche di Paperon de Paperone, non verrà mai più come ospite alle fiere del fumetto italiane. A comunicarlo è la stessa penna diseyana che, attraverso un post sui social network, ha fatto sapere che non si farà mai più vedere in Italia.
La ragione? Il rispetto della normativa sul copyright da parte di Panini. L’autore ha infatti denunciato la nota casa editrice nostrana di aver pubblicato, senza consenso, alcune delle sue celebri opere aventi come soggetto Paperon de Paperoni, utilizzando addirittura il suo nome in maniera indebita.
Don Rosa rosso di rabbia contro Panini
La denuncia, affidata dal celebre fumettista a un lungo post su Facebook, ha ad oggetto il volume di le “Grandi Avventure di Paperi – Le storie di Don Rosa” edita proprio dalla Panini. Nel messaggio affidato ai social, l’autore fa presente di non essere stato in alcun modo contattato dalla casa editrice per il progetto.
Proseguendo, Don Rosa evidenzia come la partecipazione dell’autore alla stampa sia fondamentale sotto due diversi aspetti: da una parte egli fornisce il proprio consenso all’utilizzo del proprio nome e, dall’altra, verifica che la qualità del prodotto finale rispecchi gli standard prefissati.
Precisiamo che ambedue gli aspetti sono tutelati dalla legge, ergo il consenso dell’autore è legalmente vincolante sia per pubblicare l’opera, sia per l’utilizzo a fini commerciali del nome dell’autore.
Sembrerebbe addirittura che la casa editrice non abbia nemmeno inviato a Don Rosa una copia della pubblicazione. Lo stesso autore si è visto costretto a rivolgersi alla sua community, chiedendo se qualcuno di loro potesse gentilmente inviargliene una copia.
Dal tenore del messaggio, non è la prima volta che gli editori italiani si sono comportati male con la penna disneyana. Tutto ciò ha portato alla drastica decisione di Don Rosa, che, ricordiamo, ha origine italiane, di non tornare mai più nella Penisola.
Nella conclusione del post, l’autore fa presente che non intende portare avanti azioni legali contro Panini, preferendo “più semplicemente “metterci una croce sopra”, non permettendo loro più di beneficiare” dell’approvazione sua o della sua associazione.
Fonti: 1
